Verso il futuro

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Il maxi orale - ossia la nuova struttura in cui sarebbe consistito l'esame di maturità - sarebbe cominciato a partire dal 17 giugno, solo che nessuno degli studenti e dei professori del Da Vinci né del Buonarroti avevano il diploma come loro pensiero prioritario, a partire dalle rispettive presidi; quella sera del 16 giugno Laura sentiva che tutti i pesi del mondo sembrassero gravare su di lei: Gabriella le aveva riferito che Emma voleva approfittare della gravidanza di Lucrezia per ottenere quel figlio mai avuto, Asia Lentini l'aveva pregata di sorvegliare Diego Fabiani nel caso fosse stato coinvolto di nuovo dai suoi amici in qualche giro d'affari illecito e, dulcis in fundo, essendo la preside del Da Vinci avrebbe dovuto scrivere le referenze per il trasferimento a Torino di Giovanni. Lei, che lo aveva amato più di sé stessa: ricordava ancora quando, un anno prima, gli aveva impedito di tornare nella sua città natale dopo che lui le aveva posto letteralmente un aut aut; ricordava ancora l'estate passata insieme a Milano Marittima, lontano da tutto e da tutti.
L'insonnia l'aveva portata fino al balcone della cucina, da dove si vedeva tutto il quartiere: il bar dei Righi, il ristorante dei Castroni, gli appartamenti dei Rigoni e dei Bilello.
E poi la casa di fronte, appartenente a Gabriele, l'uomo che aveva sposato, ma mai realmente amato quanto Giovanni.
A un certo punto sentì un rumore: era Beatrice, e si era agghindata per andare chissà dove.
<< Ma dove stai andando alle undici e mezza di sera? >> le domandò subito.
<< Ho un appuntamento qui vicino... Anzi, qui di fronte! >> esclamò sottovoce la maggiore.
<< Gabriele? >> chiese la minore.
<< Esatto. Non ti dispiace, vero? >> si volle assicurare l'una.
<< No, non ti preoccupare. È che stavo pensando a tutte le responsabilità che ho in questi giorni e che mi levano il sonno... >> commentò l'altra.
<< Anche Giovanni rientra tra queste responsabilità? >> replicò la prima.
<< Soprattutto, ma non solo. Troppa gente si affida a me, e io non vorrei deludere nessuno. Ma sono una sola, e sento che non ce la faccio... >> sospirò la seconda.
La rappresentante di cosmetici prese la mano di sua sorella e le sorrise.
<< Ma tu non devi prenderti tutto il peso del mondo sulle spalle. A volte devi lasciare che sia, come dicono i Beatles. Difatti io non so come finirà con Gabriele. Mi godo il presente. E dovresti cercare di farlo anche tu, per quanto possibile. E adesso vado, buonanotte! >> si congedò, uscendo di casa.
Laura meditò sulle parole della sorella: forse aveva ragione, forse senza scervellarsi troppo sarebbero arrivate le soluzioni per tutti.

***

La mattina successiva, verso l'ora di pranzo, Sofia e Alberto aspettavano Franco e Loredana al bar del Policlinico Umberto I: non avevano anticipato niente, se non il fatto che quella fosse una missione importante.
<< Dobbiamo far riappacificare mio padre con sua moglie Marina >> riassunse Sofia.
<< Ma lei lo odia... >> obiettò Franco.
<< E anche per la storia che è tuo padre, mi dispiace ammetterlo >> lo appoggiò Loredana.
<< Lo so, ragazzi, è una cosa assurda. Ma se fino a prima stavano insieme, ci sarà stato un perché, no? >> li esortò la Tindari.
<< Ma in mezzo ci sono state la pandemia e la scoperta della tua esistenza, Sofi >> le ricordò Alberto.
<< Nessun amore, se è vero, si arrende davanti agli ostacoli. Pensi che tua madre lascerà andare via Giovanni così? O che tuo fratello e Loredana abbiano lottato per farsi accettare così, per sfizio? E poi pensa pure a me, che ho dovuto farti capire che ti amavo coi segnali di fumo... >> argomentò la ragazza.
<< Che c'entra... Qui c'è di mezzo un'altra famiglia! Nessuno all'inizio la accetta... >> obiettò il giovane.
<< Poi però per il bene di qualcun altro si accetta tutto, se lo rende felice >> la appoggiò il fisioterapista.
<< Omnia vincit amor. Io non ho studiato il latino, ma so cosa significa questa frase. L'amore vince su tutto: penso che se ci impegniamo davvero nella riuscita di questo piano, Marina riuscirà a perdonare Edoardo! >> esclamò l'estetista, con stupore e ammirazione da parte dei suoi interlocutori per quella perla di saggezza così immediata ed efficace.
<< Brava, Lory. È così che chiameremo la nostra missione: Omnia vincit amor! >> decretò Sofia, entusiasta.

Giulia - Questo è dedicato a te [Saga del Liceo Da Vinci]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora