4 Parte

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La mattina dopo

Mi sveglio alle sei, entro in doccia e appena finito, mi vesto e poi accendo il computer, devo svolgere molto lavoro, oggi è il compleanno della mia piccola e quindi tutto il mio impero è fermo. Come da tradizione, nel giorno del compleanno della zarina non si compiono atti violenti o illegali, ma in ogni caso io agli occhi del mondo più ingenuo sono un imprenditore e anche se rispetto all'attività illegale il guadagno e il potere che ne ricavo sono quasi irrisori.

Il suo scopo non è quello che mi da in senso pratico, è la libertà che mi fornisce in quanto uomo pubblico. La gente conosce la mia vera identità, ma comunque non può provare niente, e tenendo una società pienamente funzionante e molto conosciuta in vita posso spiegare buona parte del mio patrimonio, assumere i miei uomini come impiegati e gestire alla luce del sole alcune azioni che fanno da deflettore e nascondono la parte della mia vita meno lecita.

Oggi il programma è molto fitto: partiamo alle otto dall'hotel, arriviamo allo yacht e allo nove e mezza ci troviamo in mezzo al mediterraneo; alle dieci e mezza immersione, per poi raggiungere una calleta e mangiare su una spiaggia già predisposta per il nostro arrivo; alle tre torniamo al porto di Palermo per poi tornare in hotel e passare il pomeriggio nel centro di bellezza insieme alla nostra piccolina; alle sette rientriamo in camera e ci prepariamo per la cena per pochi intimi, che si terrà a casa di Fabio.

Oggi il programma non mi entusiasma molto, non apprezzo la sabbia, non mi piace particolarmente neanche il pesce, ma alla mia piccolina piacerà molto e questa è una giornata tutta per lei. Per questo oggi passeremo tutto il giorno con lei, porteremo con noi i telefoni per ogni emergenza, ma non faremo chiamate di lavoro e non lasceremo che niente ci distragga da lei. Soprattutto dopo quello che è successo questa notte, santo cielo solo pensarci mi fa eccitare di nuovo

Adesso siamo sullo yacht che abbiamo ormeggiato a Palermo e dopo un bagno, e molti tuffi, iniziamo a prepararci per l'immersione: la mia piccola, dato i suoi problemi alle gambe avrà una muta molto rigida e resistente, che però le permette di nuotare verso la superficie, per tutte le evenienze, che però sarà legata sulla mia pancia, in sostanza la porterò in giro come un marsupiale. Non posso dire che la cosa non mi piaccia particolarmente...l'immersione è molto particolare, abbiamo visto un relitto e Mia si è molto divertita, io l'avevo già fatta, ma proprio per questa è stata scelta quindi va bene.

Dopo pranzo torniamo sulla barca e porto la mia cucciola a vedere il suo primo regalo: la porto nella stiva, nella stanza di Ombra, il mio lupo. Lei non lo vedeva da un po' infatti dopo quello che è successo alle sue gambe non li abbiamo fatti avvicinare spesso, perché non volevamo risvegliare il trauma, in nessuno dei due.

Lei gli si avvicina con le lacrime agli occhi e lui invece si accuccia docile per farsi abbracciare e accarezzare. Lei mi ringrazia, ma il regalo ancora non è entrato. Faccio segno a Dario che apre una porta e fa entrare una bellissima esemplare di lupo siberiano. Un lupo completamente bianco con gli occhi scuri quasi neri.

La mia piccolina corra verso di me e mi salta in braccio, quando la metto giù abbraccia tutti gli altri fratelli partendo da Dario, che è quello che si occupa di rintracciare per poi occuparsi di queste cose. In questo tempo ho imparato a controllare i miei istinti esagerati, ma è sempre più difficile, più la conosco, più la amo, più divento freddo nel mio lavoro, più divento geloso: le quattro cosa vanno a pari passo e non so dove mi porterà questa cosa...

Flaschback

Oggi è stata una giornata impegnativa, mentre Maia faceva fisioterapia è caduta, fortunatamente si è solo distorta una caviglia ...la dottoressa ha detto che secondo lei è successo perché Mia era distratta, e visto che il suo corpo è molto debole, anche per colpa del suo peso, la prossima volta potrebbe andare molto peggio.

Adesso siamo tutti a letto, abbiamo cenato in camera sua e la stiamo coccolando, ma io voglio capire cosa l'ha distratta:<piccola adesso voglio che mi dici tutto quello a cui pensavi mentre ti allenavi, e perché anche adesso hai quella faccia triste mh???>

Lei allora dopo un po' di esitazione si rigira tra le mie braccia e mi da le spalle, appoggiandosi al mio petto e mettendo la testa sotto la mia: questa è la posizione in cui si mette quando deve raccontarmi delle cose che crede non mi piaceranno, a me non da fastidio, non voglio forzarla a guardarmi negli occhi quando non vuole; tanto non ha il coraggio di mentirmi.

<È che ho sentito dire a delle ragazze che voi mi state viziando, solo perché mi sono fatta male, ma che quando guarirò mi rimanderete all'orfanotrofio da dove vengo, perché sono ingrassata, e perché alla fine sono solo una p.....a>ha detto tutto molto piano, diminuendo sempre di più il volume e l'ultima parola l'ha sussurra così piano che non si è sentita, ma solo un'idiota non capirebbe che delle puttane invidiose hanno parlato a sproposito.

Io faccio un respiro profondo e nel mentre Sascha iniziava a parlare:<piccola, per prima cosa se e quanto viziarti, dovrebbe interessare solo noi, e te. Per seconda cosa tu sei la persona meno viziata e capricciosa che io conosca, insomma se ti paragoniamo alla nostra queen- e Gabriele diventa tutto rosso- tu sei cenerentola... terza sai benissimo che non ti porteremo all'orfanotrofio neanche per vederlo bruciare, quarta non sei ingrassata, hai preso peso, quel minimo che ti permette di stare in piedi per 20 minuti senza svenire. Detto questo se hai paura per la tua forma fisica possiamo farti seguire dal nostro vecchio nutrizionista, è molto bravo e non è certo un problema per noi> la nostra piccolina già al terzo punto piangeva, e appena Sascha finisce, lei gli si piomba addosso, per quanto possibile, e lui se la sdraia addosso, poi succede una cosa a cui francamente non so come reagire: Mia appoggia le sue labbra su quelle di mio fratello.

Io mi pietrifico, e dopo un secondo quando si staccano, vedo mia che infila la testa nel duo collo, lui con gli occhi fuori dalle orbite e tutti gli altri con gli occhi puntati su di me, pronti a scattare in ogni momento. Io mi alzo, faccio fondo a tutto il mio addestramento per mantenere la calma, almeno apparente, e vado a farmi una doccia fredda: se affrontassi adesso l'argomento non sarei abbastanza lucido.

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