To love and to be loved-Kim Taehyung

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💙

Il freddo di quella notte stava facendo sentire Taehyung davvero male, aveva le lacrime agli occhi per quanto freddo faceva.
Ormai si era lasciato alle spalle il dormitorio e l'intero complesso, girovagando per le strade di una Seoul addormentata.
Si era vestito troppo leggero senza badarci, e ora ne stava pagando le conseguenze.
Quel giorno era andato tutto storto: aveva sbagliato alle prove ed Hoseok-hyung lo aveva ripreso più volte mandandolo a riposarsi anziché provare, forse era sembrato pure un po' infantile a chiedere a Namjoon-hyung se poteva finalmente fare una canzone con i rapper, siccome gli era stato detto di no.
Aveva cercato di aiutare Jimin con i vocals per una canzone, ma aveva finito per fare un disastro, in quanto non arrivava alla nota che il suo soulmate stava cercando di perfezionare e l'insegnante di canto l'aveva mandato fuori dall'aula.
Yoongi-hyung gli aveva detto di andare fuori dal suo studio perchè voleva stare da solo, mentre Jungkook aveva rifiutato il suo invito ai videogames. Seokjin-il suo ragazzo, tra l'altro- non voleva nessuno in cucina, e lui si era ritrovato da solo.
Si sentiva non voluto, e il fatto che tutti lo rifiutassero lo aveva distrutto.
In più, nessuno sembrava ricordarsi del suo compleanno... nemmeno Jimin che di solito li rammentava tutti.
Si sedette su una panchina, non voleva tornare al dormitorio, e più che altro era certo che si sarebbe perso provandoci, non sapeva esattamente dove si trovava in quel momento in quanto avevano da poco cambiato palazzo.
"S-sono... sono solo." Sussurrò, piangendo letteralmente come un bambino, il suo corpo era scosso dai singhiozzi e tremava per il freddo. "Perchè sono così dannatamente sbagliato?!" Quasi urlò, stringendo il peluche di Tata che aveva con sè.

"Non lo sei, piccolo Kim." La voce dolce di Seokjin arrivò forte e chiara.
"Taehyung... si congela qui fuori." Aggiunse Namjoon, avvicinandosi a lui. "È ora di tornare a casa, andiamo."
"No..."
"Tae." Il leader lo richiamò. "Dobbiamo andare ora."
"Lasciatemi qui!" Ribattè, alzando lo sguardo.
"Hey, shhh... non piangere." Seokjin lo sollevò di peso, e lui si aggrappò al più grande, il suo posto sicuro da anni ormai.
Lo portò nella sua macchina, avvolgendolo in una coperta. "Sei congelato... Namjoon sali al posto del passeggero, torniamo al dormitorio."

Una volta nella sua camera, si cambiò e si mise dei vestiti pesanti dopo essersi fatto una doccia per riscaldarsi.
"Tae." Jimin entrò nella sua stanza, con del thè caldo, seguito da Jungkook.
"Hyung, scusaci." Aggiunse il maknae.
"Non avremmo dovuto essere così maleducati con te." Stavolta fu Yoongi a parlare.
"In realtà stavamo organizzando una cosa per il tuo compleanno e dovevamo tenerti lontano..." Spiegò Hoseok.
"Ci dispiace TaeTae, non volevamo farti soffrire, abbiamo sbagliato metodo." Namjoon si sedette accanto a lui, come fecero tutti. "Ma, non avendo schedule non sapevamo come fare e abbiamo fatto un disastro."
Taehyung alzò lo sguardo. "Quindi mi volete ancora bene?"

Seokjin si asciugò una lacrima. "Ma certo Taehyung, che ti vogliamo bene. Siamo una famiglia... si tratta di amare ed essere amati, tu sei il mio ragazzo e voi altri siete i miei fratellini e non potrei mai odiare uno di voi!"
Hoseok annuì. "Che ne dite se strozziamo il festeggiato?"
"Sì!" Esclamò Jimin. "Allora uno, due... tre!"
Tutti circondarono il moro, che si trovò stretto in un abbraccio dalle uniche sei persone a cui aveva confessato ogni cosa della sua vita, i suoi hyung e il maknae.
"Amare ed essere amati... è bellissimo."
Sussurrò, sentendo il suo cuore riscaldarsi a quel gesto.
"E ora, torta!"
Jimin uscì dalla stanza, portando una bellissima torta al cioccolato e fragole, che mise di fronte a Taehyung.
"Avanti hyung, soffia sulle candeline." Lo invitò Jungkook. "Yoongi-hyung ci ha rappato sopra, così si sono accese."
Yoongi guardò male Jungkook, trattenendo le risate, mentre Taehyung esprimeva il suo desiderio senza dirlo a nessuno.

Vorrei passare molto tempo assieme al mio ragazzo e ai miei cinque fratelli, amare ed essere amato dalla mia seconda famiglia e dagli army, senza sentirmi più solo.

Poi, soffiò e spense le candeline.
Sei voci gli fecero gli auguri in un confusionario e allegro vociare.
"Buon compleanno Taehyung, il mio adorabile genio incompreso."
"Auguri, soulmate."
"Hyung, ora sei vecchio! Non quanto Jin hyung ma... hey! Non puoi calciarmi lì sotto Seokjin-hyung!"
"Auguri Daegu boy, proprio come me."
"Piccolino buon compleanno! Il tuo hyung handsome domani ti preparerà un pranzo fantastico solo per noi due con tutti tuoi cibi preferiti."
"Hope right here Taehyung, auguri!"
Era felice.
Molto felice, soprattutto perchè si trattava di avere accanto le persone che amava e che lo amavano, che tenevano a lui come lui a loro, la piccola e caotica famiglia dei Bangtan.
In più, un sacco di ARMY lo avevano riempito di auguri, in ogni lingua, e video carini in suo onore.
E nonostante tutto, nonostante ogni difficoltà, andava tutto bene.
Perchè alla fine si trattava di amare e di essere amati, giusto?

💙•fine•💙

Angolo autrice
Questo lo avevo pronto dal compleanno di Tae, ma Wattpad ogni tanto decide che non gli va di farmi pubblicare i capitoli, ci sono riuscita solo oggi TT
Spero vi sia piaciuto!

𝐎𝐧𝐞 𝐒𝐡𝐨𝐭𝐬 𝐬𝐮𝐢 𝐁𝐚𝐧𝐠𝐭𝐚𝐧 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora