Capitolo dieci - Mai fidarsi di qualcuno specialmente dell'alcool

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EIJI POV

Avevo passato tutta la notte ad osservare le stelle.
Per un po' mi ero pure addormentato ma fui svegliato dalle parole che il padre di Ash aveva detto : " come l'ultima volta".

Mi alzai dal portico e  rientrai in casa.
Superato l'ingresso vidi sul divano Kanbe e Haru che dormivano uno abbracciato all'altro.

Che carini!

Li sorpassai  e mi diressi verso la camera di Ash.
Presi un foglietto e scrissi un messaggio per quando si sarebbero svegliati.
Non mi cambiai e in pochi minuti ero di nuovo fuori.
Dopo aver passato tutta la notte fuori mi sembrava che facesse più caldo. Mi sbottonai il giubbotto e discesi la collina verso la locanda.

Aperta la porta fui colpito da una nuvola di polvere, sventolai le mani davanti alla mia faccia così da aprirmi un varco in direzione del bancone.
Mi sedetti e aspettai che il padre di Ash si accorgesse della mia presenza, ma sembrava che per lui non esistessi. Stava pulendo con poca attenzione la macchina del caffè.
Tossii cercando di catturare la sua attenzione e ci riuscii.
Si girò e alzò il mento nella mia direzione a mo di buongiorno.
Io feci lo stesso e gli indicai la macchina del caffè.

- Ne vuoi uno ?-
- Si grazie, forse più di uno, non ho dormito tutta la notte. -
- Pensavi ad Ash?!, Mio figlio sa come farsi desiderare!-
- Ma davvero non le  ha detto nulla?-
- Nulla, l'ultima volta che l'ho sentito è stato quando siete venuti qua.-
- Posso farle una domanda?-
- Un'altra?!, stavo scherzando non fare quella faccia!-
- Ma cosa intendeva con " come l'ultima volta "?-
- Sul serio non lo hai capito? Ash è venuto qui solo perché c'eri di mezzo anche tu perché ormai non gli importava nulla di nessuno apparte di te e dopo aver vendicato suo fratello se non ci fossi stato tu sarebbe morto tranquillamente.
Ash ti ama lo si vede dagli occhi. Non ha mai guardato nessuno come guarda te! -

Quelle parole sono vere? Vorrei urlare, uscire da quella porta e correre alla ricerca di Ash, abbracciarlo e dirgli che lo amo.
Ma non posso fare nulla di tutto questo, posso solo piangere e sperare che Ash ritorni da me.

Alzai gli occhi dal pavimento e incominciai a bere il mio caffè.
Dopo poco sentii la porta aprirsi e  un'altro cumulo cadde ai piedi della porta e da questa nuvola uscirono tossendo Haru e Kanbe.

- Scoperto qualcosa Eiji ?-
-Nulla di che -

Haru si sedette accanto a me, invece Kanbe si mise dietro di lui. Aveva una faccia stremata, se avesse potuto avrebbe preso a pugni il muro.
Anche Haru sembrava strano, i suoi occhi erano privi della loro solita luce.

- Quindi l'unica pista che abbiamo è quella su Max Lobo ?-
-  Intendete quel troglodita che ha sparato a mio figlio ?-
- Si-
- Non eravate andati a casa sua a Los Angeles  l'ultima volta ?-

Mi coprii la mano con la faccia.
Come avevo fatto a non pensarci! Ash poteva benissimo stare lì, lontano da New York.

Haru si alzò e tese la mano al padre di Ash che la strinse.
- La ringrazio signore, per tutto, ci è stato di aiuto-
- E di che da un bel po' che non ricevevo ospiti -
- Grazie davvero!- dissi io con gli occhi lucidi.
- Eiji ricorda quello che ti ho detto.-

Annuii e  poi noi tre uscimmo e ci diressimo verso la macchina.

- Cosa ti ha detto?-  mi chiese Haru con un sorriso curioso stampato in faccia.
- Nulla di che- dissi io abbassando la testa per coprire il rossore delle guance.




POV HARU

Kanbe andava molto piano rispetto al solito e questo mi turbava, volevo tornare a casa e affogarmi nella vasca tra le mie stesse lacrime il prima possibile.

love haven't a price ||  Kanbe × HaruDove le storie prendono vita. Scoprilo ora