Il dolore esige di essere vissuto.
Dicono.
Facile a dirsi.
Quando esso è passato non si può non parlarne come un periodo che ti ha fatto crescere.
Come un periodo di cambiamento.
Un periodo dove sì, hai sofferto.
Ma durante il quale sei cambiato, sei maturato.
Ma non riesci a pensare a quei momenti in cui davvero sentivi dolore, perché quei momenti la tua memoria li cancella.
Quel dolore lo cancella.
Dolore non fisico, che sia chiaro.
Perché il dolore fisico si ricorda.
E' qualcosa che l'organismo riesce ad identificare perché lasciava quelle sensazioni.
Mentre quello psicologico no.
Perché non interessa nessun tessuto o cellula nervosa.
Noi siamo umani, siamo una macchina perfetta.
Siamo robot che respirano per quanto il nostro corpo sia meccanicamente funzionante nel modo giusto.
Siamo meccanismo perfetto di nervi, organi, muscoli e ossa.
Sentiamo e ricordiamo tutto ciò che duole la nostra struttura.
Ma non ciò che colpisce l'amina vulnerabile di tale macchina.
Perché è qualcosa di troppo fine e sottile per essere riconosciuto.
Chi l'ha mai vista un'anima?
Nessuno, neanche il nostro corpo forse la riconosce, perché lavora come macchina e basta.
Tutto ciò che fa male a questa misteriosa essenza di noi non viene ricordato, non viene memorizzato, perché questa è astratta, come il dolore che la colpisce, e noi ricordiamo solo cose concrete, no?
Ecco perché il corpo non l'ha identifica.
Ed ecco perché non esistono semplici medicinali per curarla.
Noi non ricordiamo quello che è il dolore più cattivo.
Tutti quelli che superano i traumi dimenticano quel periodo.
Ne parlano come periodo di merda.
Ma forse un po' troppo superficialmente.
Ma non è colpa loro, è perché non ricordano.
E' forse noi esseri umani siamo perfetti per questo.
Per cancellare ogni traccia del vero dolore.
Ma per chi lo sta ancora vivendo è davvero un calvario, forse lo è ancora di più.
Perché senti che nessuno potrà capirti.
Che sei solo.
Come penso io.
Come cantano le voci della mia testa.
Sono sei ore che sono seduto qui terra, contro in muro ingrigito e su questo pavimento impolverato.
E' totalmente cambiata questa casa.
Quando ci vivevo io era colorata, tanto colorata.
Ora è buia, grigia.
Ci sono ancora alcuni pastelli sotto al tavolo.
Appoggiati ad alcuni fogli.
"Luke, tesoro, esci da lì, è pronta la cena".
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|| "Don't get too close.." || -Muke
Teen Fiction"Don't get too close. It's dark inside. It's where my demons hide..." -Demons. Imagine Dragons -MukeClemmings L'amore non è niente di difficile da capire, è solo complicato da interpretare. SEQUEL DI RAIN EYES. (La storia è frutto della mia fantasia...