Parte 12

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Li volevo portare in un posto prima di arrivare dentro a quella enorme dimora in cui non mi sento a casa. Sapete, mi sono sentita molto più a casa con payton chiusa in una stanzetta che tutta la vita li. Insomma a jaden voglio bene ovviamente, ma, non c'é quasi mai. È ormai passato alla svolta. Insomma, dalla parte opposta della riga, quella parte dove il lavoro è magicamente la cosa più importante in assoluto, e io passo in secondo piano. Spesso il ricordo di un piccolo e tenero jaden mi riaffiora la testa. Quando scappavamo via dal castello. Così la chiamavamo casa, castello, lo stesso castello che adesso é diventato un ricordo. Giocavamo alla classica favola della principessa intrappolata nella torre sorvegliata da un drago. Carlotta la cuoca era il drago, che stava davanti alla porta di guardia. Ormai quei tempi sono passati, si cresce, gli interessi cambiano. Le persone cambiano.
C: "Beverly ci stai?"
Io: "sisi tranquillo"
P: "ma dove stiamo andando? Casa tua non é in cittá?"
Io: "si ma prima voglio andare in un posto..." io ero davanti a loro, ma vidi lo stesso con la coda dell'occhio che si scambiarono uno sguardo a vicenda. Pochi secondi dopo mi trovavo sulle spalle di cole e tra le risate di sti due menomati. Da lì potevo vedere l'orizzonte. Magari sono esagerata ma il sole al tramonto mi attrae molto. Amo il tramonto, rappresenta la fine di una giornata. In passato la fine di una solita monotona e noiosa giornata. Oggi immagino non sia così. Da oggi la mia vita avrá una svolta...mio fratello è ritornato da me, l'unico che mi ha sempre portato sorriso nella mia vita, e in più finalmente ho un amico, un vero amico. Chiusi lievemente gli occhi e feci un respiro per poi riprendermi. Eccomi, lasciate che mi presenti. Sono Beverly, Beverly Sprouse Hossler. Ho 16 anni e questo é l'inizio del mio viaggio.
Arrivammo alla fine di un dirupo. Un dirupo che conclude con il mare. E all'orizzonte il sole. Adesso sembra più vicino, o probabilmente é una mia impressione. Ho sempre amato sognare...ma non lo ho mai fatto. Ammiravo le persone che ci riuscivano, che riuscivano a credere nella loro parola, a credere nella propria vita. Le stimo ancora...
Ci misimo a sedere con le gambe all'aria...
P: "che bello questo posto, sai non ti facevo così romantica"
C: "puahahahahahaha "
Io: "umpa lumpa zitto e goditi il tramonto vala "
P: "immagino mi debba abituare a questo soprannome"
Io&C: "esattamente" ci guardammo
Io&C: "Aahahahhaha"
P: "ok fate paura"
_______________la Luna era ormai alta nel cielo.
Io: "ehi, che ne dite di andarci a fare una doccia, cambiarci e andare in centro a mangiare qualcosa?"
C: "si perché no"
P: "goo. Stavolta é il mio turno però"
C: "eh no, é mia sorella"
P: "é la Mia finta ragazza😌"
C: "ho già vinto"
P: "ti sbagli" e mi sollevò con fatica zero mettendomi sulle sue spalle. Appoggiò le sue mani su i miei stinchi mentre io appoggiai le mani tra i suoi capelli.
Io: "oddio, sono così morbidi i tuoi capelli"
P: "nooo lasciali stare i miei bimbi"
C: "tu la hai voluta. A me piace quando mi accarezza i capelli. Ora te la subisci"
Io: "dai non offendertiii"
P: "sta con me!"
Io: "dai andiamo adesso" ci incamminammo mentre gli indicavo la strada. Dopo una ventina di minuti arrivammo davanti a un cancello grigio di ferro, alto e uguale a sempre.
Io: "ehi payt mettimi giù adesso"
P: "shh faccio io"
C: "payton...."
P: "su su non fare il geloso. 😌 ormai è mia"
C: "no no no un cazzo"
P: "shh😌" e spinse il campanello. Al citofono Carlotta rispose.
Carl: "si chi parla?"
Io: "Carlotta sono io, Beverly"
Carl: "oddio, ora ti apro entra" il cancello, ricoperto di edera si aprii intonando una sinfonia stridula, e cigolante. Varcammo le sbarre facendole chiudere alle nostre spalle.
P: "wow. Tu vivi qui?"
Io: "già"
C: "però...come facevi ad annoiarti qua..."
Io: "se sei sola in una casa di queste dimensioni é facile annoiarsi" scivolai lungo la schiena di payt scendendo e andai al portone. Era leggermente aperto...lo varcai e l'aria era sempre silenziosa, con il rumore di pentole in cucina di Carlotta, fredda e difficile da respirare. Nessuno si é fatto lo scrupolo di venirmi a chiedere dove fossi stata, se stessi bene...nulla. Ormai non mi interessa nemmeno più. Presi per mano i due ragazzi ai lati salendo le larghe scalinate in marmo. Mostrai loro due bagni.
Io: "torno subito con un cambio per entrambi, lo metto davanti alla porta. Dentro ci sta già tutto compresi asciugamani puliti, buona doccia😂"
C: "grazie anche a te" e si chiuse dentro.
P: "non darci peso ok? Fai come me, chi c'è bene altrimenti bastano i pochi importanti" annui.
Io: "ora va" e si chiuse la porta dietro le spalle anche lui.
Mi incamminai verso la camera di jaden, la porta era aperta, cosi mi intrufolai e presi due outfit dalla cabina armadio.

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