Parte 8

2 0 0
                                    




"mia mamma è morta quando avevo 17 anni"

queste erano le parole che louis si era tenuto dentro tutto il viaggio e che voleva tanto dire ma per le quali non trovava il coraggio necessario. non ne parlava mai, quell'argomento lo faceva scoppiare a piangere sempre, e lui odiava piangere, lo odiava perchè da quando la sua mamma era morta lui ha dovuto essere forte per le sue sorelle, e non poteva farsi vedere fragile, non poteva cadere perchè senno anche loro lo avrebbero fatto, e lui non avrebbe di certo permesso che la sua famiglia si frantumasse più di quel che gia aveva fatto, lui doveva proteggerla, doveva proteggere tutti, anche a costo di cadere a pezzi. 

anna dal canto suo non sapeva che dire, non ne aveva idea e si sentiva anche in colpa perchè aveva mostrato al più grande il rapporto che aveva con sua madre, un rapporto di amore solido che era una delle poche cose che la teneva a galla. 

"oh- mi-mi dispiace tanto louis"

"lei aveva un tumore, leucemia, se ne è andata troppo presto anna, era una persona così forte, ha cresciuto me e le mie sorelle da sola, non si meritava la fine che ha avuto"

le lacrime iniziarono a scendere e anna dovette impegnarsi per non far bagnare anche il suo viso

"louis, oi, posso solo immaginare che persona era, sono sicura che era forte, ha cresciuto te benissimo e non conosco le tue sorelle ma anche loro saranno stupende, hai ragione sono sempre le persone migliori ad andarsene, è ingiusto si, ma è andata cosi e lei rimane sempre dentro di te, dentro i tuoi ricordi, dentro la tue memoria, so che la senti dentro di te quando la cerchi."

louis guardò anna, e dio non l'avesse mai fatto, il ragazzo aveva gli occhi bagnati dalle lacrime ed esse rendevano i suoi occhi azzurri ancora più azzurri, era un azzurro impossibile da paragonare, un azzurro ne come quello del mare ne come quello del gelato al puffo, era un azzurro vivo, un azzurro come quando il cielo è limpido, e il sole ti scalda il viso, e ti basta semplicemente stenderti su un prato e osservarlo che ti sembra di respirare un aria di un mondo diverso, un mondo senza problemi, senza paure dove ti senti al sicuro, un azzurro come quelle giornate. e anna capì, capì che vedeva quelle cose perchè louis era il suo posto sicuro, era il mondo dove rifugiarsi perchè bastava guardalo negli occhi per sentirsi bene, era il suo luogo dove lasciarsi andare e non avere paura di nulla perchè li le cose andavano bene.

allo stesso tempo louis sembrava pensare esattamente le stesse cose che stava pensando anna, pensava che lei era la cosa che aveva cercato per la vita ma che non aveva mai trovato, pensava che fosse il suo pezzo di puzzle, quello per cui combaciavano alla perfezione, così lo disse.

"ti amo"

sentì il suo cuore perdere battiti e un peso enorme spostarsi dal petto e arrivare allo stomaco che sembrava aver liberato le farfalle, si appuntò mentalmente che quella era la migliore sensazione che avesse mai provato nella sua vita.

delle labbra calde si posarono sulle sue e le farfalle che svolazzavano presero ancora di più velocità.

si baciarono, dopo poco anna si staccò e gli disse "ti amo lou, ti amo"

tornarono  a baciarsi, non era un bacio come quelli soliti, era un bacio che serviva per mischiare le loro anime, per diventare una sola persona, e si spogliarono, si spogliarono e fecero l'amore, guardandosi negli occhi costantemente.

il ragazzo entrò con due dita per farla abituare alla sensazione, un respiro più forte si sentì nella stanza e a lou quasi bastò. quando pensò che fosse pronta si sporse per prendere un preservativo ma anna lo fermò

"ecco, io, in realtà sto prendendo la pillola, quindi ecco non ce ne sarebbe bisogno di quello, nel senso, io sono pulita"

un sorriso dolce spuntò sulle labbra del ragazzo

"sono pulito anche io piccola"

dolcemente louis entrò dentro di lei, non pensò che si potesse provare una tale sensazione, a lui non importava di poter godere di più senza preservativo, lui era così felice per l'idea di poter sentire la sua persona intorno a lui senza barriere, senza nulla,solo lei e lui.

continuavano a guardarsi negli occhi, e l'orgasmo di lei si faceva sempre più intenso tanto che dopo un po louis dovette girarla con le ginocchia sul materasso per poter dare le spinte più forte, non per una cosa egoistica ma perchè credeva che gli ansimi di anna erano il rumore più bello che avesse mai sentito, e sapeva che da dietro avrebbe potuto farla urlare di più, e lo fece, le spinte più forti fecero sentire anna sulle stelle e non potette più controllarsi, all'udire quei suoni, e alla sensazione di anna intorno a lui si estrasse da lei e venne, presero fiato e si incastrarono in un abbraccio che nessuno dei due avrebbe mai voluto fermare.
forse non lo fecero, forse rimasero lì per un tempo indefinito, forse in realtà anna si addormentó tra le braccia del più grande e lui rimase tutta notte sveglio a guardarla dormire, con i capelli in bocca e un po' di mascara colato, forse per lui era la più bella del mondo, e forse quella notte lui scrisse delle cose, ma questo non ci è ancora dato saperlo.

la mattina un paio di occhi blu e un odore di pancake aprirono dolcemente la giornata al ragazzo.

"buongiorno lou"

"buongiorno, amore"

braccia calde e avvolgenti strinsero il corpo di anna dai fianchi mentre lei vicino ai fornelli preparava la colazione

"ti ho fatto i pancake ma non so come ti piacciono in realtà, nutella? sciroppo? frutti?"

"ma che domande fai? nutella mi pare ovvio"

passarono la mattina a sporcarsi di nutella sul naso e a darsi baci occasionali tra gli angoli della casa che ormai aveva imparato a conoscere i due ragazzi, sapeva che si baciavano dal nulla in qualsiasi posto, come se le labbra uno dell'altro siano una droga a cui non poter fare a meno, come se fossero ossigeno.

più tardi entrambi andarono a lavoro e all'orario di pranzo louis si presentó nell'ufficio della più piccola con una focaccia ancora calda e i due mangiarono nel loro ufficio, e anna per la prima volta provó cosa fosse la gelosia, non appena louis entrò nel corridoio quella alice gli attaccò gli occhi addosso, ( non che la contraddiva, louis era davvero un ragazzo bellissimo e sicuramente si notava) ma quel ragazzo ora era suo, così lo prese tra le mani e gli diede un bacio tanto semplice quanto carico di passione che fece sbiancare alice la quale si allontanò subito dopo

"mm-anna che-che fai?"
domandò lou con un sorrisetto sul labbro inferiore

"nulla, metto in chiaro i ruoli di questo posto"

"ohh-oh capisco, non ti facevo una tipa gelosa"

"ci sono tante cose che non sai di me tomlinson" rispose lei

"già ma so che domani è il tuo compleanno e oggi non sono venuto solo per portarti il pranzo ma anche per comunicare al tuo capo che domani non ci sarai tutto il giorno"

"LOUIS!"

"oh andiamo ha detto che va benissimo e che non c'è problema!"

anna diede un occhiata a lou e si appuntò mentalmente di picchiarlo più tardi per a quella sua bravata.

"perciò, stasera verrò da te, e domani andremo in un posto e faremo tante cose quindi preparati!"

"tu lo sai che io odio il compleanno vero" domandó ridendo anna

"certo, per questo faccio tutto questo, assurdo che la persona che amo odi il giorno in cui è nata!!"

un bacio fugace si posò sulle labbra di anna e louis scomparve in pochi secondi.
la bocca ancora semi aperta per "la persona che amo". la verità è che non si sarebbe mai abituata, non si sarebbe mai abituata a lou che gli diceva cose del genere perché semplicemente era troppo per lei, era troppo pensare che ora qualcuno la amava, e non capiva come, non capiva come dopo tanto tempo passato ad odiarsi, qualcuno aveva trovato il modo per amare lei. ma gliene era grata, non era così felice da tanto tempo e non poteva che ringraziare quel ragazzo per avergli fatto tornare la luce negli occhi come sua mamma diceva.

Gli amanti- magritteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora