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yaku's pov

i giorni passavano,e l'allenamento diventava sempre più pesante.

la sua bocca che non stava zitta un attimo mi mancava.

i suoi occhi curiosi mi mancavano.

lev mi mancava,non mancava solo a me,ma a tutta la squadra.

la sua voce allegra in qualche modo faceva sembrare gli allenamenti meno pesanti.

"posso sentire i tuoi ingranaggi muoversi fino a qua" mi disse kuroo cambiandosi la maglia.

"huh?"

"so a cosa stai pensando,allo stesso tempo non so perchè non vai a parlagli"

cercai di obbiettare,mi fermò.

"non hai nessuna scusante,andate nella stessa scuola e,fidati,accetterà le tue scuse"

"non ci spererei tanto" risposi io frustrato.

"quello che penso l'ho già detto" contrattaccò prima di prendere la cartella e dirigersi verso l'uscita.

"so che di sera torna a casa con la metro,sei ancora in tempo" disse,per poi sparire dietro la porta.

presi le mie cose e mi affrettai a raggiungere la stazione della metro.

pregai che la metro fosse in ritardo.

e così fu.

ora il vero problema era trovare lev.

cercai e cercai.

poi scorsi una chioma grigiastra seduto su una panchina.

le gambe mi si muovevano da sole.

arrivai davanti a lui,e solo dopo pochi secondi si rese conto che ero davanti a lui.

"morisuke?" chiese sorpreso.

"lev.."

si sentì il "bip",era arrivata la metro.

"senti..possiamo parlarne domani?,la metro è arrivata" disse girandosi.

forse per la paura o forse per l'adrenalina quasi urlai.

"m-mi dispiace!.."

l'avevo davvero detto?

a mio dispiacere sì,la figura alta e slanciata di lev si fermò,come se l'avessero ghiacciato.

si girò pian piano.

"che?.."

"mi davano fastidio i tuoi sorrisi,la tua allegria,il tuo essere così sincero..ma solo perchè volevo essere come te.."
sputai fuori quelle parole velocemente.

dubitavo che avesse capito qualcosa.

ma tutto successe così velocemente..mi ritrovai nelle braccia del grigiastro.

"sono così tanto felice!" sbraitò esso.

istintivamente sorrisi.

"hah! hai sorriso!"
disse dopo avermi visto.

"n..non è vero!" risposi farfugliando.

"mhmh" disse l'anciandomi un'occhiata divertita.

"yaku..dimmi un'pò.."

lo osservai.

"invidiavi anche la mia altezza?.."
disse per poi sorridermi sornione,beccandosi un calcio negli stinchi.

"idiota!.."

certe cose non cambieranno mai..

you kill my mind - yakulevDove le storie prendono vita. Scoprilo ora