"Allora,Skylar,che ne dici se ti accompagno a fare il giro del quartier generale?" Prese parola il ragazzo,che avevo scoperto essere neozelandese,e non cinese come supponevo. Sorrisi leggermente,mentre afferravo un pezzo della pizza rossa posta sul piattino di plastica bianca,da fare venire l'acqualina solo a sentire il buon profumo. Portai il pezzo di pizza alla bocca,ne strappai un pezzo e deglutii,mentre mi giravo di poco,roteando il busto e la testa,per parlare con Calum. Lo guardaie inclinai la testa.
"Mi dispiace Cal,ma Michela mi ha già fatto fare un giro insieme a Luke" Declinai lìinvito porgendogli le mie scuse. Con la coda dell'occhio vidi Luke rilassarsi leggermente,allentare la presa al pezzo di pane che si stava lentamente sgretolando,e poggiarsi sullo schineale della sedia di legno scuro. Calum risi òleggermente,cosa che fece spostare tutta la mia attenzione su di lui,iniziando a guardarlo con un sopracciglio inarcato e uno sguardo di mischiato dubbio e curiosità. Scossi la testa e sorrisi leggermente,in fondo era naturale sorridere davanti alla vista di quello stupendo ragazzo che rideva spensierato,circondato ormai da tanti adulti vestiti di grigio,corpo e anima,che giravano per la mensa parlando monotonamente. Lui cessò di riudere,continuando però a guardarmi,ricambiandomi con un sorriso sghembo.
"Beh,non ho più una scusa per invitarti ad uscire,quindi mi tocca chiedertelo....." Sorrise leggermente,mentre si alzava dalla sedia,lasciandola scivolare dietro la forza delle sue gambe,porgendomi una delle sue grandi mani. Capendo che si trattava di un invito implicito di uscire,arrosii visibilmente,ma con grande stupere dei ragazzi che guardavano attenti,tra sorrisi e occhiatacce,afferrai con titubanza la mano più scura della mia,e mi aiutai con le gambe ad alzarmi,lasciando sibilare la sedia. Lanciai un'occhiata timida a Calum,che in cambio me ne lanciò una divertita. Salutai tutti,e mentre stavamo per varcare l'uscita,e entrata,della mensa,guardai negli occhi Luke. Era così strano,anche se teoricamente ci conoscevamo da poco,ogni volta che cercavo un collegamento con lui,riuscivo a trovare le sue pozze azzurre. Mi sorrise incoraggiante,il chè mi deluse,ma mentre mi giravo,vidi con la coda dell'occhio,il suo sorriso spegnersi lentamente,mentre portava lo sguardo verso il pezzo di pizza,mentre le sue labbra iniziavano a muoversi,per rispondere a una domanda di una delle gemelline che gli stavano gentilmente attacate addosso. Varcammo la porta della mensa,ancora le mani intrecciate. Sinceramente,stavo combattendo una guerra interiore con le mie emozioni. La parte razzionale della mia mente,cercava di farmi capire che Luke mi stava lanciando dei segnali,e che dovevo soprattutto informarmi sulla mia storia,su quella dei Ricercatori,sulla pietra filosofale e cose varie. Poi c'era la parte adolescienziale della mia mente,quella tutta cuori e rose rosse,arcobaleni,musica,che era del tutto concentrata del fermarsi di sbavare davanti a quel ragazzo che intanto mi guardava e sorrideva. Gli sorrisi,cercando ivano di non farmi apparire quel sorriso da ebete che mi appariva quando Luke,a scuola,mi degnava di uno sguardo. Che poi,Luke,mi ha degnato di miliardi di sguardi in 10 anni,e io ero sempre girata a ascoltare Charlotte,idiota,mi rimproverai mentalmente.
"Sei adorabile,sai?". La voce di Calum mi riafforò in testa,bloccando la parte razionale di me. Solo in quel momento,mi accorsi che ci eravamo fermati in un piccolo giardino,eravamo seduti sotto un albero -e si,già era preoccupante il fatto che non me ne ero assolutamente accorta-e Calum mi stava porgendo una domanda da chissà quanto tempo,che io avevo ascoltato immagazzinato in un angolino remoto della mia testa.Ah,figura di merda,Sky. Arrossii,quando recepii il leggero compliemento. Mi grattai la nuca,imbarazzata come non mai.
"Ti stavo chiedendo...."- iniziò ora il ragazzo,sorridendomi. Concentrai tutte le mie forze sul portare attenzione alle parole del ragazzo,e non al ragazzo in se- "Se conoscevi la tua storia,beh,quella della tua famiglia. Sei già molto conosciuta qui,le notizie volano in fretta qui". Schiusi leggermente le labbra rosee e carnose. In effetti,era una delle cose che volevo scoprire,la mia provenienza. La storia della mia famiglia,ma tra incontri e giri del posto,non avevo ancora trovato il momento di entrare in quella meravigliosa biblioteca al 3^ piano e iniziare le mie ricerche. Scossi la testa piano e scrollai le spalle.
"Per pora,non so niente.Volevo andare in biblioteca,sai,per capirci qualcosa.....sai,Michela non è stata molto..espansiva con la sua spegazione,sai" Accompagnai la mia spiegazione con una risatina contenuta. Lui in tutta risposta annuii,mi prese la mano e si alzò,per poi trascinarmi con forza verso i corridoi.
"Prossima tappa,Biblioteca!Sinceramente,volevo saperne pure io di più sulla famiglia più influente di qui. Anche perchè per domani ho da fare una ricerca sulla tua famiglia"
Imboccammo le scale che portavano direttamentre al 3^ piano accompagnati dalla voce squillante di Calum che riempiva llo stretto spazio. Io ridacchiai e annuii,mentre mi decisi a affrettare il passo per affiancare il passo a quello del ragazzo,che in tanto era in vantaggio di me di un paio di scalini.
"Eccoci qui". Aprii la pesante porta nera con uno scatto. Entrammo nella stanza. Davanti a me,si elevavano diverse file di librerie di legno scuro,mogano,dalla mia esperienza con il legno ero sicura si trattasse di quel tipo,anche perchè mio cugino stava lavorando con uno di quegli artigiani in fondo alla stradina di casa,in quella piccola bottega polverosa e distaccata dal resto della cittadina. Sugli scaffali,erano messi accuratamente vari libri,ordinati per colore.Nelle file più basse,sfilavano libri con copertine tendenti al bnero,al blu scuro e così via,mentre quando spostai lo sguardo verso l'alto,notai copertine dai coloro sgargianti,come il giallo. Al centro della biblioteca erano posizionati dei tavoli circolare di un legno leggermente più chiaro di quello delle librerie,accompagnati da delle sedie di legno dello stesso colore,con dei cuscini verdognoli posti sopra. Calum mi portò fino alla fine della stanza,in una libreria alta e nascosta in un angolo. In basso,lessi un' etichetta.
"Famiglie influenti,storia della confraternita,ricercatori e la loro storia" Lessi a voce alta l'incisione sull'ottone. Calum annuii,e iniziò a far scivolare il dito indice sul dorso dei libri che erano infilati nello scaffale alla sua altezza.Si bloccò di colpo su il dorso di un libro con la copertina di un rosso scuro,una sfumatura simile a quella che caratterizzava le mattonelle. Un ricamo d'oro in corsivo recitava la scritta "L'antica famiglia Thompson". Calum sfilò il libro,che si liberò da uno strato allucinante di polvere. Ci soffiò un paio di volte sopra e lo ripulii per bene. Soddisfatto della scelta del libro,il ragazzo si diresse verso un tavolo molto grande in un lato,illuminato da una grande lampada con il vetro verde al centro. Lo seguii,e mi sedetti vicino a lui,che intanto aveva appoggiato accuratamente il libro sul tavolo,e ora era intento a guardare i miei vari ,movimenti. Quando si accorse che stavo aspettando che lui si decidesse di staccarmi gli occhi e iniziasse a leggere,arrossii e sorrise,guardando il libro e aprendolo. Tiè,la figura l'hai fatta tu. Posizionò il libro al centro,così da farmi leggere anche a me.
"Molte fonti storiche sostengono che la famiglia che porta il nome dei Thompson,esistesse fin dall'inizio della civiltà,con nomi diversi. Molte ipotesi riportano che...."
Iniziammo a leggere.
STAI LEGGENDO
The Tattoo
FanfictionSkylar era un'adolescente come le altre. Stessa storia. Si faceva filmini mentali su possibili storie d'amore tra lei e il ragazzo più carino della scuola,Lucas. L'unica cosa che la differenziava da tutte quelle ragazze fatte a stampino, era un picc...