Capitolo quindici - Sarai la mia mogliettina

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HARU POV :

Aprii gli occhi e rimasi impietrito. Dov'ero?
 Osservavo quella spoglia stanza cercando di sforzare la mia mente a ricordare.
Non ce la facevo.
La testa mi girava come mai prima. Sentivo dolore dappertutto ma non mi ricordavo perché, provai ad alzarmi ma le gambe non mi reggevano ed ero incatenato ad un muro.
Abbassai  la testa per controllare da dove provenisse tutto quel dolore.
Mi ritrovai in una piccola pozzanghera di sangue.
Le gambe piene di lividi.
Ero nudo ma non sentivo freddo il dolore era troppo forte per sentire qualsiasi altra cosa.
Appoggiai la testa al muro e chiusi gli occhi sperando che quel incubo sparisse e che mi sarei ritrovato fra le braccia di Kanbe.
Ma non fu così.
Riaprii gli occhi e nulla era cambiato. 

CAZZO, SONO UN COGLIONE!

Non mi ricordavo perché fossi lì ma mi ricordavo di quella fottuta sera.
Non sapevo se fossero passati giorni o ore ma ricordavo che volevo scappare da Kanbe, dal mio amore per lui, senza una regione precisa senza sapere quali fossero i sui veri sentimenti.

E per fare questo sono finito a ubriacarmi in quel fottuto club speravo che così facendo avrei potuto mandare tutto a puttane e a quanto pareva c'ero riuscito benissimo. 

- Cazzo Kanbe ho paura! Ti voglio qui accanto a me !-

Senza accorgermene incominciai a piangere.
Le lacrime mi bruciavano il viso e il trucco rimasto mi colava sulle guance.

Dovevo pensare a trovare una soluzione, una via d'uscita.
Non c'erano finestre molto probabilmente ero rinchiuso in una cantina.
C'era una porta ma era troppo lontana non sarei riuscito ad arrivarci figuriamoci a uscire inosservato.
Cercai ancora con lo sguardo qualcosa anche solo per comunicare.
Alzai gli occhi verso l'angolo in alto a destra e vidi una telecamera.
Non sapevo cosa dire, non sapevo chi ci fosse dietro ma dovetti tentare.

- Ehy tu, fammi uscire da qui!-

- Brutto pervertito dico a te!-

Nessuna risposta, non avevo forza nei polmoni per continuare ad urlare contro un sordo.

Richiusi gli occhi e provai ad addormentarmi ma morfeo non mi concesse questo privilegio e rimasi inerme a fissare il muro pensando a quanto fossi coglione.


LEONARD POV 

Ero seduto su una sedia girevole e fissavo lo schermo aspettando quel bel bocconcino riprendesse conoscenza.
La notte prima gli avevo fatto vedere le stelle e se non fosse stato per quei bastardi  lo avrei fatto divertire ancora di più.
Ripensando a quella magnifica sera il mio cazzo si indurì e aspettando il moretto incominciai a farmi una sega.

Le immagini di quella scopata mi facevano ansimare e gemere, non vedevo l'ora di scoparmelo di nuovo.

Stavo per venire quando una vocetta flebile e affannosa mi interruppe.

- Cazzo Kanbe ho paura! Ti voglio qui accanto a me !-

E ora  chi cazzo è sto Kanbe, questo bocconcino e tutto mio!

Mi sbrigai a venire nella mia mano per poi andare a divertirmi con il mio bocconcino. 

Vederlo cercare intensamente un'uscita aumentava in me la voglia di farlo venire.

- Ehy tu, fammi uscire da qui!-

- Brutto pervertito dico a te!-

Quelle parole furono il mio carburante.
Andai nel bagno vicino alla stanza di controllo, mi lavai le mani e presi quel bel completo da cameriera che avevo tenuto da parte per una situazione simile.

love haven't a price ||  Kanbe × HaruDove le storie prendono vita. Scoprilo ora