ovunque tu sia, io ti amerò

91 8 9
                                    

Hoseok's pov

3 Gennaio 1914

Ricordo che era una fredda giornata invernale, stava nevicando a dirotto.
Eri con tua madre, indossavi un lungo cappotto bordeaux ed un cappello, semplice ma elegante, che ti donava molto.
Camminavi lentamente, per non scivolare a terra sulla neve, candida come la tua pelle.
Stavi con la testa china, la tua morbida frangia ricadeva sul tuo dolce viso angelico dai lineamenti delicati.
Il tuo sguardo era colmo di sofferenza, la tua espressione faceva capire che ci fosse qualcosa che nel profondo ti turbava.
Eri talmente persa nei tuoi pensieri, che non notasti la mia presenza e andasti a sbattermi contro, facendo cadere tutto quello che avevate comprato tu e tua mamma; se non ricordo male, erano vestiti nuovi, con alcuni gioielli e soprattutto la cosa che catturò di più la mia attenzione, una piccola scatoletta, erano due fedi nuziali.
Mi rivolgesti uno sguardo di scuse, misto ad un espressione che mi implorasse di aiutarti, per qualcosa di cui io non ne potevo nulla.
Ho ancora impressa in mente la cattiveria con cui ti scostò tua madre e di come mi urlò addosso con rabbia, quanto fossi imbranato e che dovevo guardare dove mettevo i piedi; cosa impossibile per me, dopo aver incrociato il tuo magnifico sguardo, ho perso la mia strada ma ho trovato la mia nuova casa, non avevo mai visto una bellezza così eterea, così pura e delicata.
Il nostro contatto visivo, venne rotto dalla donna che ti accompagnava, che mi tirò addosso la sua borsetta imprecandomi contro.
Vi aiutai a rimettere tutto a posto, senza staccare nemmeno per un secondo lo sguardo dalla tua figura minuta e fragile. Sembravi proprio una piccola fatina, una creatura preziosa, da amare e proteggere.
Avrei voluto che quell'istante non fosse mai finito; non mi sarei mai stancato di contemplare la tua bellezza, rara come un rubino, incantevole come un diamante e preziosa come l'oro.
Presto però, arrivò il momento in cui dovevamo separarci, speravo non fosse un'addio ma un arrivederci.
Volevo rivederti ancora e ancora, senza mai stancarmi di te, della tua aura di dolcezza.
Con un ultimo sguardo, mi voltasti le spalle mentre camminavi per la tua strada.
Da quel giorno, passai più volte su quel marciapiede, nella speranza di rivederti ancora una volta.
Continuai così per giorni e giorni, fino a quella domenica mattina.

18 Gennaio 1914

Finalmente, dopo due settimane che mi sembrarono anni, ti trovai.
Stavi entrando in chiesa per celebrare la messa, avevi un foulard che ti copriva i capelli, eri ancora più bella.
Non riuscii a resistere ed entrai anch'io, non volevo perderti di vista anche questa volta.
Pregai per l'approvazione dei tuoi genitori. Ma in cuor mio, non ci speravo più di tanto, poiché ero un modesto ragazzo del popolo.
Finita la celebrazione, rimasi ad origliare la conversazione che la tua famiglia ebbe con il prete.
《Sarei onorata, se voi accettaste di far sposare mia figlia minore in questa magnifica chiesa e soprattutto con la vostra benedizione》 annunciò tua madre con felicità nella voce.
Speravo di aver capito male, che tu avessi una sorella più piccola, però i miei sogni vennero infranti nel giro di un secondo, quando la donna ti tirò a se e ti presentò all'uomo anziano.
《Lei è mia figlia, Yoonji》 aggiunse con orgoglio.
Fu quello il momento dove finalmente, scoprii come ti chiamavi, Yoonji.
Non avevo mai sentito nome più bello del tuo.
《A Marzo compirà sedici anni, sta diventando una signorina, le abbiamo già trovato marito》le ultime parole che le uscirono dalla bocca, per me furono come macigni sul cuore.
Fu proprio quello il momento in cui i nostri sguardi s'incontrano ancora; provai gli stessi sentimenti della prima volta, forse... erano ancora più forti, il mio stomaco doleva per tutte le farfalle che sentivo.
Però notai una seconda volta, che tu eri triste, non della stessa idea della tua famiglia.
Questa cosa mi spezzò ancor di più il cuore, quell'aria angosciata stonava totalmente con il tuo viso angelico.
Il modo in cui tu distolsi velocemente lo sguardo dal mio, mi fece venire inconsciamente le lacrime agli occhi.
Non ero ancora sazio di quelle due perle nere, non ne avrei mai avuto abbastanza.
《Chi è il fortunato?》 ti chiese il prete, però ricevette risposta da tua madre, capendo che tu non avevi intenzione di aprire bocca.
《Un giovane ben educato, il sergente Kim Namjoon》 annunciò lei, sempre più soddisfatta.
Quando sentii quel nome, le mie gambe tremarono.
Non potevo crederci, ti saresti sposata con un uomo ben visto e con un'ottima posizione sociale; non avrei potuto competere con lui, essendo un misero operaio in una fabbrica.
Ma la cosa che mi fece gelare di più il sangue... Namjoon era il mio amico più fidato: anni prima io e lui ci ritrovammo nell'orfanotrofio dove eravamo cresciuti e da allora non ci separammo più.
Non potevo credere che la ragazza di cui parlava di continuo il mio caro amico, eri proprio tu.
《Congratulazioni》 aggiunse l'uomo con tono sereno, ridestando i miei pensieri.
In risposta tu, ti voltasti in mia direzione con le lacrime agli occhi.
Quello scenario mi distrusse ancor di più, non potevo tollerare la tua tristezza; volevo impedire l'inizio della tua fine.
Avrei fatto qualsiasi cosa possibile per aiutarti, la mia felicità dipendeva dal tuo benessere.
《Grazie mille Padre, ora dobbiamo andare, la prossima settimana c'è il fidanzamento e abbiamo molti impegni, vi ringrazio ancora una volta per la vostra benedizione》 con quelle ultime parole, tua madre ti trascinò fuori con un forte strattone, al quale tu lasciasti cadere le lacrime trattenute fino ad allora.
Desideravo andare da te, stringerti tra le mie braccia mentre, ti sussurravo parole dolci come il tuo grazioso viso.
Però, l'amicizia che legava me e Namjoon, me lo impediva.

¤▪︎°•° love me for ever °•°▪︎¤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora