"I'm sorry.."

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"Luke".

La coperta mi avvolge fino al naso, mentre continuo a tremare dal freddo.

Stringo le mani tra di loro, strofinandole più volte.

Serro ancora gli occhi, ho tanto sonno e sono stanco.

Mi sento un po' come se avessi appena subito un'operazione e mi fossi appena svegliato dall'anestesia.

Debole e senza forze.

Dolorante e per niente bene.

Strofino i piedi velocemente, scosso ancora da brividi.

Il tessuto dei miei calzini lo sento scaldarsi leggermente, mentre mi rannicchio come un guscio sotto le coperte.

La sua mano continua ad accarezzarmi i capelli: lentamente, dolcemente.

Il mio ciuffo si sposta qua e là secondo il movimento della sua mano.

Il suo tocco morbido mi calma.

Mi rilassa.

Sbadiglio leggermente, aprendo gli occhi leggermente e mugulando qualcosa.

Le guancie mi bruciano e il petto è in fiamme.

Non ricordo molto.

Ricordo solo le braccia di Michael.

Il buio e quelle voci.

Nient'altro.

Strofino la mano destra sul mio braccio sinistro, è fasciato e mi fai male.

Stringo i denti e cerco di sedermi, sentendo il materasso morbido abbassarsi sotto di me.

Michael mi aiuta, ed io gli faccio spazio affinchè venga accanto a me.

Siamo entrambi seduti sul nostro letto matrimoniale, lascia scivolare le sue dita tra le mie.

Mi accoccolo alla sua spalla e stringo le nostre dita, poggiando la mia mano sulla sua, che è appoggiata sul materasso.

La sua mano sinistra mi sfiora la guancia, mentre la mia testa è appoggiata sulla base del suo collo.

Mi avvolge una mano attorno alla vita e mi trascina delicatamente su di sé.

Sospiro, poggiando la testa sulla sua spalla.

"Cosa mi sono fatto?" dico, strofinando la mano sul mio polso dolorante.

"Sei caduto su una staccionata, continuavi ad urlare, non riuscivo a controllarti, e così sei scivolato" mi risponde, prendendo il mio polso tra le mani e baciandolo.

"Luke mi dici cosa ti è preso?".

Abbasso lo sguardo sul suo petto, prendendo ad accarezzarlo delicatamente con le dita.

Disegno una faccina sorridente, e poi una triste.

E una che piange.

E una che dorme.

Morta o no non lo saprò mai.

So solo che quella faccina ha sofferto.

Che quella faccina sono io.

"Luke sei così strano".

Mi dice, io sorrido.

Non sono strano Michael, mi stanno solo distruggendo da dentro.

Chi?

Loro, le voci, mi uccidono da dentro.

Abbraccio forte i suoi fianchi, e poggio la testa sul suo petto.

|| "Don't get too close.." || -MukeWhere stories live. Discover now