Quel che cominciavo a provare

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..Dal mio periodo particolare, l'unica persona che mi dava conforto fu Laura. Solo con lei riuscivo a sfogarmi, a parlarmi, a dirle tutto quello che mi passava per la testa, i miei pensieri, le mie sensazioni, insomma, tutto quanto. Lei mi ascoltava, mi dava consigli, era sempre costantemente presente. Anche quando si usciva tutti insieme, lei stava sempre con me, par parlare. Io apprezzai tutto quanto, e la ringraziavo ogni giorno, ogni notte prima di andare a letto, sempre. Quando non si usciva, restavamo attaccati al telefono per scriverci, non ci chiamavamo mai, solo per sms, ma era anche meglio, si riusciva a spiegare senza magari impappinarsi o entrare in agitazione. Passato il mio periodo particolare, ne cominciò un altro, diverso, che mi faceva star male in modo diverso. Cominciai seriamente a non capirci nulla, forse quella ragazza cominciava a piacermi. Avevo un interesse nei suoi confronti, che andava oltre il mio immaginarmi accanto a lei. Era il 2008, e ricordo che gli e lo feci capire, anche se sapevo il suo pensiero, decisi che doveva capirlo in qualche modo. Fui al market quando gli mandai un sms dicendole che mi piaceva una ragazza che mi era stata molto vicino nell'ultimo periodo. Lei lo capii subito, e mi disse soltanto che lei mi vedeva come un amico soltanto. ''sei un bel ragazzo ma, ti vedo solo come un amico'' cosi mi scrisse. Io ne ero già pienamente consapevole, ma doveva saperlo e basta. cosi cominciò per me un periodo un poco brutto. Ogni suo sms, ogni volta che si usciva e la vedevo, ero felicissimo, e più passavo del tempo accanto a lei, più ero felice. Lei sapeva di questo, ma la viveva giustamente in modo diverso da come la stavo vivendo io.  Cominciai ad indossare una maschera, quella della felicità, della tranquillità, dell'amico, ma dentro, morivo ogni volta. Ero invaso da pensieri, immaginavo me e lei insieme e poi, crollava tutto perchè ripensavo a quello che mi disse, ma sorridevo lo stesso, e riuscii nel mio intento che era quello di fingermi tranquillo e felice anche senza di lei accanto a me, nella mia vita, nei miei pensieri. Credette che l'interesse che provavo nei suoi confronti, fosse passato, ma non era cosi, ogni giorno era sempre più forte, e io sempre più debole. Rientravo a casa, levavo la maschera e potevo essere me stesso, triste e amareggiato! Si usciva però, si parlava si rideva, o meglio io fingevo ma fui diventato davvero un bravo attore, e per esorcizzare la mia tristezza, facevo ridere loro dicendo qualche battuta fuori luogo, o facendo la parodia di qualche nostro altro conoscente. Non la vedevo più come amica, non potevo vederla tale se da lei desideravo solo altro, insomma, non cercavo del sesso, volevo lei nella mia vita.  Mi presi un pò di tempo per riflettere e cercare di capire meglio i miei pensieri, ma non ci fu verso, l'interesse rimase ma, a lei dissi il contrario, fingendo ancora che era tutto a posto! Mi reputava il suo migliore amico. Il mio fingere venne smascherato, e cosi mi chiusi in me stesso, non riuscivo più a parlargli guardandola negli occhi, di conseguenza non potevo esprimermi. Ma, cercai la forza, non volevo e non dovevo perderla, anzi, dovevo dimenticare e recuperare un rapporto di amicizia, come quello che c'era prima. Dovevo fingere solamente. Martina sapeva di questo mio interesse nei confronti della sorella, capii, a volte si a volte no, ma riuscii a parlare anche con lei, poco perchè il rapporto che avevo con lei, era diminuito, parlavo molto con Laura. ma devo essere sincero, Martina è stata davvero di grande aiuto.. continuammo a vederci e a frequentarci tutti e tre insieme, tornammo lentamente al rapporto che c'era prima, e a me, bastava quello. Ero felice cosi.

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