Parte 17 - Baccalauréat

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Visto la confusione di alcuni di voi vi elenco gli eroi della serie: Marinette e Adrien (Ladybug/Multimouse e Chat Noir/Aspik), Alya e Nino (Raiongaru e Red scorpio), Luka e Kagami (Haoxin e BlackLady, oppure Ryuko e Draak), Chloé e Marcel (She Guniang e Dolphin boy, oppure Lovely swan e Hawk) Yen e Hu sono Lord Huang e Lady Xiyi. Ci sono poi i canonici già conosciuti: Kim (Monckey king), Max (Pegase), Juleka (Tiger) Rose (il maiale) e Mylene (Il topo). I cattivi sono Felix e Lila, le gemelle Etta ed Ella, l'ombra, un ex guardiano che si muove in Italia. Ci sono adulti con i miraculous, ma non li usano e non fanno da trama.

Parigi Luglio 2018
Il tempo in quegli anni era stato trascorso rapidamente, sembrava tanto per Marinette perché combattendo contro i cattivi nei panni di Ladybug era cresciuta rapidamente ed il tempo le era sfuggito di mano. Aveva dovuto prendere decisioni, dirigere i compagni nella direzione giusta e difendere chi non poteva farlo. Aveva viaggiato e tanto, aveva conosciuto persone e altri eroi, alcuni erano rimasti suoi amici, altri erano state meteore nella sua vita. Aeon, Fei, Eleanor e Steven, Iris, Flora... erano amici ed erano diventati eroi in difesa dell'umanità, portatori di miraculous come lei. Miraculous, in quegli anni con i suoi amici era riuscita a trovare parecchi miraculous, kwami appena nati o secolari si erano aggiunte alle miracle box che in quegli anni avevano trovato. Erano sette adesso le miracle box, quella cinese e quella dei sentimenti in suo possesso, quella dei conflitti di cui era custode Adrien, quella dello zodiaco occidentale in possesso di Luka, la miracle box nipponica o della conoscenza in mano a Kagami e la nuova miracle box, quella con i kwami recuperati in giro per il mondo e che avevano assegnato a Marcel. Non era stata una decisione presa in modo impulsivo, anche se non ci avevano pensato molto quando era giunto il momento in simbiosi avevano deciso di affidare la miracle box a lui, così che potesse custodirla. Le minacce erano tante in giro per il mondo è avevano compreso che avere un solo custode per tutte le miracle box era pericoloso. Erano infatti indecisi su cosa fare della settima e ultima miracle box, quella dei Maya. Già lei e Adrien ne contavano tre, se si pensava che praticamente adesso era come se vivessero insieme. Stessa cosa si poteva dire di Kagami e Luka, prenderne o darne un'altra poteva risultare pericoloso. Ma di chi altri potevano fidarsi? Non volevano dare la miracle box a Nino e Alya e dargli altre responsabilità, Alya voleva studiare giornalismo e Nino voleva diventare un deejay famoso. Chloé non sembrava molto adatta alla coppia di eroi parigini, per quanto fosse un bravo eroe e fosse cambiata in quegli anni non potevano darle una miracle box. In conclusione non sapevano cosa farne e per il momento lei e Adrien se la passavano l'un l'altro per non farla stare fissa nello stesso posto.
Ma da quell'estate come sarebbe cambiata la situazione, quel giorno lei e Adrien si sarebbero diplomati e quello era il traguardo che si erano prefissati per andare a vivere insieme. All'inizio avevano pensato di andare a vivere insieme in un appartamento a metà strada tra Villa Agreste e la boulangerie dei suoi genitori. Doveva essere piccolo e senza troppe pretese, a parte avere le comodità che cercava Marinette, ovvero una stanza dove potesse cucire e avere i suoi materiali. Poi Gabriel aveva detto loro che era giunto il momento di godersi sua moglie e che erano liberi di poter andare a stare a Villa Agreste.
"Non è un modo per controllarvi. Ma io ed Emilie abbiamo deciso di viaggiare un po', lo facevamo anche prima Adrien lo sai. Vorremo ricominciare a girare il mondo." Aveva detto Gabriel.
"Al limite potete lasciarci l'ultimo piano per quando torniamo, così da avere un letto dove dormire." Aveva proposto la madre del mio ragazzo.
All'inizio entrambi eravamo stati titubanti, però l'idea di poter vivere dove avevano il luogo di ritrovo per i miraculer era forse la soluzione migliore.
Felix e Lila erano sempre ospiti di Emilie Agreste, che ci fosse o meno sua sorella Amelie a Parigi. Giustificare la loro presenza lì se avessero fatto una visita a sorpresa sarebbe stata quindi col tempo estenuante.
Marinette sapeva cosa significava doversi inventare delle scuse per proteggere la sua seconda identità. Il primo anno che era stata l'eroina di Parigi aveva dovuto mentire a chiunque, iniziando dalla sua famiglia e finendo con i suoi più cari amici. Omettere di dire la verità aveva circa un anno e mezzo prima, quasi distrutto la sua amicizia con Alya.
Non voleva ritornare a quel tempo, quando ogni volta doveva inventare una scusa per giustificarsi, soprattutto non voleva farlo con Felix e Lila.
Lila! Da quando era con Felix la sua autostima era cresciuta sempre di più, complice il fatto che Felix appoggiava il suo stile di vita, addirittura sembrava trovare le sue bugie divertenti.
Lui non rideva mai, era sempre serio e sulle sue, senza mai mostrare emozioni. Un po' a Marinette ricordava i suoi primo incontri con Gabriel quando impassible non si lasciava incantare da nessuno.
Ecco Felix si faceva incantare da Lila? No, lui l'assecondava tanto quanto le diceva di calmarsi. Prima però si divertiva ad ascoltare inventare storie e dicerie, a discapito del malaugurato di turno ovviamente.
I sospetti che Lila fosse compagna di Pika Pika erano ormai scemati da tempo, l'italiana ormai sembrava aver trovato un suo equilibrio accanto a Felix e l'odio che prima esplicava nei confronti di Ladybug sembrava svanito.
Decisamente meglio così, a lei non piaceva litigare e discutere con la gente. Non avrebbe mai accettato Lila e non sarebbero mai state amiche, ma dal momento che lei e Felix stavano insieme non le restava altro che accettarla.
Lila non era Chloé, in cuor suo infatti la bionda valeva molto di più. Averla conosciuta con gli occhi di Marcel e Adrien aveva aiutato, averla conosciuta come Ladybug anche aveva aiutato.
Era un ottima eroina e compagna di squadra e stava diventando un'ottima, sì perché nonostante i difetti Chloé era buona ed altruista, quello che chiedeva con i suoi capricci in fondo era solo amore. Quell'amore che aveva trovato con Marcel.
La corvina adorava il cugino di Adrien, come anche i suoi genitori che vivevano in Italia al momento. Marcel era l'opposto di Chloé, era sempre pronto ad aiutare il prossimo, a dare una seconda occasione, viveva alla giornata e sembrava non facesse progetti. Al tempo stesso era molto saggio, prima di dare la sua opinione ci pensava un po', forse per questo riusciva a prevedere Chloé. Forse per questo era il migliore amico di suo cugino Yen e Hu, per questo era riuscito ad integrarsi nel loro gruppo.
Lei e Adrien non gliene davano una colpa se spesso e volentieri uscivano con Hu e Yen, Alix e Max. Sapevano che loro tra le regine della dimensione oscura, Queen Hornet e la ricerca dei miraculous non potevano dedicare agli amici tutto quel tempo.
Adesso forse... si forse adesso che avevano ottenuto il baccalaureát avrebbero potuto ricercarsi un po' di spazio per gli amici.
Ormai era organizzata con il suo lavoro da stilista, anche se Gabriel l'aveva avvertita che da quel momento si aspettava da lei molto di più di un solo articolo per sfilata. Voleva di più ed era giusto che fosse, per avere una linea tutta sua avrebbe dovuto lavorare ed ovviamente non si sarebbe fermata. Non voleva deludere se stessa, Adrien e neanche suo padre.
Adesso erano maggiorenni, con un diploma ed un avvenire cui pensare. Sia la corvina che Adrien avevano optato per non andare  all'università, se ella aveva da portare avanti uno stage e iniziare a fare i primi importanti passi nel mondo della moda. Adrien al contrario aveva aperto con sua madre un'agenzia di modelli, lui per il momento aveva anche un contratto in esclusiva come modello della linea Agreste e della linea M-Marinette, anche Marcel aveva un contratto anche se senza impegno, per lui era il momento di andare all'università.
Era emozionata Marinette quel giorno, intanto che usciva di casa per recarsi da Adrien. Indossava una gonna a campana rosa con una maglia bianca e la sua stampa dei fiori personalizzata. Ai piedi portava un paio di sandali altrettanto rosa, coordinati con la sua borsetta. All'interno vi era Tikki che cercava di calmarla.
Quel giorno lei e Adrien avrebbero controllato gli esiti degli esami. Perbacco era sicura di se la corvina, sapeva di aver passato egregiamente gli esami, pensò facendo il primo passo verso l'ingresso del Lycée. Ma la tensione come al solito ebbe il sopravvento. E se fosse stata bocciata? Se la prova di filosofia non fosse andata bene? Se gli scritti presentato non fossero piaciuti agli esaminatori? Se fosse rientrata come l'ultima della classe? Bocciata no! In fondo l'anno precedente aveva passato con eccellenti risultati la prova che gli aveva aperto le porte dell'ultimo anno e che aveva anticipato il Baccalaureát, ovvero l'esame di francese.
"Se non avrò ottenuto ottimi risultati Gabriel potrebbe non volermi più come sua stilista emergente!" Sussurrò. "Se fossi l'ultima Adrien potrebbe lasciarmi perché non sono alla sua altezza!"
"Marinette!" La esortò Tikki dalla borsa.
Lei scosse la testa, e i suoi lunghi capelli scuri, disperata. "E allora tutto svanirebbe Tikki! La nostra casa, il criceto, il cane e i nostri tre figli... e..."
"Hai dimenticato il gatto! Dobbiamo prendere anche un gatto my lady." Intervenne la voce calda di Adrien.
La corvina la riconobbe all'istante, in ansia si voltò verso di lui. "Non ce l'ho fatta! Lo so." Gli disse
Lui era di fronte a lei, bellissimo come sempre, una leggera barba di due giorni curata e ben tenuta sul bel viso pronto per lo spot di un dopobarba. Il sorriso beffardo la faceva da padrone così come l'amore e la dolcezza che traspariva dai suoi occhi.
"Sarai andata benissimo my lady." Le disse avvicinandosi e baciandole un angolo della bocca. "Tutt'al più se non sono i risultati che speravi potremo fare a meno del cane nel nostro prossimo futuro." La prese in giro facendole l'occhiolino. "L'importante è prendere il gatto."
Marinette lo osservò sgomenta e gli fece una smorfia. "Adrien Agreste! Stai prendendomi in giro..."
"Sei bellissima mon amour quando metti il broncio, non riesco a resistere." Le disse lui prendendole la mano, il suo buon umore era contagioso e riuscì a calmarla. Dietro di lui c'era Marcel che con le mani nel jeans nero si guardava intorno, forse alla ricerca di Chloé che ancora non arrivava. Lo salutò per poi dirigersi nell'istituto con il suo ragazzo.
"Temo per la prova di filosofia." Mormorò
"Vedrai che sarà andata bene. La tensione è perché vuoi ricevere il massimo da te stessa." Le disse lui, ormai erano abituati a lavorare su se stessi, confrontarsi e comprendere le loro paure. Si conoscevano perfettamente e infatti quando furono di fronte ai quadri non si stupì il biondo nel notare che entrambi avevano un volto 'très bien'.
"Ce l'ho fatta! Ce l'ho fatta!" Esultò la giovane raggiungendo le braccia del fidanzato.
"Sapevo che ce l'avresti fatta my lady. Le tue erano solo paure infondate." Sussurrò lui al suo orecchio stringendola a se.
"Otto! Ho preso solo otto!" Udirono poco distanti da loro. "È ridicolo."
"È ridicolo che tu non abbia preso più poco Chloé." Concluse Marcel divertito.
"Non sminuirmi Marcel." Disse lei con toni acuti
"Non lo faccio, però tu non puoi negare che i libri non sono tra le tue priorità." Affermò
Chloé incrociò le braccia al petto e lo sfidò con lo sguardo, poi prese a fissarsi le unghia. "Sei tu quello che dovrà lavorare, fin quanto mi accontenterai poco me ne può importare di un baccalaureàt." Concluse.
Al che Adrien e Marinette nascosero il divertimento guardandosi in giro, nel farlo la corvina notò la sua migliore amica arrivare.
"Alya siamo qui!"
"Ehi ragazzi!" Li salutò Nino dandosi un pugno con Adrien.
"Si parte per Torino?" Chiese Alya alla ricerca del suo voto. La sua migliore amica aveva infatti deciso di fare giornalismo in Italia e presto si sarebbero divise.
Anche Marcel e Chloé sarebbero partiti, il cugino di Adrien aveva vinto una borsa di studio all'università di Barcellona e quella era per lui l'occasione di tornare in patria dopo più di dieci anni, se si escludeva il mese all'orfanotrofio quando erano scomparsi i genitori.
"Si parte per Torino." Affermò Marinette indicando i quadri all'amica, il nome di Alya Cesaire spiccava poco prima del suo riportando un dieci anch'ella.
"Sono così contenta per tutti noi. Dobbiamo festeggiare, è Baccalaureat!" Urlò eccitata la mora, intorno a loro circa altri cento studenti stavano esultando o meno al risultato degli esami.
Kim e Alix sembravano amareggiati, Max esultava, Juleka e Rose erano tranquille, anche i suoi cugini avevano espressioni felici.
Nel bene e nel male tutto avevano raggiunto il traguardo del baccalaureat.
Rose attirò l'attenzione del loro gruppo di amici su di se con un urlo da grande tenore. Quando la ebbe si erse su una panchina e fece un colpo di tosse.
"Ragazzi! Stasera si festeggia alla liberty il nostro baccalaureat, per voi ci saranno i Kitty section a suonare, con la partecipazione di Luka Couffaine di ritorno da Londra". Annunciò eccitata, e tutti intorno furono eccitati da quella prospettiva.
Quella notte sarebbe stata festa.

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