Era una gelida notte d'inverno.
Il peggio sembrava passato, e la pace era tornata al grande tempio.
Camus stava leggendo nella sua casa, davanti ad un camino.
Era appena tornato da una missione, e si era scordato di togliersi l'armatura, e ormai lui portava come vestiti ordinari.
Stava leggendo un libro sulla vita delle persone, e su come per quanto le ere cambiassero, gli umani rimanevano gli stessi.
Il suo pensiero andò a qualcuno.
Pensiero che però scacciò subito.
Quella persona nom 'c'era più.
Aveva già pianto abbastanza per lei.
Sfogliò la pagina.
" alla fine di tutto, siamo solo selvaggi. Mi ritrovo in quelle pagine"
Camus si girò di colpo, o almeno ci provò.
Qualcuno lo strinse per il collo tenendolo fermo e seduto.
".... n-non può essere.... t-tu sei morto...-"
" perché tu mi hai lasciato morire"
Camus fece forza e si liberò dalla presa, ritrovandosi davanti il suo peggior incubo;
Con la surplice nera, il bagliore del fuoco che faceva luce su un volto pallido e furioso;
Milo dello scorpione, ora con la gloriosa armatura tinta di nero, si stanziava davanti all'Aquario
" io NON sono morto.... TU MI HAI LASCIATO MORIRE"
Con uno scatto imprevedibile, milo andò vicino a camus, sbattendolo sul muro del camino e facendo andare i gambali d'oro dritti nel camino
" M-MILO FERMO"
" tu mi hai lasciato morire.... entrasti nel mio tempio, che io stavo perdendo sangue a fiumi. Tu non mi degnasti neanche di uno sguardo. Corresti da Crystal..."
Milo strinse la presa
" ma lui non c'entra... QUI L'UNICO COLPEVOLE SEI TU! MI HAI LASCIATO SOLO! BASTARDO"
Camus stava soffocando, le gambe iniziavano a bruciare a causa del fuoco a cui stavano venendo sottoposte, mentre guardava atterrito negli occhi azzurri dell' amico di una vita. Quelle parole così dure lo avevano ucciso più di qualunque coltello o colpo segreto.
Non poteva attaccarlo.
Non voleva.
Non avrebbe mai potuto.
Che stupido che era stato:
Quando entrò nell' ottava casa, il corpo di milo a terra, che non si muoveva.... lui non lo aveva guardato perché gli aveva causato ribrezzo.
Ribrezzo per non averlo salvato.
Ora però era lì, che stava per morire soffocato dalle sue colpe e dalla fredda mano di milo, che stringeva sempre di più
" v-vv-voglio solo s-sa-sapere una cosa..."
Milo allentò leggermente la presa
" ora tu.... m-mi odi?"
Lungo il volto di camus delle lacrime scendevano. Lunghe copiose lacrime scendevano dai suoi occhi rossi, mentre con timore, rassegnazione e paura fissava milo.
Il quale era stupito-
Non si aspettava che camus avrebbe reagito in quel modo.
Solo in quel momento.....i suoi occhi si svegliarono.
Vide l'amico terrorizzato, che piangeva, mentre la sua armatura stava diventando ardente, ustionandolo e aggiungendo dolore mentre lui toglieva l'aria dai polmoni del rosso.
Dei immortali... cosa lo aveva portato a questo?
Lasciò con delicatezza camus, lo fece poggiare per terra in ginocchio.
L'armatura di ritirò, lasciando Camus con una canottiera nera e la tuta grigiastra bruciata sulle caviglie.
I piedi scoperti erano rossi, come le braccia e il petto fino alle clavicole del rosso.
Ora era milo quello che provava Ribrezzo verso di se.
Andò a prendere del ghiaccio, e al suo ritorno Camus era ancora per terra a piangere.
Si inginocchiò davanti al ragazzo
" ora potrebbe farti male" disse.
Il viola poi prese il braccio del cavaliere dell'Aquario, per poi posarci il ghiaccio.
Camus mugolò, un pò per la paura un pò per il freddo.
Dopo qualche minuto, camus era fasciato sulle scottature sul petto e sulle braccia.
Si era dovuto togliere la canottiera, ma ciò non lo aveva messo a disagio; milo per lui era un fratello.
Il fatto era che tremasse, per la paura. Aveva il terrore che milo lo uccidesse.
Con la surplice, milo era ancora più inquietante e freddo.Il cavaliere dello scorpione si avvicinò a camus
" io vado."
" p-perché...? N-non dovevi..."
" ade mi ah concesso questa vita per poche ore. Solo... per ucciderti. Ma ho capito che non posso buttare tutti gli anni della mia vita..."
milo si avvicinò a camus, seduto sul divano, e gli lasciò un bacio sulla fronte, così delicato che Camus quasi non lo sentì.
Poi si toccò la fronte
" cosa..."
"Consideralo... il mio addio"
Milo iniziò a sparire.
Camus si rialzò " no! A-aspetta! ASPETTA TI PREGO!"
Ma milo era già sparito.
Camus non poté far altro che andare al cimitero, a portare un Filadelfo alla tomba di milo, un fiore bianco con cui tempo addietro, milo aveva fatto una corona per Camus.
Ma quando arrivò, scoprì che la tomba di milo non c'era.
C'era quella di shura, aphrodite, saga... ma milo non 'c'era.
L'anima di milo vagava ancora.. perché nessuno lo aveva sepolto.
Camus non ce la faceva più.
Aveva perso il suo allievo Isaak.
Aveva perso suo "fratello" milo.
Aveva perso il suo amico saga...
Non ce la fece più.
Il giorno dopo, quando crystal tornò alla casa, trovò al casa vuota.
Solo un biglietto sul comodino, con su scritto
" è tempo di volare cigno.... il tuo maestro è dovuto restare indietro".
In quel momento, anni dopo, a casa con shun e la piccola Natassia... solo in quel momento Crystal capì cosa quella farse significasse.
Corse al cimitero.
La bara di milo non c'era.... ma quella di camus si.DAJE DE DEPRESSIONEEEEEE
Non so perché l'ho scritta a mezzanotte ma mi piace :D.
Sappiate che sto giò scrivendo una storia simile ma con tutti i cavalieri
Forse meno depressa dai—
Ora IUMMAGININE FINALINON STO PIANGENDO TU STAI PIANGENDO qwq
Fun fact; la copertina di questo capitolo l'ho disegnata io uwu
🐲dorano no shiryu🐲
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Stracci di storie
FanficHEY TU si proprio tu, a cui non si sa come è stata consigliata la mia storia Ti prego leggila!! Sono una serie di racconti sull'intero mondo di saint seiya! Con varie sottotrame e altro... Una specie di enorme bacheca dove inserisco tutte le idee c...