Prologo

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Milano Marittima, 20 agosto 2019

Ferragosto era passato da cinque giorni e la stagione estiva stava quasi per volgere al termine, ma nella località balneare più famosa del Nord Italia c'era ancora talmente tanta gente che sembrava di essere all'inizio di luglio, piuttosto che verso la fine di agosto.
Laura Castelli era abituata ad Anzio, ma essendoci andata tutti gli anni con il suo ex marito Gabriele, non poteva ripresentarsi con un altro uomo, non perché temesse il giudizio dei vicini storici d'ombrellone, ma perché non aveva alcuna voglia di spiegare loro tutte le motivazioni che, nel corso dell'anno scolastico 2018-2019, l'avevano spinta a scegliere di passare il resto della sua vita con Giovanni Mastropietro, il collega di Matematica e Fisica, arrivato quell'anno al liceo classico Leonardo Da Vinci e nel suo cuore, di prepotenza.
Dopo che si erano ricongiunti - la Castelli aveva sfidato il traffico della gente in partenza per la villeggiatura per impedirgli di prendere il treno per Torino - avevano reputato giusto prendersi un po' di tempo per loro, passando i mesi estivi in un luogo dove non li conoscesse nessuno, talmente affollato che sarebbero passati inosservati. Dalla radio dello stabilimento trasmettevano la canzone "Mambo salentino" di Alessandra Amoroso con i conterranei Boomdabash:

L'autostrada del Sole mi riporta da te
Quanta fretta che c'ho, è il mio quinto caffè
Quando torno non voglio un minuto di stress
Penso solo a star bene, tu stai peggio di me

<< Lo sai che vorrei non rientrare affatto? >> dichiarò la Castelli, sorseggiando un Caffezero.
<< Mi dispiace ma adesso che sei la preside non puoi tirarti indietro... >> alzò le mani Mastropietro, divertito, sollevando il volto dalla Settimana Enigmistica.
<< Ti prego, non me lo ricordare. Se non spettegolano sul nostro conto è solo per via di questa mia nuova carica... >> sospirò lei.
<< O magari perché ognuno ha già i suoi problemi per impicciarsi anche dei nostri? >> la tranquillizzò lui.
<< Lo so, sono una rompicoglioni. Ma mettiti nei miei panni: ho buttato all'aria un matrimonio ventennale per te, e poi siamo praticamente fuggiti qui a Milano Marittima. Per carità, lo rifarei mille volte... >> si difese l'una.
<< Ma viviamo in una società ancora troppo giudicona, è questo che mi vuoi dire. Lo so anch'io. Ma l'estate non può durare per sempre, dobbiamo affrontare il nuovo anno e le conseguenze delle nostre azioni >> commentò saggiamente l'altro.
<< È che tornano i ragazzi, e Gabriele e io dobbiamo ancora avere a che fare l'uno con l'altra. Temo che tu possa diventare geloso di questo. Ti sembro paranoica? >> replicò la donna.
<< Un po' sì. Ma è comprensibile. Devi rimettere insieme i pezzi della tua vita, e aggiungerne dei nuovi. Dovresti essere un cyborg per non esserne turbata >> ribatté l'uomo.
La professoressa non poté far altro che asserire: il suo fidanzato sapeva sempre dire la cosa giusta al momento giusto, e rendeva semplici anche le situazioni più aggrovigliate. Quel silenzio venne riempito dalla musica:

Dimmi cosa succede se tra un secondo scappiamo via
Senza guardare più indietro e la tua bocca diventa la mia
Quando cammino per strada sento l'estate che è già nell'aria
Le nostre ombre sopra la sabbia e almeno fino al mattino

<< Comunque l'idea di entrare in presidenza mi mette paura dopo il ricovero di Urbani >> ammise la prima.
<< Temi di trovare qualche organo dentro la cassaforte? >> scherzò il secondo.
<< Non è divertente. Abbiamo avuto un pazzo alla guida del Da Vinci per nove mesi e non ce ne siamo mai resi conto. Anche quei poveracci che entrarono alla scuola elementare Fausto Cecconi nel dopoguerra ebbero paura di trovare qualche tedesco che si era perso... >> sbuffò la docente di Letteratura Italiana, chiamando la Storia in sua difesa.
<< Sì, ma adesso lui è al Reparto Psichiatrico dell'Umberto I e tu invece sei alla guida di uno dei licei più emergenti di Roma >> la consolò quello di Matematica e Fisica.
<< E se non sono grado e invece lo faccio immergere fino al fondo in cui era finito nel 2016? >> continuò a preoccuparsi Laura.

Sta cadendo una stella
È solo un punto nel cielo
Ma la più bella è già a terra affianco a me
Ho già espresso il desiderio

<< La tua è solo normale ansia di fine estate. Il riposo è stato rigenerante ma proprio per questo la mole degli impegni futuri ti sembra insormontabile. Ma non ti devi preoccupare, ci sono io accanto a te, e poi dimentichi chi sei per tutti, a scuola... >> la rincuorò Giovanni.
<< E chi sarei? >> chiese a quel punto lei.
<< Laura Castelli, la Super Prof! >> la incoraggiò lui.
La hit estiva intanto volgeva al termine:

Non sarà per sempre ma
Una sera con le stelle mi basta
Anche se veloce come un treno che passa
Non sarà perfetto ma
È così bello stare qui a ballare abbracciata con te
Mambo
Un mambo salentino

Laura sorrise al suo Giovanni: grazie alle sue parole e al suo sostegno, sentiva che tutto quello che l'aspettava forse non sarebbe stato così pesante.

Giulia - Questo è dedicato a te [Saga del Liceo Da Vinci]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora