capitolo 9

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Pierfrancesco's point of view
Mi alzo dal letto con un sorriso stampato in faccia, dopo anni ha postato per la prima volta una mia foto
Lo so che sembra una banalità ma a me fa piacere

Mi alzo dal letto, infilo un paio di pantaloni grigi (🤤) e vado verso il suo studio

Prima di entrare mi avvicino alla porta per sentire cosa sta facendo e sento una sua conversazione al cellulare

<Cosimo ti ho detto che gli scatti sono perfetti>
...
<no davvero, non preoccuparti. Anche quelli di Davide, devo solo sistemarli un pochino>
...
<si quelle di Pier sono perfette e no non sto sbavando davanti alle sue foto> e ride
...
<va bene, ti ricontatto io>

Dopo pochi minuti non sento più nulla così busso

<entra> mi dice lei
<allora.. come procede il lavoro?>
<bene per il momento, finisco di sistemare l'ultimo scatto e ho finito>
<un mio scatto?> chiedo curioso

Un minuto di silenzio e poi

<si, il mio preferito> dice arrossendo

<dai fammi vedere> dico avvicinandomi

<aspetta solo un secondo> e inizia a smanettare sul suo computer

<ma come fai a far uscire perfetta ogni foto?> chiedo

<spesso è merito mio e spesso è merito del soggetto> dice

<dai fammi spazio> dico tirandola per il polso e facendola alzare dalla sedia

Poi mi siedo e la faccio sedere sulle mie gambe

<vediamo questa foto su> dico io

<vediamo questa foto su> dico io

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Io sorrido

<e cosa ti piace di questa foto?> chiedo
<beh è bella perché sei semplicemente te stesso, hai un'espressione rilassata e.. non so> dice tremendamente in imbarazzo

Affonda il viso sul mio collo come per nascondersi e la mia risata all'improvviso si addolcisce

Poi siamo lì, ci guardiamo e nessuno dei due osa proferire parola
Ci avviciniamo ma abbiamo paura entrambi di fare qualsiasi cosa
Ci guardiamo e uniamo le nostre fronti

All'improvviso mi avvicino e poso le mie labbra sulle sue
Un bacio lento ma desideratissimo che cerco di approfondire e lei non si tira indietro

Muovo le mani lungo i suoi fianchi e la stringo a me e lei si gira per mettersi a cavalcioni sulle mie gambe lasciando fin troppo poco spazio tra le nostre intimità

Affonda le mani tra i miei capelli e io le sposto sotto la sua t-shirt

Dopo pochi minuti ci stacchiamo per riprendere fiato e restiamo lì con le fronti unite, i corpi fin troppo vicini e i cuori che battono all'unisono

Veniamo interrotti dal mio telefono che squilla e maledico chiunque sia dall'altra parte del cellulare

Lei si allunga sulla scrivania, prende il mio cellulare e scoppia a ridere leggendo il nome sul display: 'Gem👨🏻‍🦲'

<non ci credo> dico scoppiando a ridere

Restiamo sempre in quella posizione ovvero con lei a cavalcioni su di me ed io con il braccio che le circonda la vita per tenerla stretta a me e rispondo al cellulare

<te lo giuro in questo momento ti sto odiando> dico
<e perché ?> chiede lui non capendo
<perché stavo per 'mettere la palla in buca'> dico citando il testo di una nostra canzone
<c'ho il numero 9 come Batistuta> continua il testo lui per poi fare una pausa in silenzio dove noi tratteniamo le risate a stento
<porca troia Pierfrancesco che schifo!> grida dall'altra parte del telefono scatenando le nostre risate

<dai fratellone non preoccuparti non è successo nulla> dice Ari
<non ancora almeno> dico io ridendo

<vi prego, io ti avevo chiamato per chiederti come procede il testo del nuovo singolo ma a quanto pare sei ancora a zero> dice lui rassegnato ma divertito
<si, sono ancora a zero e questa è la mia settimana di pausa quindi lascia che me la goda> dico io
<va bene va bene, allora vi lascio. Vi prego sono ancora troppo giovane per diventare zio e non ho più capelli intesta da strapparmi, quindi fate i bravi>
<si papà> dico io

Attacchiamo al telefono e iniziamo (ovviamente) a prendere in giro Davide e le sue paranoie

baby con te ho fatto centro!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora