Da quando Giovanni si era trasferito in una pensione, dopo la Festa della Repubblica, Laura aveva cercato di rimuovere il dolore per la fine della loro storia: cercava di ricordare a sé stessa e agli altri che era stata una parentesi, e che il suo destino era con Gabriele, lo era sempre stato.
<< Ho preso un abbaglio, ho soltanto preso uno stupido abbaglio, l'anno scorso >> affermò quel 5 giugno, alle sei del pomeriggio, mentre era uscita con Emma per raccontarsi le ultime novità.
<< Perché mi sembra che sia un modo per autoconvincerti, piuttosto che ammettere una verità? >> osservò la Di Nardo.
<< Non è un modo per autoconvicermi. È un dato di fatto: mi sono fatta trascinare in questa relazione con Giovanni come un'adolescente, e adesso ne ho pagato le conseguenze >> ammise la Castelli.
<< Io penso che se ragioni così adesso, soffrirai dopo. Il dolore non si evita, si ritarda soltanto... >> sospirò l'una, malinconica.
<< Non avete più avuto altre richieste di affidamento? >> capì l'altra.
<< No, non si sono fatti più sentire. A volte mi viene in mente che la pandemia abbia soltanto aggravato una situazione che già andava male in partenza: Vito e io abbiamo superato i quarant'anni e non siamo sposati. Che possibilità abbiamo ormai di diventare genitori? >> replicò rassegnata la prima.
<< Se è andata male anche a Marina "la donna perfetta", allora le nostre sfighe di donne medie ci stanno... >> ironizzò la seconda, pensando alla separazione tra la preside del Buonarroti e suo marito Edoardo, il tutto perché era il padre di Sofia.
La maturità del 2020 non poteva presentarsi sotto un cielo peggiore.***
Anche il professor Mastropietro aveva deciso di esternare tutti i suoi dubbi al collega Lojacono, che col tempo era diventato il suo migliore amico così come Emma lo era di Laura.
<< Pensi che rintanarti qui sia la soluzione migliore? >> cercò di farlo ragionare il docente di Educazione Fisica.
<< Ne vedi altre? Certo, potrei tornare a Torino. Ma a quello ci penso dopo l'estate. Ho detto a Laura di scrivermi le referenze... >> ribatté il collega di Matematica e Fisica.
<< Scappare non è la soluzione, Giovanni. Vi siete allontanati e traditi. Il Coronavirus ha fatto il resto. Pensate di essere gli unici? >> ribatté l'uno.
<< Non c'entra il Coronavirus, e Gabriele e Marina sono stati solo una conseguenza. Laura e io ci siamo allontanati da quando è diventata la preside del Da Vinci: non nego di essere stato contento per lei, ma il fatto è che non la considerava come una scuola da dirigere, ma come una guerra personale contro un'ex compagna di classe con cui ha sempre avuto un'accesa rivalità >> commentò l'altro.
<< Quando i desideri diventano ossessioni, allora tutto si logora. Guarda Emma: ha sempre sognato di diventare madre, ma non siamo mai idonei per il sistema delle adozioni e lei se ne sta facendo una malattia. Questo mi sta preoccupando... >> sospirò il primo.
<< Mi dispiace, davvero. Siamo davvero a pezzi, a un passo dalla maturità... >> dichiarò il secondo.
Anche loro, come le rispettive compagne, si stavano chiedendo quando le cose avevano cominciato ad assumere il percorso di una parabola discendente.***
Riunite al loro solito tavolino del Ristorante Castroni, Giulia, Cinzia e Asia si preparavano per gli esami di maturità, almeno ufficialmente: nelle pause - ed erano molte - facevano veri e propri brainstorming sull'intricata situazione sentimentale della Lanfranchi.
<< Io non ce la faccio. Se penso che ho perso Mario per accettare la proposta di matrimonio di quel buzzurro, mi sento male! >> esordì la ragazza, con il libro aperto sul componimento A Zacinto di Ugo Foscolo.
<< E allora perché hai accettato? E non tirare fuori la storia del risollevare le finanze di famiglia, perché altrimenti ti risponderei che sei masochista! >> ribatté decisa la Lentini.
<< E quale sarebbe il motivo secondo te, allora? >> la sfidò la Lanfranchi Della Roccaforte.
<< Perché hai paura di un amore vero, di buttarti a capofitto nell'ignoto? >> indovinò la castana.
La bionda la guardò, rimanendo in silenzio.
<< Ecco, appunto >> dedusse Asia.
<< E dai, povero Manuel... Lo state trattando come il male assoluto! >> intervenne la Castroni.
Le altre due la osservarono come se provenisse da un altro pianeta.
<< Che ho detto? >> ribatté quest'ultima.
<< Senti, lo so che sei innamorata di lui. E sai che ti dico, Cinzia? Che se non ci fossero troppe questioni di mezzo, te lo lascerei volentieri... >> sospirò Giulia, in tono malinconico.
Pensava a Mario e realizzava di quanto fosse sbagliata la sua vita, quanto pesassero le sorti della sua famiglia sulle sue spalle di diciottenne.
<< Io però direi che adesso dobbiamo studiare... >> le richiamò all'ordine Asia.
Tuttavia, nemmeno la sua testa era troppo concentrata sull'esame di Stato: da qualche giorno Diego era irrequieto, sfuggente.
Cercava di ripetere a sé stessa che l'agitazione del ragazzo potesse derivare dal fatto che si preparasse ad ottenere la licenza media, anche se non ne era completamente sicura.
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Giulia - Questo è dedicato a te [Saga del Liceo Da Vinci]
Chick-LitRoma, settembre 2019. Laura Castelli, ormai preside del liceo classico Leonardo Da Vinci e felice col collega Giovanni Mastropietro, si ritrova a gestire l'ultima follia del suo predecessore: un gemellaggio con lo scientifico Michelangelo Buonarroti...