|| "Don't get too close.." || -Muke

"I'm ready to live my life.."

Il sole caldo accompagna la venuta di luglio.

La luce è forte e contorna ogni oggetto animato e non.

Le lapidi bianche assumono una sfumatura magica, splendono della loro purezza.

I fuori si muovono quasi in una danza, cercando il sole e i suoi raggi.

Cammino per il lungo sentiero in marmo bianco, osservando le aiuole di fiori che lo contornano.

Primule, margherite e crisantemi.

I fiori delle anime in pace.

Non morte, perché forse sono più vive di noi.

E vivono meglio di noi, infondo.

"Ehi Luke, andiamo?" mi dice Michael, stringendo la mia mano nella sua e indicandomi la direzione da seguire, che svolta in un sentiero perpendicolare a quello che stavamo seguendo.

Gli sorrido e mi stringo attorno al suo braccio, avviandomi assieme a lui.

L'altro giorno salutai Sandra.

Mi augurò il meglio.

Le dissi che la volevo al mio matrimonio.

Le giornate sembrano migliorare giorno di più.

E l'estate contorna bene il nostro stato d'animo.

Sembra che anche la natura goda del nostro amore.

E se ne rallegri.

Oltre che beneficiarsene.

Avevo bisogno di essere qui, almeno oggi.

Proprio oggi.

Per lasciare alle spalle il mio passato.

Non dimenticarlo, perché perderei parte della mia vita, quella che mi ha fatto crescere e mi ha fatto diventare l'uomo che sono.

Ho smesso di vivere nei ricordi.

E come una pagina di un diario che narra un racconto.

Ora giro la mia di pagina, e lascio che tutto ciò che sia accaduto in precedenza diventi di secondo piano.

Lasciando la felicità all'attesa delle cose che devono ancora venire.

Ed ancora incominciare.

Luglio è il nostro mese, ci siamo amati, abbiamo sofferto la nostra lontananza e ci siamo desiderati.

Vorrei che la mia vita da oggi in poi fosse sempre luglio.

Imprevedibile.

Come le giornate che desidererei vivere.

Fino al resto dei miei giorni.

L'odore è dolce, quello dei fiori profumati.

I nostri passi entrano in sincronia, e risuonano in dolci ticchettii.

Le nostre mani si stringono ancora, falange con falange.

Mi stringo di più alla sua spalla e lui lascia che il suo braccio mi avvolga.

E in pochi secondi i nostri passi si interrompono.

Ed è come se tutto si oscurasse.

Le menti si svuotano.

Vi è solo un contatto visivo.

Una scarica di brividi mi crea un blackout.

Perché non riesco più a provare niente.