... Continuavo a portare quella famosa maschera dell felicità, ma, non lo ero, non lo ero per niente. Lei, Laura, si accorse che il mio stato d'animo stava cadendo ogni giorno di più, e volle che ci separassimo, che non ci dovessimo vedere e sentire. Io non volevo questo, sarebbe stato per me un incubo. Provavo qualcosa di davvero forte, non ero innamorato, ma l'interesse era fortissimo. O magari lo ero e non volevo accettarlo per chissà quale motivo. Ero arrivato a un punto di impazzire, di piangere mentre ascoltavo della musica, perche? perchè mi faceva pensare a lei, mi immaginavo le uscite che si facevano, e spesso, mi capitava di sognare lei e me insieme, felici. Al risveglio quando capitava era un dramma, sembrava cosi reale che pensai stesse accadendo davvero, ma, non fu cosi per mia sfortuna. Ogni mattina, o quando capitava, mi sentivo perso, fui sempre molto giù col morale, pensieroso. Decisi di riprovarci, dovevo parlargli, magari poteva darmi un occasione, gli mandai un sms e gli e lo dissi. Lei accetto l'invito per uscire e parlare. Ci allontanammo dal gruppetto che quel giorno si era formato, e rimasi da solo con lei, faccia a faccia. Il cuore mi batteva forte, ero teso agitato, non riuscivo nemmeno a guardarla, ma alla fine, confessai e ribadii il concetto che, l'avrei voluta nella mia vita, legata a me sentimentalmente, che provavo qualcosa di serio, che stavo uscendo matto da quella situazione. Lei mi guardò negli occhi, e ricordo ancora le sue parole. ''io apprezzo molto quello che stai facendo e che mi stai dimostrando, ma, non cambia nulla Gabry. per me sei un amico e rimarrai tale. forse è meglio non vederci e sentirci più. '' Quando sentii quelle parole, erano davvero sincere, ma mi fecero male. Molto male. Io dissi di no, che volevo continuare a vederla, e sentirla, cosi come l'uscire come sempre, che mi sarebbe comunque passato un giorno. Lei insistette, ma io continuai a ribadire che non volevo. ''Non voglio rinunciare a vederti'' . Cosi gli dissi. Lei mi sorrise, accettò il mio pensiero a patto che non gli avrei più chiesto determinate cose come poteva essere quella di parlare di questo argomento ormai chiuso per lei. Feci un respiro profondo, l'abbracciai, anche se lei rimase rigida, e la ringraziai. Dopo ci alzammo e andammo gli altri che stavano a qualche metro da noi, e la serata continuava come se nulla fosse. Come se nulla fosse per loro, ma per me, io ridevo per non piangere, ma alla fine passarono le ore, e dovetti rientrare a casa. Le accompagnai prima, poi presi la strada per tornare a casa mia. Indossai gli auricolari, un pò di musica, e con lo scooter mi misi in viaggio. Piansi, mi sfogai, sfogai tutto cosi, in qualche chilometro di strada, non mi vedeva nessuno, e potevo. Rientrai a casa, mandai un sms a loro, e mi misi a cenare. Dopo, ci saremo sentiti ancora sino alla buona notte, fingendo sempre che il mondo stesse andando a gonfie vele, anche per me..
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Best Friends (Migliori Amici)
General Fictionquesta è la storia di tre amici, un racconto reale di amicizia che qualche anno fa appariva indistruttibile. Un racconto che riporta le varie vicende accadute in quegli anni fantastici, dove il numero tre, era il numero perfetto come l'amicizia che...