Questa nostra stupida storia d'amore

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Consiglio: mettete le cuffie ed ascoltate la canzone del video, non ve ne pentirete :)


Appena ho visto il suo messaggio mi sono precipitato a prendere la bici e sono uscito. Avevo la mente offuscata da mille pensieri, non riuscivo a rimanere lucido. Sfogai il mio nervosismo pedalando velocissimo per la strada lasciando una scia di clacson al mio passaggio.
Mi aveva scritto. Non potevo crederci. Dopo un mese di silenzio finalmente si era decisa a parlarmi e a chiarire le cose. Ero preoccupato ma allo stesso tempo felice perché sapevo che lei mi amava ancora. Avevo parlato con le sue amiche e loro mi avevano dato delle speranze dicendomi che lei parlava ancora di me. Volevo solo chiarire e farla tornare: io la amavo e la amo tutt'ora, voglio solo che torni tutto come prima. Mi manca il suo profumo ed il suo sorriso, mi manca tutto di lei.
Mi aveva dato appuntamento al nostro solito posto: il ponte vicino al campo sportivo. Era chiuso al pubblico per dei lavori da tempo, ma noi avevamo trovato un buco sulla rete e quello era diventato il nostro luogo felice, dove ci siamo incontrati la prima volta. Stavo per arrivarci ma mi fermai per prendere fiato e darmi una sistemata: non volevo dare l'impressione di uno che aveva passato un mese di merda a deprimersi, cosa che avevo fatto. Scesi dalla bici e mi avvicinai al buco nella rete. Presi un gran respiro ed entrai con la bicicletta a seguito.
Lei era lì. Era bellissima come la prima volta. Erano le cinque di pomeriggio ed i tenui raggi del sole le illuminavano i capelli castani piastrati come sempre. Non si era girata verso di me ma aveva continuato a guardare l'orizzonte appoggiata al parapetto del ponte. Aveva una gonna corta che lasciava scoperte le magre gambe abbronzate che sapeva che io adoravo. Appoggiai la bici sul lato opposto e mi misi vicino a lei, pronto ad ascoltarla.

"Ciao"
"Ciao"
"Scusa se sono sparita e non ti ho scritto in questo mese, ma avevo bisogno di riflettere"
"Si tranquilla immaginavo"

Il silenzio era calato tra di noi. Io morivo dalla voglia di baciarla ma mi ero trattenuto, lasciandole il tempo per trovare le parole. La curiosità mi consumava ma ero rimasto fermo immobile tenendo gli occhi fissi sul paesaggio davanti a me. Poi lei aveva trovato il coraggio ed aveva continuato.

"Mi hai deluso Matteo"
"Ti ho già detto che non è stato nulla, mi sono già scusato cento miliardi di volte, non so cosa fare più di così"
"Avresti potuto fermarti prima"
"Ancora? Ancora con questo discorso? Cami, ero ubriaco marcio, mio padre se n'era appena andato è stato uno scivolone, non lo farò mai più te lo giuro"
"Come faccio a fidarmi Matteo? Chi mi da la garanzia che non lo rifarai più?"
"Te la dò io la garanzia"
"Se è come quella che hai infranto non vale molto"

Non ce la feci più, mi misi davanti di lei, le presi le mani e vuotai il sacco

"Cami, io ho passato un mese di merda a tormentarmi per quello che ti ho fatto ok? Stavo malissimo al solo pensiero che avrei potuto perderti. Pensavo solo a te e a nessun'altra. Io ti amo e ti rivoglio nella mia vita. Voglio che torniamo a vederci, ad abbracciarci, a condividere tutto, a baciarci. Tu mi fai bene Cami, io sto male senza di te. Te lo assicuro che non sono frasi fatte e penso tutto quello che dico. Non voglio nessun'altra al di fuori di te. Ti prego perdonami e torniamo insieme. Ti prego"
"Non è così facile Matteo"
"Lo so e se vuoi ti darò altro tempo, ma ti prego pensaci, mi manchi"
"Io... E' difficile..."

Guardò per terra come se stesse cercando le parole giuste per affrontare l'argomento. Si era sistemata i capelli mentre i miei pensieri vorticavano nella mia testa. Mi avrebbe perdonato e sarebbe tornato tutto come prima o no? O non avrebbe più voluto vedermi? Mi avrebbe distrutto. Avevo paura di sapere la verità.

"Matteo"
"Si?"

La mia felicità pendeva dalle sue labbra, da quell'unica scelta che avrebbe preso.

"C'è un altro..."

Il mondo mi crollò addosso. Il mio cuore si era fatto in tanti piccoli pezzettini, non capivo più nulla. Mi ricomposi andando ad appoggiamri al parapetto opposto per nasconderle il mio viso distrutto.

"Chi è?"
"E' un ragazzo che ho conosciuto qualche tempo fa... All'inizio era solo un amico ma ora..."
"E' Luca vero?"
"..."
"Cos'ha lui che io non ho"
"Matteo lui è diverso..."
"Non dirmi che è migliore di me"
"No ma..."
"Non dire niente. Scemo i che pensavo che fosse tornato tutto come prima"
"Mi dispiace"

In quel momento passò davanti a noi il treno. Rimasi a guardarlo cercando di distrarmi dal dolore, pensando a quelle persone che ci vedevano fuori dal loro finestrino ignare di tutto. Ignare del fatto che tra noi era appena finita, ignare della larga ferita che avevo dentro.

"E i nostri progetti? E l'università a Firenze?"
"Matteo mi dispiace..."
"Tutto a puttane"
"Io..."
"Tu mi hai illuso. Le tue amiche di merda mi hanno illuso. Ad ottobre dovevamo partire Cami e me lo dici solo un mese prima? Con chi vivrò io adesso?"
"Matteo ti prego non farmi sentire in colpa"
"Non ti devo far sentire in colpa? Ma sei scema Cami? Tu mi lasci in braghe di tela e vuoi che non ti faccia sentire in colpa? Non so vuoi anche per caso un prestito, visto che ci siamo?"
"Non fare la vittima"
"Io? Io sono solo realista"
"Ti ricordo che quella che è stata tradita sono io, non tu"
"Cami è stato solo un bacio da ubriaco che non ha significato nulla, quante volte te lo devo ripetere?"
"Laura non dice così"
"E tu credi a quella? Che è la persona più falsa che io conosca? Ne abbiamo già parlato"
"Non è colpa mia se adesso amo Luca, Matteo"

Lei lo ama. Ama lui e non ama più me. Io che lo ho dato tutto, che le ho dato tutto me stesso e lei adesso se ne và con Luca. Ero incapace di dire altro, in fondo aveva ragione, non era colpa sua se io avevo fatto il coglione. Non la merito. Presi la bici.

"Ti auguro ogni bene Cami"
"Aspetta Matteo..."
"Hai ragione non devi giustificarti se non mi ami più"
"... Mi dispiace"
"Anche a me"

"Sono stati tre bellissimi anni. Mi mancherai Matteo"

Mollai la bici per terra, le presi il viso tra le mani e la baciai. Un casto bacio d'addio. La guardai negli occhi per l'ultima volta e le asciugai la lacrima che le scendeva dal viso. Mi sarebbe mancata tantissimo. Ripresi la bici e me ne andai senza guardami indietro. Un capitolo della mia vita si era chiuso prima ancora che io fossi pronto a farlo.



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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 28, 2021 ⏰

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