"I'm alone.."

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"I bambini sono piccoli e innocenti.

Sono come pezzi di cristallo.

Devono essere trattati con delicatezza.

Bisogna cercare, in qualsiasi modo, di proteggere la loro fragilità.

E non essere artefici della loro distruzione."


Guardo la TV mentre abbraccio Josh.

Il pupazzo di peluche che mi ha regalato mio nonno prima di morire.

E' un piccolo orsetto nero che io ho accessoriato con un cappellino grigio.

E' il mio migliore amico.

Ed è un gran coccolone.

Adora che gli faccia tante coccole, vuole sempre che lo accarezzi sulla testa.

Mi dice che sente solletico ogni volta che lo faccio.

E' un buon amico.

Mi consola ogni volta che sento le urla provenire dal piano di sotto.

Quelle urla che mi fanno gelare le vene dalla paura.

Quelle che si tirano contro mia madre e Ron.

Mio fratello.

Ma mia madre mi ha sempre detto di chiamarlo Ron.

E quando io gli chiedo perché.

Lei mi risponde che non è mio fratello.

Che è un estraneo.

Ma io infondo non le credo.

Perché anche se ho solo sei anni, e non posso capire (a detta sua),riconosco il fratellone che, quando avevo tre anni, mi prendeva sulle spalle e correva per tutta la casa.

Quel fratellone che mi faceva il solletico ogni volta che rientrava dal lavoro.

Quello che quando tornava la sera tardi veniva nel mio letto, mi accarezzava i capelli e mi dava un bacio in fronte.

Quante volte mi sono svegliato avvolto dalle sue braccia.

Mi aiutava sempre anche con i compiti.

Soprattutto con matematica, ero una frana.

Mi scompigliava sempre i capelli.

"Mio piccolo ometto, un giorno diventerai un grande scienziato e viaggerai sulla luna".

Oggi non ci credo più, non credo più a questi sogni infantili, perché a sei anni si è già più maturi, sì.

Voglio fare il dottore dei poveri e salvare tante vite.

Voglio aiutare le persone.

Voglio essere un eroe per la gente così come il mio fratellone lo è per me.

Il mio fratellone lo vedo molto poco.

Se ne sta sempre chiuso in stanza.

Forse è per lo studio, che è davvero tanto.

Va all'università.

E i grandi dicono che l'università è molto complessa.

I grandi ingigantiscono sempre tutto.

Ciò che ci vuole è essere sempre preparati.

Imparare sempre le poesie e le tabelline e saper fare l'addizione e la sottrazione.

Allora si che l'università sarà facile.

Si può davvero dire che l'elementare sia complicata.

|| "Don't get too close.." || -MukeWhere stories live. Discover now