two.

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"Ele?" cercai di trattenere il respiro, per non farmi sentire.

"Elena, per favore lascia che ti aiuti. So che sei qui in bagno e ho visto quello che Ashely ha fatto."

"Sono qui." dissi.

"Hai pianto?" annuii.

"Ho detto ad Ashley che tra me e lei è definitivamente finita, che non tornerò più. Mi mancherá, per me ormai Ash era casa." sbuffai.

"Elena, non fare la sciocca, dopo quello che ti ha fatto è già tanto che non gliele abbia date.. e comunque non farti rovinare la serata da lei, stasera hai conosciuto Dylan O'Brien e ti stavi divertendo, ora fammi il favore di uscire da questo bagno e di tornare da lui. È ovvio che tu l'abbia colpito!"

"Si, nelle palle l'ho colpito."

"Ecco la mia Elena!!" si alzò contenta "ora vieni che ti smacchio il vestito.

Mi avvicinai a lei e la lasciai fare.

"Comunque è vero quello che dicono."

"Ma di cosa?"

"Di Dylan, ti fa sentire sempre a tuo agio, e quando ci parli ti sembra di conoscerlo da una vita." sorrisi "Che poi è proprio una persona divertente e piacevole, come lo immaginavo."

"Tu e la tua immaginazione." alzò gli occhi al cielo "Bene! ho finito, ora torna fuori come se non fosse successo niente. Dylan è ancora al bar, e ho paura che viglia spiegazioni." sbuffai.

"Andiamo dai. Si vede che ho pianto?" le chiesi.

"Hai solo gli occhi rossastri, ma potrebbe anche essere per l'alcol, e il mascara waterproof fortunatamente ha retto. Dunque direi di no."

"Okay, ottimo!" uscii dal bagno seguita da Alessandra.

Andai direttamente al bancone.

"Vorrei un Cuba Libre." chiesi sorridendo.

"Anche io, grazie." mi voltai verso il ragazzo "Stai bene? Ho visto quello che è successo prima.."

"Sto bene, grazie per esserti interessato." tagliai corto cercando di essere il più cortese possibile.

Si creò improvvisamente un silenzio imbarazzante, e per quanto avrei voluto non potevo raccontare a un completo sconosciuto i drammi della mia vita, anche se quello sconosciuto fosse stato Dylan O'Brien.

"Esco a prendere un po' d'aria." annunciai alla mia nuova conoscenza della serata.

Mentre mi dirigevo verso l'uscita sul retro cercavo in mezzo alla folla Alessandra, quando poi la vidi a chiacchierare con Calum Hood, uno delle sue celebrità preferite. Sorrisi e finalmente uscii da quel locale che iniziava a starmi stretto.
Mi appoggiai alla parete direttamente accanto alla porta e lentamente mi lasciai scivolare fino a sedermi sull'asfalto.

Decisi di tirare fuori il telefono e controllare le notifiche.

Avevo due chiamate perse da mia sorella.

"Giordi?"

"Finalmente ti degni di rispondere!" ridacchiai.

"Gio, ma hai presente che ore sono qui e dove sono io?"

"Si ed è per questo che ti ho chiamata."

"Sei un'approfittatrice" tirai un calcio ai sassolini che si trovavano sull'asfalto, facendoli incastrare nelle mie scarpe che avevano la punta aperta. Imprecai.

"Allora, come mai non sento la musica?"

"Sono uscita a prendere un po' d'aria." risposi semplicemente "Ashley mi ha rovinato la serata, mi stavo divertendo davvero per la prima volta dopo tempo e lei ha dovuto per forza peggiorare tutto." mi misi una ciocca di capelli dietro le orecchie.

Just Like A Dream - Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora