Cap.

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Avevo appena finito una chiamata nostaligica con Charlotte che qualcuno bussò alla porta. Controllai l'orario sul cellulare che avevo appena posato sul comodino vicino al letto. 00.30. Chi diavolo mai poteva bussare alla mia porta ad un orario del genere? Sorrisi e mi alzai di scatto pensando che dietro quella porta marrone poteva esserci Luke,ma appena la aprii il mio sorriso si tramutò in un' espressione sorpresa. Davanti a me,una ragazza. Sai,una di quelle ragazze perfette e che tutti desiderano come amica? Quella con gli occhi verde smeraldo,profondi e scintillanti anche a mezza notte e passa. Quella con i capelli biondi,che le cadono in morbidi boccoli sulle spalle. Quella magrissima,ma che non arriva all'essere anoressica. Ecco,davanti a me si trovava quell' esemplare perfetto di ragazza. La fissai con sguardo omicida,insomma si era presentata davanti a camera mia di notte tardi e in più aveva fatto esplodere la mia autostima in piccoli pezzettini che avrei raccolto secoli dopo. Inclinai la testa,vedendo molti ragazzi e ragazze che passeggiavano indisturbati per il lunghi corridoi. Ma sono l'unica adolescente che va a dormire alle 22:30 perchè ha sonno? Riposai lo sguardo infastidito sulla ragazza,che aveva pensato bene di far diminuire il suo smagliante sorriso. Con un gesto veloce della mano mi passò un foglio bianco scritto al computer,da quello che potevo vedere. Dal titolo scritto in alto,si parlava del mio orario.

Feci per ringraziare la ragazza e sbatterle la porta in faccia per il suo essere insopportabilmente perfetta e invasiva,ma lei entrò come un fulmine nella mia stanza,sedendosi sulla sedia bianca accostata vicino alla mia scrivania. Prima di lasciarmi parlare,mi invitò a sedermi sul letto con un gesto veloce della mano. Io,dal mio conto,ero ancora fissa vicino alla porta spalancata con uno sguardo stralunato. Okay,sono tutti matti qui. Chiusi la porta alle mie spalle e mi sedetti sul letto,a gambe incrociate, e mi sporsi verso la ragazza per stringerle la mano che aveva intanto teso davanti a me,con lo stesso sorriso della sua prima comparsa stampato sulla faccia. Strinsi la mano alla ragazza,preparandomi alla vocina stridula che doveva appartenerle. Dicevo così perchè a scuola,ogni ragazza così alla fine era insopportabile,e aveva una grande tendenza ad appiopparsi ad ogni ragazzo carino che la circondava.

"Ciao,mi chiamo Michela. Ho 16 anni e sono una delle tue nuove compagne di classe qui. Mi hanno dato il compito di farti da "tutor" per questi primi giorni. Scusa se mi sono presentata così tardi alla tua porta,ma ero passata un'ora fa e ti avevo sentito parlare,non volevo distrubare."- battè leggermente le mani,sorridendo smagliante-" Ora ti lascio riposare,ci vediamo dopo colazione fuori alla mensa. Domani saltiamo scuola,così abbiamo il tempo di girare per il quartier e il Campo." Finii il suo piccolo discorso e salutandomi con un sorriso,sparì fuori dalla porta. Mi dobetti ricredere. Da come parlava e si atteggiava risultò una ragazza diversa da come me la aspettavo. Sembrava intelligente e modesta. Ovviamente,avrei potuto confermare i miei pensieri solo il giorno dopo,con la mente fresca e la luce del sole che mi aiutava. Mi cambiai velocemente gli abiti,indossando dei pantaloncini di stoffa e una maglietta a maniche corte rosa. Spensi tutte le luci e accostai le tende,così da farmi perdere nel buio,con la consepovezza di aver appena cominciato una nuova vita. E ancora non sapevo in cosa mi sarei imbattuta.

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Mi svegliai grazie alla dolce suoneria della sveglia del mio cellulare. Dolce come uno yogourt scaduto,per dare l'idea. Mi alzai molto lentamente dal letto,avendo paura che fosse stato tutto solo un brutto,o bel,sogno. Per mia sfortuna,o fortuna non lo sapevo con l'esattezza in quel momento,mi risvegliai nella mia nuova stanza. Sbuffai e mi diressi verso il piccolo bagno. Sgaiattolata via dalla piccola stanzetta ancora fredda,mi posizionai davanti all'armadio e scelsi di indossare una gonna a vita alta blu,una maglietta nera che infilai dentro la gonna e le mie amate vans nere. Spazzolai con forza i capelli rossi accesi,presa dall'ansia di rincontrare i miei genitori pochi minuti dopo. Lasciai cadere i miei capelli sulla schiena e mi guardai attentamente allo specchio incastrato nel bel mezzo dell' armadio. Il nero della maglietta faceva a cazzotti con il rosso acceso,una sorta di strano arancione scuro,dei miei capelli,ma io mi ostinavo a vestirmi quasi sempre di nero. Presi un grande respiro e afferrai la borsa a tracolla grigia,dove nascosi il cellulare. Uscii dalla mia stanza e mi scontrai contro qualcosa,o meglio qualcuno. Lo riconobbi subito,dal suo modo di vestire. Luke. Alzai lo sguardo per far incontrare i nostri occhi. Sembravamo due mari in tempesta. Distolsi per prima io lo sguardo,guardando le mie vans,che erano diventate improvvisamente oggetto perfetto da contemplare.

"Sky,ti stavo venendo a chiamare proprio ora!" esordii il ragazzo,tirandomi in un abbraccio che mi fece infiammare tutto. La pelle,il cervello,il cuore. Si staccò dall' abbraccio e,prendendomi per mano,mi condusse verso la mensa. Mi chiesi come conosceva il posto,e gli porsi la domanda. Con una scrollata di spalle mi rispose che semplicemente guardava le indicazioni poste in alcuni punti del muro. Un paio di occhiali,tesoro. Arrivammo in mensa. Era come una di quelle mense da liceo americano nei film: così grandi da farci entrare tutta la scuola dentro. Sparpagliati dentro la grande sala,tavoli di varie forme. Da rotondi a quadrati. E tra tutti i tavoli,altri tavoli rettangolari e più lunghi dove erano poggiati tutti i tipi di cibo che un normale umano poteva immaginarsi di mangiare a colazione. Reprisi la voglia di saltare l' appuntamento per andare a mangiare e incontrare direttamente Michela,e seguii Luke che intanto si faceva strada tra i vari tavoli popolati da persone concentrate su conversazioni. O sul cibo. Era a pochi passi da me quando si fermò di scatto davanti a un tavolo rotondo. Io,dal mio conto,cercai di fermarmi prima,ma fallii nella mia impresa di tenermi a Luke,e caddi davanti a me,finendo a pancia in su,mentre tutti gli occhi dei commensali si erano sposttati dal cibo,puntando su di me. Fantastico,mi dovevo farmi riconoscere alla orima occasione! Davvero,Sky,batti cinque! Sia adulti che ragazzi scoppiarono a ridere e mentre mi rialzavo sotto lo sguardo preoccupato dei miei genitori iniziarono a spostare il loro sguardo da me. Sbuffai mentre mi sedevo vicino a Luke,direttemente davanti a mia madre. Sorrisi ai miei due "genitori" e mi alzai,per prendere qualcosa da mangiare.

[.....]

Uscii dalla mensa con la pancia abbastanza piena. Mi accorsi subito della ragazza bionda che mi aspettava sorridendo pazientemente seduta su una sedia vicino all'entrata della mensa. Michela si avvicinò a me e Luke,che dopo tante mie suppliche si era deciso a venire con me a fare il giro del "posto".Mi morsi leggermente,pensando che Michela sarebbe stata perfetta per Luke. La ragazza mi strinse in un caloroso abbraccio per salutarmi,che io ricambiai timidamente. SalutòLuke sfoggiando un brillante sorriso,ma Luke la salutò facendo un cenno della mano e abbozzando un sorriso,per poi posizionare un braccio sulla mia spalla. Ossigeno,grazie. Iniziammo così il nostro giro.

Ciaooo :) Oggi un capitolo un tantino più lungo,ma voglio provare a continuare con questa "lunghezza"....?

Grazie al cielo! Avevo scritto tutto il capitolo ieri sera tardi,lo stavo per caricare ma non me lo salvava! Ho dovuto fare un casino con il copia e incolla per salavrlo,stavo letteralmente andando di matto. Se vedete un mouse volante,è il mio :') Spero vi piaccia,magari lasciate una stellina,un commentino :)

Bye <3

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