Anna e Louis si continuavano a vedere, avevano girato ormai tutti i bar di Londra lasciando in ognuno di loro un ricordo impresso nella loro mente, un ricordo fatto di baci e carezze, di risate, tante, perché loro ridevano così tanto, erano sullo stesso filo che sembrava appeso ad un precipizio ma loro ci stavano così bene, si erano conosciuti e tutte le sere nei loro letti pensavano a perché una persona si fosse insinuata nelle loro menti in un modo così imprescindibile. si erano conosciuti, si erano scoperti sempre più a fondo e quando non erano insieme si messaggiavano oppure passavano tutto il giorno, minuto e secondo a pensare all'altro. anna si ritrovò a pensarci mentre con un mascara cercava di sistemarsi, sembrava che Louis fosse entrato nella sua vita con il semplice e puro scopo di renderla felice e sapeva in se che anche per lui era così, sembrava che il loro fosse destino è che c'era qualcosa che li legava già da prima, qualcosa di invisibile, qualcosa di imprescindibile, perché era quello che erano diventati, imprescindibili uno dall'altro.
quel giorno c'erano le nuvole, ma Anna era felice e questo perché doveva uscire con Louis, si era messa un paio di leggins più aderenti del solido e solo per vedere negli occhi di lui quel fuoco che si era accesso quando una volta si era messa un tubino in occasione di una cena tra i due, e quando lui l'aveva vista sembrava che non stesse più respirando, e lei si sentí bene, non si era mai considerata bella, odiava le sue cosce, ma lui, lui la faceva sentire la più bella di tutte le donne nel mondo, non doveva dire nulla, solamente guardandola si sentiva come una principessa.
quando si incontrarono lui assunse l'espressione che lei voleva proprio ottenere
"ehm-m ciao"
"ciao lou"si sedette sulla loro panchina, quella in cui lei si era seduta e lui l'aveva raggiunta, quella che prima era la sua panchina ma ora era la loro.
"che facciamo oggi?" chiese lei
"non so sembra che fra poco piova, potremmo andare in un bar" rispose lui con convinzione
"oppure potremmo andare a casa mia, sai ci guardiamo un film e mangiamo i pop-corn"
"oh, si certo che potremmo" disse ancora louis
"no ma se non vuoi no, cioè era solo per stare più comodi dato che verrà a piovere fra poco"
"va assolutamente benissimo"così i due si diressero a casa di Anna, che si mise a cercare le chiavi di casa nella sua borsa ma senza trovarle
"dio dove le ho messe quelle maledette"
farfugliò qualcosa e cercò ancora nella borsa ma senza ottenere risultati..
"bene, ho lasciato dentro le chiavi" disse leilui rispose "quindi ore che facciamo?"
"beh ci sono quelle di scorta ma devi
girarti""girarmi? perché?"
"beh perché magari forse sei un maniaco e io non lo so"
"anna ma se mi hai appena chiesto di salire a casa tua, se fossi un maniaco probabilmente ora staresti per morire"
"beh si hai ragione, ma così sapresti dove sono le chiavi e potresti venire a casa mia quando vuoi"
"va bene ha bene mi giro, ma tanto so che sono sotto lo zerbino, o se sei furba sotto il vaso di margherite"
lei sbuffò perché lui aveva esattamente capito il suo nascondiglio e ora il presunto maniaco avrebbe potuto rapirla e scioglierla nell'acido quando voleva.
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Gli amanti- magritte
Fanfictionun quadro, un uragano, un turbinio, era quello che lei si sentiva solamente in una situazione, con il suo dipinto, ma se quelle emozioni un giorno fossero scatenate anche da altro?