We can fight this.

5 1 0
                                    

Era il primo giorno che la mia "babysitter" non mi veniva a prendere a scuola.

Mia madre mi aveva dato un telefono di cent'anni fa, così, come diceva lei, non avevo internet e non potevo vedere foto che mi avrebbero messo in testa strane idee.

Ma che cazz...?

Dopo due settimane infernali, decisi di chiamare Jake.

Non veniva a scuola dal mio rientro.

-Pronto? Jake?

-Che c'è?

Aveva la voce distrutta. Sembrava avesse pianto per ore e ore.

-È successo qualcosa? Sai che puoi contare su di me- gli dissi.

-No, tranquilla...io sto bene.

Stava mentendo. Sapevo riconoscere un "sto bene" vero da un "sto bene" falso.

Io l'avevo fatto miliardi di volte.

-Dove ti trovi ora?

-...perché?

-Perché, come buona amica, ti voglio tirare su il morale.

-Magari un altro gi...-sentii il rumore del treno e non riuscii ad ascoltare ciò che diceva. Ma almeno sapevo dove stava.

Non era lontana la stazione, così mi precipitai sul primo autobus e lo raggiunsi dopo 10 minuti.

Fortunatamente lo vidi subito.

Era...

Oh mio dio, era ridotto uno straccio. Sembrava un povero che chiedeva l'elemosina. Stava seduto per terra, con la testa appoggiata al muro e aveva l'aria stanchissima.

Mi avvicinai a lui.

-Jake...

-Lily! Non devi vedermi in queste condizioni -si coprì il viso con le mani.

Mi sedetti accanto a lui e gli accarezzai la spalla.

Sentii i suoi singhiozzi.

-Andrà tutto bene, te lo prometto.

People=shitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora