☠️ partners in crime ☠️

52 2 0
                                    


Happy!Au



Il protagonista di questa storia è uno studente.
Un normalissimo studente con la caratteristica di essere.... morto. O meglio, resuscitato.
Il suo nome era Lune, ed era un tipo timido.
Studiava legge in una grande città, ed abitava da solo,nonostante avesse 17 anni.
A tenergli compagnia però, c'era un altro tipo strano... si, un giudice infernale.
Nulla di che, solo il grande Minos del grifone ( o Minosse fate voi).
Il giudice andava spesso dal ragazzo, e lo infastidiva, scherzando con lui e impedendogli di concentrarsi.
Lune gli voleva bene. Ma lo voleva anche cacciare; ma non aveva abbastanza coraggio per dirglielo.
Il ragazzino si sentiva spesso a disagio con quell'imponente figuro che, per "scherzo", arriva anche a strappargli le carte, come compiti o semplici documenti, dicendo che alla fine ' a lui non servivano, dopotutto era morto, e poi era già stato giudice!'.
Eh già; anche lune era stato giudice infernale. Più o meno-
Aveva sostituito lo stesso minos quando questi si recava a combattere la guerra contro i saint, la famosa guerra sacra.
Lune aveva paura e rispetto per tutti i giudici; ovvero Minos, radamante e Aicos.
I tre giudici gli volevano bene a loro volta, ma spesso si facevano beffe di lui, non pensando che lune potesse restarci male.
Ma il trauma psicologico si consumò in un posto apparentemente innocuo; la scuola.
Lune, ogni volta che andava a scuola, seguiva sempre la stessa routine.
Faceva il traggitto a piedi. Arrivava in anticipo. Si sedeva ad aspettare ľ arrivo dei professori dei compagni. E poi arrivavano loro.
Loro erano le persone che erano state capaci di fargli provare paura persino nella scuola, a fargli desiderare di sparire, di diventare invisibile. Sembravano odiarlo, anzi, lo odiavano sicuramente, solo che lui non capiva il perchè.
Cosa aveva fatto a quelle persone per farsi odiare così tanto? Si chiedeva Lune seduto al suo banco, la testa china, già conscio di quello che sarebbe successo da li a poco. La porta si spalancò e da lì entrò Jackal, con il solito sorriso maligno in volto e lo sguardo malefico puntato su di lui. 《Guarda un po chi abbiamo qui! Il perdente!》 Disse in tono fintamente stupito, con in sottofondo le risate malefiche dei suoi amici.
Si avvicinò lentamente a Lune e gli strappò di mano il quaderno
" dovresti smetterla di impegnarti così tanto, ti verranno altri capelli bianchi!"
Lune sentì impotente le risate degli altri bulletti, che continuavano a deriderlo.
"È completamente inutile questo che stai facendo, lo sai perché?" Lune distolse lo sguardo rivolgendolo al pavimento. Ormai lo sapeva, era stanco di sentirselo ripetere sempre. 《Perchè non vali niente》 completò la frase ľ altro stracciandogli il quaderno davanti agli occhi.
Lune sentì il sangue gelarsi nelle vene, ma non fece nulla.
Non fece nulla neanche quando, qualceh ora dopo, uno dei ragazzi gli buttò un bicchiere d'acqua in testa, dicendo che ' forse così i suoi capelli sarebbero tornati normali, invece di essere quelli di un vecchietto!'.
Lune tornò a casa, quel giorno, accasciandosi contro la porta e riempiendo i suoi occhi viola di copiose e calde lacrime.
Minos arrivò un'oretta dopo e trovò Lune svenuto, con la schiena contro la porta. Gli fece pena.
Lo prese tra le braccia e lo rimise a letto, rimboccandogli le coperte e iniziando a cercare per casa qualcosa che gli facesse capire cosa avesse passato lune per essere svenuto.
All'inizio pensò che si fosse drogato ( finalmente) e stesse morendo di overdose.
Poi pensò che si fosse tagliato le vene ( finalmente di nuovo), ma scartò l'idea dato che non trovava sangue.
Tranne quello di quando lui era "tornato" a casa dopo una rissa, sporco di sangue.
Alla fine trovò accanto la porta un diario;
Un piccolo quadernino, dalla copertina di cuoio graffiata.
Minos lo lesse; alla data di quel giorno c'era scritto che dei ragazzi avevano strappato il quaderno delle mappe concettuali di lune, lo avevano sporcato d'acqua e lo avevano deriso.
Bene; avevano firmato una condanna a morte.
L'indomani mattina lune si svegliò, ricordandosi di non aver fatto i compiti.
Quando però corse nel suo piccolo studio trovò minos, seduto su una sedia:
Il giudice infernale per una volta senza la sua ingombrante armatura, vestiva con un completo elegante, giacca nera su camicia bianca, con una rosa all'occhiello, e i capelli legati da una coda bassa.
Lune trovò che stava abbastanza bene... ma era anche inquietato del fatto che minos fosse in casa sua. Alle cinque del mattino. Con una faccia seria. Significava solo una cosa
Anzi due-
O stava per finire il mondo
O lune aveva fato qualcosa di così terribile da far incazzare minos.

Stracci di storie Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora