Okay Hermione, adesso fai un bel respiro profondo e mantieni la calma. No, a stento riesco a mantenere la mia mano al suo posto, e non schiaffeggiare selvaggiamente quell'idiota di Malfoy. O tenere a freno la lingua evitando con tutte le mie forze di non urlare contro quel guastafeste di Piton che non solo ha distrutto la mia pozione fatta a puntino, per di più mi ha messo in coppia con l'essere che momentaneamente siede accanto a me. Li odio tutti e due in una maniera indescrivibile. Ma nonostante vorrei uccidere il biondino qua presente non posso farlo perché dovrò passarci un intero pomeriggio a rifare quella dannatissima pozione. Mi viene da urlare quando esco dall'aula e un Ron a dir poco paonazzo mi viene incontro ansante:
- Hermione, ma come cazzo ti è saltato in mente di andarti a sedere accanto a quell'energumeno?!
- Senti chi parla! E a te non è neanche passato per l'anticamera del cervello il pensiero di non sederti con quell'ochetta?
- E' lei che si è messa lì, non l'ho mica invitata io!
- E comunque si da il caso che è grazie a te che adesso mi ritrovo a dover fare quella diamine di pozione con Malfoy! Avresti dovuto dirle che quello era il mio posto!
- Ehi, voi due, volete smetterla di litigare!
- Ma Harry! Diglielo anche tu che è stata Lavanda ad incollarsi a noi come un polipo!
- Si, Herm, ha ragione.
- Non me ne importa niente di chi e come si è incollato a chi, perché oggi pomeriggio anziché starmene a sguazzare nell'ozio accanto al camino con un libro in mano, dovrò passare ore inutili in biblioteca a...
- Ma quale biblioteca? – e chi poteva essere? Il biondo in questione si passa una mano tra i capelli spingendoli all'indietro con noncuranza. – Tu vieni in camera mia!
- Che cosa? Scordatelo, non ci penso neanche lontanamente!
- Fai come vuoi... Tanto se non vieni sola ti ci porto io nella mia stanza.
- Si, sicuro! E come fai, mi trascini col tuo sguardo magnetico?
- Potrei farlo benissimo, ma... Ho in mente altri mezzi, se proprio vuoi saperlo.
Ron nel frattempo è diventato verde di rabbia. O di gelosia, boh. In qualunque caso non provo pena per lui, dato che è colpa sua se mi ritrovo a nuotare nella sfiga più nera.
- Ti conviene scomparire all'istante Malfoy, altrimenti...
- Altrimenti? Che mi fai?
- Io...
- Geloso Weasley? Bè, non hai tutti i torti.
- Stà zitto idiota! – è tutto quello che riesco a dire.
- Ti ricordo che la mia stanza sta nel secondo corridoio al quarto piano.
- Non me ne frega niente.
- Ah si? A presto, eh?
Lurido stronzo. Come si permette di prendersi gioco di me in quel modo? Quantomeno vorrei evitare le crisi di gelosia di Ron, che stanno diventando di dominio pubblico. E che palle. Ovviamente solo perché siamo amici.
- Hermione, so che non puoi evitare di andarci, però...
- Però cosa? Credi che non sappia controllarmi?
- Dovresti?
Oh merda, Ron non sa niente della notte nel bagno dei Prefetti.
- Lasciamo perdere. Infondo è solo una pozione, ci vorrà una mezz'oretta.
- Se lo dici tu...
Harry nel frattempo mi scruta con un'aria del tipo "ma non gliel'hai ancora detto?" . Cerco di spiegargli telepaticamente di tenere la bocca chiusa e corro verso l'aula di Trasfigurazione. Per fortuna la lezione sarà in comune con Corvonero, perciò non rischio di dovermi sedere di nuovo con quel bastardo di un Malfoy. Comunque per sicurezza entro in classe fra i primi e mi posiziono al penultimo banco. Sarò sola, dato che abbiamo compito.
Tutto finito. Il compito mi ha fatto rilassare. O meglio, dato che ero concentrata al duecento per cento sulle domande non potevo certo pensare al pomeriggio che mi aspetta.
Ma ora si. Non ho fame, ho lo stomaco annodato. Mi cibo solo di due patate bollite, tanto per non sembrare agitata. Saluto tutti e mi dirigo rapidamente alla mia stanza. Non so cosa intendeva dire Malfoy prima, ma io in camera sua non ci vado di sicuro. Mi stendo sul letto esausta, e nonostante sia decisamente in ansia riesco a prendere sonno in pochi minuti.
Qualcosa mi sveglia. O qualcuno, che sicuramente non è benaccetto. Comunque sento bussare alla porta. Menomale che mi sono addormentata con i jeans e una camicia. Mi alzo meccanicamente e mi trascino di malavoglia verso la porta. So già chi è, e quello che mi aspetta.
- Non sei venuta davvero.
- Ti aspettavi che venissi?
- Lo speravo. – Mi sembra sincero.
- Non mi hai neanche dato un orario, magari sarei venuta dopo.
- Non credo... Comunque adesso possiamo andare.
- Di restare qui non se ne parla, eh?
- Assolutamente. La mia stanza è molto più accogliente.
- Senti Malfoy, ti ricordo che dobbiamo solo fare una stupida pozione. Nient'altro.
- Non convincerti troppo Granger.
- Ah si? E allora sai che faccio, me ne resto qui da sola e ognuno si fa la pozione per conto suo! – Faccio per chiudere la porta, ma lui è più veloce di me ed entra in camera mia. Poi mi spinge sulla porta bloccandomi con le braccia forti ed esperte.
- Andiamo?
- V-va bene.
Mi sto comportando da perfetta idiota. Non ho neanche preso libri né ingredienti, spero che almeno lui ce li abbia già pronti. Ma perché vuole portarmi in camera sua? Neanche un bambino di cinque anni non lo capirebbe. Io so cos'ha in mente Malfoy, solo che non voglio ammetterlo. E soprattutto non voglio ammettere che quando entriamo nella sua stanza meravigliosa e si sbottona la camicia per il caldo è davvero troppo bello. Più che aver paura di lui, temo me stessa. E temo il mio autocontrollo, che da quando ho varcato la soglia non dà segni di vita.
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Non puoi resistermi, sono Draco Malfoy | Dramione
Fiksi PenggemarUna sfida dichiarata per gioco si trasformerà inaspettatamente in qualcosa di molto più intenso. Due anime così diverse che si fondono l'un l'altra, creando un'alchimia di sentimenti, passioni e dolori. Ma qualcuno ostacolerà l'unione di Draco ed He...