Scelta.

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Maggie svolse abilmente il lavoro che le era stato assegnato e, dopo essere stata pagata, si incamminó verso casa.
Ma Isobel, che era assieme a Riley, era ancora all'emporio ed aveva guardato Maggie lavorare "Stai bene?"
"No..." Rispose l'Omega, fissando la sorella "Non sto bene. Lei... Lei vuole andare via!"
"Beh, è sempre vicina a noi... Non va proprio via."
"Perché? Perché vuole farlo?"
"Questo non lo so... Dai, torniamo a casa." Tentò la mora coi capelli lunghi.
Anche loro si incamminarono verso casa e, una volta lì, videro Maggie e Jeremiah parlare con Jonah Hex, mentre arrivava Kara, andata a sua volta alla cittadina col carretto per prendere i loro amici.
"Eccoci!" Disse la bionda, pronta a mettersi al lavoro.
Dal carretto scesero Barry, Ray, Sara, Laurel, Mick, Snart, Angus MacGyver ed il suo amico fraterno Wilt Bozer.
"Ci mettiamo al lavoro?"
"Si." Rispose Hex "Inizieremo a scavare per le fondamenta... Ma prima dimmi, bambina, quanto la vuoi grande!"
"La metà di questa." Rispose Maggie.
"Benissimo!"
"Quanto mi verrà a costare?"
"Tuo padre è un amico, quindi nulla... Ti farò lo sconto sui mobili."
"Bene, grazie." Sorrise la castana e tutti si misero al lavoro, seguendo le direttive di Hex.
Arrivarono anche Isobel e Riley, che videro gli amici e le sorelle all'opera, con la prima che sentiva gli occhi pieni di lacrime.
Le ragazze aiutavano tutte e lavorarono fino all'ora di cena, mettendo delle robuste fondamenta e, in attesa che Eliza, Lena e Diana portassero tutto in tavola, Isobel provò a parlare con Maggie "Posso parlarti? Per favore..."
"Mi dispiace, ma non ho tempo."
"O non ti va?"
Maggie sospirò "Non mi va."
"Mi dici cosa ti ho fatto? Perché vuoi lasciare la casa? E... Lasciare me?"
Allora Maggie si fermò e fissò l'altra con un sorriso divertito "Lasciare te? Scherzi? Nemmeno mi consideri!"
Isobel si avvicinò alla castana "Come non ti considero? Spiegami!"
"Basta, lasciami stare! Sono stanca di parlare... Sono stanca di provare a farti capire i miei sentimenti! Sono stanca di tutto!"
L'Omega rimase spiazzata dal tono di Maggie, che era sempre dolce e gentile con chiunque, specialmente con lei, ma pensava sempre alle ultime parole, perché mai avrebbe immaginato che la castana potesse provare qualcosa per lei.
"Che succede qui?" Chiese Jeremiah, salendo le scale.
"Nulla... Scusami, papà, non volevo alzare la voce."
"Tranquilla..."
"Scusa ancora."
Maggie scese di sotto, mentre Isobel si poggió al muro, in lacrime e l'uomo le si avvicinò "Isy..."
"Mi odia... Lei mi odia..."
"Odiarti? Maggie?? Non direi proprio." Disse lui, abbracciando la figlia "Lei ti vuole molto bene."
"Non credo proprio... Secondo me lascia la casa per colpa mia. Lei è arrabbiata con me..."
Jeremiah sospirò e le posó le mani sulle spalle "Isy, tesoro, hai mai fatto caso a come Maggie ti guarda? A come si è sempre comportata con te?"
La ragazza fissò il padre e corrugó la fronte "Papà... Stai dicendo che lei..."
"Si. Da molto tempo ormai..."
"Oddio... Quindi lei sta pianificando di andarsene da mesi? Anni??"
Jeremiah fissò la figlia, come se fosse un'aliena e sbattè le palpebre "Non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere..." Disse, accarezzando la figlia "Su, scendiamo... La cena sarà in tavola!"
"Certo!" Rispose solo Isobel che, dentro di sé, aveva capito le parole del padre.
Le sembrava solo impossibile che Maggie potesse essersi innamorata di lei.

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