Ho appena finito di seguire l'ultima lezione prima della pausa pranzo, perciò metto via le mie robe e mi dirigo alla mensa dove mi devo incontrare con Pammy, come sempre.
Mentre cammino in corridoio, passo in parte alla professoressa Porsenni, che mi fa cenno di avvicinarmi e così faccio.
"Signorina Guendalina, come si è trovata a fare da tutor a quella ragazzina strana di prima?" Stava sorseggiando il suo caffè amaro. Non l'avevo mai vista senza uno di quelli in mano.
"Tutto per il meglio. D'altronde si è rivolta alla migliore. Solo non credo che Caterina necessiti davvero di questi corsi extra". Staccò le labbra dal bicchierino con ancora i baffi sporchi di marrone. Mi stava passando la fame.
"Vuole per caso contestare le mie decisioni? Sarà anche la migliore studentessa, ma non si scordi del ruolo che ricopre lei e di quello che ricopro io. Ora se ne vada".
"Ma certo professoressa, le chiedo scusa. Buona degustazione del suo caffè". Mi voltai e mi diressi verso la mensa.
Farà meglio a strozzarsi con quel cazzo di caffè.
Mentre entro in mensa cerco Pamela in mezzo ad una folla di affamati che si spingono per non ricevere gli avanzi freddi e mollicci. Mi chiedo se sono circondata da umani o da animali. Probabilmente un misto.
La trovo già in coda per prendere il pranzo. Passo davanti a sei ragazzini che non si fanno troppi problemi a lasciarsi superare da me. Alcuni lati dell'essere popolare non fanno proprio schifo.
"Perché ci hai messo tanto? Pensavo ti stessi cibando con i tuoi stessi libri." Aveva qualcosa di diverso...
"Ehm, si scusa mi aveva bloccata in corridoio quella rompi coglioni della Porsenni. Tutto normale te?" Mi avvicinai a lei quanto bastò per capire tutto, ma me ne stetti zitta. Volevo sentire che cazzata mi avrebbe raccontato.
"Certo! Sono stata in palestra due ore e poi ho dovuto fare i recuperi di fisica" si riempì il vassoio e aspettò che io facessi lo stesso, poi andammo a sederci.
Al nostro tavolo non ci si siede mai nessuno, eccetto noi due. Odio gli esseri umani in generale, figuriamoci quando sto facendo una delle cose più sacre di tutte, mangiare. Solo pochissime persone hanno il permesso di vivermi vicine mentre lo faccio.
"e come sono andati i recuperi?"
"Ah tutto apposto. Non li ho passati nemmeno sta volta, ma ehi, almeno sono coerente con me stessa". La sua visione della cosa non mi fa impazzire, ma se lei è contenta, lo sono anche io. Farò il test per lei settimana prossima.
Non ho specificato come mi sarei resa felice io e l'idea che la mia migliore amica venga bocciata non fa parte del mio repertorio di eventi ultra felici.
Finisco il mio pranzo e mi metto a fissarla senza proferire parola. Sto solo aspettando che lei molli la presa, ma sembra davvero non volerlo fare.
Spero che io mi stia sbagliando se no potrei darle fuoco. Letteralmente.
"Parla!" Alzò lo sguardo dal suo piatto e iniziò a ridere nervosamente.
"Non ho fatto altro fino ad ora... cosa vuoi che ti dica?" Pensa davvero di avere a che fare con una stupida? Eppure mi conosce meglio di qualunque essere umano esistente su questo pianeta.
"Pamela o parli di quello che hai fatto oggi o sarò costretta ad accusarti io e sai bene quanto io odii litigare con te. Vediamo di risolvere la cosa pacificamente, per quanto sia possibile." Si raddrizzò e mi guardò dritta negli occhi. Non capisco il suo comportamento.
"Come lo hai capito?"
"Dal tuo odore. Solo quel merdoso porterebbe mai un profumo altrettanto merdoso". Non posso crederci che lei abbia infranto la prima regola.

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Il coraggio di amare
Ficción GeneralGuendi è perfetta sotto ogni punto di vista. È la migliore della scuola, è popolare ed è anche bella, ma non è sempre stato così. Ha dovuto lottare con i denti per ottenere tutto ciò; ha dovuto battere i suoi nemici sia quelli a scuola, sia quelli n...