2 Parte

3K 79 3
                                    

Tom p.o.v.

Io sono a capotavola, il posto del capofamiglia ospitante solitamente, ma in questo caso Fabio mi ha ceduto il posto visto che siamo la famiglia più antica e prestigiosa presente, è un segno di rispetto nei miei confronti che lo aiuto a mantenere il potere. Come è un gesto che io abbia alla mia destra Maia e non Alex che è il mio secondo in comando, infatti secondo le regole, la moglie, non la fidanzata, va a sinistra e il primo collaboratore a destra; inoltre dopo Maia ci sono 5 fratelli a separarla dal resto dei commensali mentre dall'altra arte sono solo 3 questo sbilanciamento è un altro simbolo che dice forte e chiaro:<lei non si tocca. È la persona più importante e protetta qui dentro.>.

Durante la cena si fanno discorsi leggeri, tutte le famiglie al completo sono presento, sia mogli che figli e per questo non si parla di affari. I posti sono stati decisi da Maia, infatti organizzare eventi è uno dei suoi compiti, e sono molto soddisfatto del suo operato, ha prestato molta attenzione ai dettagli: non ha messo vicine famiglie che potevano creare scompiglio, non ha inserito nel menu troppi allergeni o cibi sofisticati, mantenendo però una certa eleganza.

Dopo aver finito la crema catalana io mi alzo e vengo seguito a ruota da Mia i miei fratelli e tutti i capifamiglia presenti, insieme al loro consigliere o erede. Ci avviamo tutti verso un salottino, mentre gli altri rimangono nel salone dove abbiamo cenato a fare delle tranquille chiacchere.

Siamo 5 capifamiglia: io, Fabio (Sicilia e resto regioni); Giuseppe Giglibianchi, un trentenne subentrato al padre dopo la sconfitta dei Martini (azienda di trasporti e sicari); Carlo Montenaso un uomo sulla sessantina dall'aria tranquilla (Lazio e Puglia), Francesco Caravei un uomo di mezza età un po' tozzo, non curato e rozzo (Calabria). Oltre ai miei accompagnatori c'è il braccio destro di Giglibianchi, suo zio; e il nipote di Montenaso e Caravei, che hanno unito le famiglie con un matrimonio dei loro primogeniti e che hanno intenzione di lasciare tutto a un unico erede, unendo così le famiglie e per ultimo c'è ovviamente Iacopo.

Appena arriviamo, io mi fermo davanti alla porta e la prima persona che entra è Maia, seguita da me e dai miei fratelli, poi entra Fabio con Iacopo e gli altri in ordine casuale: anche questo è un simbolo, ho sottinteso, facendola entrare per primo, che lei è la persona più importante e che le porto rispetto.

Le donne nell'ambiente mafioso sono spesso maltrattate e considerate inferiori, infatti, esistono delle regole per cui la moglie di un capo mafioso deve essere rispettata dagli altri, ma nessuno può intromettersi fra moglie e marito o figlia e padre. Esattamente per questo motivo sto mettendo in chiaro le cose in così tanti modi, deve essere chiaro come la penso, nella mia famiglia il rispetto per le donne di famiglia è una cosa sacra, l'unica eccezione sono coloro che portano vergogna o disonore alla famiglia, in quel caso meritano di essere punite, come chiunque.

Appena entrati io mi dirigo verso una poltrona e mi tiro Mia sulle ginocchia. Anche tutti gli altri capi si siedino, mentre gli accompagnatori o si posizionano in piedi dietro la poltrona o su uno dei 3 divani presenti. Dario e Sascha sono fuori dalla porta, in modo che non ci interrompa nessuno, Alex e Filippo sono disposti dietro la poltrona mie spalle, Cesare sta controllando dal computer il sistema di sorveglianza mentre Gabriele, Cris e Jack sono posizionati vicini alla parete più lontana da noi, nel caso si verifichi una situazione di emergenza.

Maia è seduta a gambe incrociate, in modo che solo io e Filippo abbiamo una chiara visione della sua gamba scoperta dallo spacco. Questo mi fa ovviamente piacere e per premiarla inizio quasi inconsciamente a accarezzare quel lembo di pelle scoperta.

Fabio introduce il discorso:<signori e signora, oggi siamo qui per discutere a proposito delle forniture che riceviamo regolarmente attraverso i Volkov> Montenaso prende la parola e con tono tranquillo inizia la trattativa:< penso signor Volkov, che lei sia troppo intelligente per pensare che siamo riuniti tutti qui solo per il rispetto che proviamo nei suoi confronti. E proprio per quest'ultimo mi sento obbligato a esporle direttamente la richiesta: vorremmo aumentare le importazioni, non parlo solo di droga, ma anche di altre tipologie di contrabbando>.

live my brotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora