Risveglio.

50 4 1
                                    

Passarono circa quindici giorni, durante i quali Maggie continuava ad essere stabile, ma non si svegliava.
Ed Isobel, prima e dopo il lavoro, passava in ambulatorio ogni istante, perché non voleva lasciarla sola.
"Stai andando a trovare Maggie?"
Isobel annuì, mentre Jeremiah si sedeva accanto alla figlia "Si... Lei... Lei mi manca tantissimo... E voglio che si svegli, perché non posso vivere senza di lei."
L'uomo non sapeva cosa rispondere alla figlia, così si limitò ad abbracciarla, poi la ragazza prese il mazzo di fiori che aveva comprato al mercato e uscì di casa.
Non doveva andare perché a scuola c'era un problema di termiti e bisognava disinfestare.
"Aspettaci!"
La ragazza si fermò e vide Kara, assieme a Lena e Riley "Veniamo con te." Disse costei ed Isobel fu grata loro per la compagnia.
Camminarono col cuore in gola, arrivando alla cittadina dopo qualche minuto e raggiunsero l'ambulatorio di Martin "Buongiorno, signorine."
Le giovani risposero, entrando nella stanza in cui stava Maggie e subito Isobel prese posto sulla sedia accanto al lettino, lasciando a Lena i fiori, sistemati nel vaso sul comodino.
Kara, Lena e Riley rimasero un poco più indietro, rispetto ad Isobel, anche se la prima si avvicinò alla sorella per carezzarle le spalle, quando questa iniziò a singhiozzare.
"Non piangere... So che è difficile..."
Ma Isobel non ci riusciva, perché Maggie le mancava troppo ed i sensi di colpa, che la logoravano, le avevano tolto il sonno.
Arrivò il mezzogiorno, ma Isobel non voleva saperne di andarsene, così le tre sorelle tornarono a casa senza di lei e fu Martin a portarle un po' di zuppa ed un po' di acqua "Dovresti mangiare qualcosa... Sembri avere perso peso."
"Non ho fame... Scusa."
Allora l'uomo prese un'altra sedia e si sedette accanto a lei "Sta combattendo, bambina." Iniziò, in tono dolce, carezzandole il capo "E sono certo che non sarebbe contenta di vederti in queste condizioni."
Isobel chinò il capo e l'uomo si alzò, riportando la sedia al suo posto "Posso stendermi accanto a lei?"
"Certo... Fai attenzione al braccio."
L'Omega annuì e Martin la lasciò sola, così Isobel, facendo attenzione, si stese accanto a Maggie e, magari per il fatto di essere vicina all'Alpha, presto il sonno la prese e la rapí.
Dormendo, la mora non sentí il braccio di Maggie muoversi e l'Omega non vide nemmeno la castana aprire pian piano gli occhi e cercare di capire ove fosse.
Fu Martin, tornato nella stanza per portare una coperta ad Isobel, a vedere l'Alpha sveglia, così come Caitlin, arrivata per visitare proprio la castana "Ehi..."
Maggie sorrise con fare stanco ad entrambi e posò poi il suo sguardo su Isobel, mentre Martin la copriva "È stata accanto a te ogni giorno, da quando hai avuto l'incidente... Ricordi quanto accaduto?" Chiese e lei annuì "Non ti ha mai lasciata sola."
La castana non parló e continuava a fissare Isobel, tenendola vicina a sé, anche se la stretta era debole.
Perché nonostante la rabbia e la delusione che aveva provato nei suoi confronti, Maggie non smetteva di amare la mora Omega ed era felice di essersi risvegliata.
Ora doveva solo riprendersi al meglio e provare ancora a far capire all'altra quanto l'amasse, senza sapere di essere corrisposta.

Amare.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora