Decreto libera tutti

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La fine del lockdown generalizzato con il decreto del 4 maggio aveva dato un minimo di rifiato alla famiglia Castelli-Mastropietro-Baldi, duramente colpita da due notizie che si erano abbattute come un fulmine a ciel sereno: la prima era il fatto che Giuseppina Mastropietro, la madre di Giovanni, si era ammalata di Covid-19; la comunicazione era arrivata al docente di Matematica e Fisica nel momento in cui Laura si era confidata con Gabriele sul suo scontro verbale con Beatrice, e l'uomo aveva tentato di avvertirla telefonicamente mentre lei si trovava in cantina con l'ex marito: tuttavia non era riuscita a raggiungerlo a Torino dalla quasi-suocera ricoverata in terapia intensiva, un po' perché si sentiva in colpa di aver fatto l'amore con Gabriele, un po' perché doveva assolutamente ricongiungersi con sua sorella maggiore, la quale aveva pensato bene di andarsene di casa.
<< Se le sceme non sono accette nella tua casa, tolgo il disturbo >> aveva scritto su un biglietto lasciato sul tavolo del soggiorno lo stesso pomeriggio della sfuriata della prof.
E se c'era un posto dove la donna poteva essersi rifugiata, quella era la casa di Nicoletta, la loro sorella minore.

                                   ***

Delle tre sorelle Castelli, Nicoletta era quella sicuramente più soddisfatta della sua vita: a trentotto anni era un'avvocato divorzista, tosta e decisa, aveva sposato un collega del foro e avevano avuto due figlie gemelle di otto anni, Stefania e Teodora; Laura e Beatrice pensavano che il fatto di essere la minore aveva giocato a favore della loro sorellina, la quale, imparando dagli errori delle maggiori, aveva capito subito cosa fare e cosa non fare per diventare una persona importante, che tendeva a guardare tutti dall'alto in basso; perennemente circondata da un'aura di donna super impegnata, che può concedere solo pillole del suo tempo, non era venuta l'ultimo Natale, poiché il destino le aveva letteralmente appioppato una causa familiare proprio il 24 dicembre, altrimenti sarebbe volentieri venuta anche lei a dire la sua su quanto vivessero in sei, tutti ammassati in un unico appartamento che poteva contenere al massimo quattro persone.
Ma sebbene fossero persone decisamente diverse, Nicoletta e Beatrice erano sempre andate molto più d'accordo tra di loro che con Laura, come se essere la figlia di mezzo la escludesse a prescindere da quelle dinamiche che si instaurano tra fratelli maggiori e minori; tuttavia era solo con Laura che Nicoletta riusciva ad essere completamente senza filtri e viceversa: a lei per prima, infatti, la Castelli aveva confidato di aver lasciato Gabriele per Giovanni, e l'avvocato aveva rivelato immediatamente alla sorella insegnante della sua gravidanza, otto anni prima.
Con lei davvero si poteva parlare di tutto perché, sebbene ne avesse sempre una per tutti, diceva sempre la verità: più che giudizi, i suoi erano il risultato di una radicata deformazione professionale, nonché di una personalità ormai inquadrata.
Quando suonò al campanello del suo elegante appartamento, venne ad aprire Gemma, la cameriera, e la condusse nello studio della sorella.
<< Immagino perché tu sia venuta. Se proprio vuoi saperlo sì, Beatrice è qua >> disse subito Nicoletta con la sua consueta schiettezza.
<< E dove si trova adesso? >> domandò allora Laura.
<< È andata a fare shopping. Ovviamente le ho detto di mettere sul mio conto >> commentò l'una.
<< Come farebbe Beatrice >> confermò l'altra.
<< Devi aver fatto un casino per venire a chiedere il mio aiuto >> constatò la minore.
<< Nostra sorella mi odia, la madre di Giovanni ha il Coronavirus e tutto quello che ho saputo fare è stato sesso con Gabriele in cantina, giudica tu >> rispose la maggiore.
<< Questo sì che è un bel casino. Ma la tua famiglia era troppo del Mulino Bianco per tenertela stretta e non stravolgerla nell'arco di due anni? >> replicò la prima. A volte le sue verità rasentavano il brutale, ma sicuramente non avrebbe mai mentito.
<< È successo >> ammise la seconda.
<< "È successo" è la risposta di chi non ha carattere. Non è decisamente il tuo caso. Le cose succedono perché noi gli permettiamo di succedere: sopportavi Bea a malapena e hai trovato il pretesto per buttarla fuori di casa. Non eri sicura al 100% della tua relazione con Giovanni e hai fatto un tour approfondito nel passato con Gabriele. Perfino il Covid-19 lo ha deciso l'uomo, con quell'idea incivile di mangiare i pipistrelli. Vuoi che continui? >> proseguì l'avvocato.
<< E cosa dovrei fare allora? >> chiese la docente, svuotata da quella sfilza di ovvietà che lei non aveva mai voluto ammettere.
<< Ricuci gli strappi che tu stessa hai causato. Raggiungi Beatrice da Sephora a Via del Corso e poi prendi il primo treno per Torino. Quel poveraccio non può mica affrontare la malattia della madre in mezzo ai parenti che gli chiedono perché sia venuto da solo >> consigliò Nicoletta.
Laura la ringraziò e fece come le aveva detto: bisognava rimettere tutto a posto.

Giulia - Questo è dedicato a te [Saga del Liceo Da Vinci]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora