Sono passati 3 giorni da quando non ho più scritto e neanche pubblicato. Ho avuto problemi personali.
Questa potrebbe sembrare la giustifica falsa che scrivevi sul diario e mostravi alla prof alle medie.
Non mi sto giustificando.
Sto riflettendo. Rifletto su quanto io possa essere debole. Forse non sono l'unico, però per ora voglio parlare di me stesso.
Ho un esame universitario tra una settimana. Scrivo. Pubblico. Creo. Faccio molte cose. Sono felice di essere un "multipotenziale" come dice Emilie Wapnik ne "Diventa chi sei" (libro che consiglio a tutti) .
Ho tanti interessi e ne vado fiero. Non sono una persona semplice e ne vado fiero.
Ma devo lavorare sulla mia personalità. Devo rafforzarmi.
In Diario ho mostrato il mio lato più fragile. Mi ha fatto creare tante poesie, però io voglio essere forte.
Non posso farmi buttare giù da un problema che l'universo mi mette davanti.
Leggendo le meditazioni di Marco Aurelio ho appreso il suo punto di vista sull'universo.
La pensiamo allo stesso modo. Lui forse lo aveva compreso e lo applicava. Io non lo applico. Non riesco per ora sinceramente. Per questo mi sento debole.
L'universo ti mette davanti tutto. Cose positive e cose negative.
Quando diciamo "è la vita!" è davvero così.
Perché allora lamentarci sempre?
Nel mio caso, perché fermarmi?
Non ho ancora la forza ora. Ma la formerò.
Mi serve.
Ora i problemi ci sono sempre, però mi sto riprendendo.
Potevo pubblicare note già scritte in precedenza, poesie scritte in precedenza.
Ma no. Volevo pubblicare questo "appunto" scritto di getto.
Voglio trasmettere un po' di positività a chi come me è un "multipotenziale" o è un artista. Chi semplicemente non se la passa bene.
Pensa ad una cosa, qualcosa che a me ha aiutato a riprendermi: se noi ci fermiamo, chi continuerà il nostro lavoro? Chi aiuterà le persone?Nessuno.
Devis Domi
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Le note di un ragazzo-Il mondo visto dai miei occhi
Non-FictionUna volta lessi un consiglio su di un libro, ossia quello di portarsi con sé un block notes e appuntarci di tutto. Ogni pensiero, ogni frase che ti catturava, qualsiasi cosa. Non si sa mai, magari ne nasce qualcosa. Giusto?