La Calabria Greca... un posto con più casino della Grecia stessa

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Sapete, a volte mi chiedo perché in ogni posto dove la Civiltà Greca ha messo piede questi sfigati hanno sempre dovuto combattere guerre. In Grecia infuriava la Guerra del Peloponneso e quando quelle poleis si sono rese conto che combattendosi fra di loro diventavano più deboli di me dopo una nottata trascorsa allegramente con l'insonnia, i Macedoni giustamente hanno dovuto scassare i maroni e il figlio del loro Re decise giustamente che doveva diventare una spina su dove non batte il sole per il Re Dario III di Persia, ma questa è un'altra storia.

Un altro esempio della sfiga che sti Greci avevano è la loro colonizzazione della Calabria. Esattamente, sti qua come ben sapete hanno colonizzato quasi tutta l'Italia Meridionale e sottolineo QUASI. Ma partiamo con ordine.

Tutto cominciò quando dall'VIII secolo avanti Cristo, nel nome dei fan boy della 'nduja tutti in massa dalla Grecia e dalla Ionia hanno fondato un casino di città: Crotone, Reggio Calabria e Gioia Tauro (se le elencassi tutte questo capitolo diventerebbe più lungo di "Guerra e Pace"). Il periodo iniziale di questa colonizzazione fu piuttosto bello, con un rapporto magnifico con le popolazioni autoctone, basti pensare infatti che hanno chiamato la Calabria "Italia" in onore al leggendario re di un popolo locale (PRENDETEVI QUESTO NORDISTI ANTIMERIDIONALI). Però giustamente, come in Grecia, cominciarono ad esserci i bulli del luogo, primi fra tutti Crotone, che illuminata dalle idee del leggendario Pitagora, il cui gruppo uccise un matematico chiamato Ippaso da Mileto perché aveva scoperto i numeri irrazionali (sono fiero di voi, Pitagorici miei), combattè prima contro Locri e poi contro Sibari. Da notare che siccome volevano tanto bene a Sibari, la distrussero totalmente e per mostrare ancora di più il loro amore nei suoi confronti deviarono il percorso di un fiume per cancellarla definitivamente dall'esistenza, per non parlare dei magnifici scontri tra Thurii (una colonia fondata proprio sulle rovine di Sibari) e Taranto, che voleva la sua fettina di territorio in Calabria, oppure dei magnifici scontri tra Reggio Calabria e Locri, due città che si volevano così tanto bene come Trump vuole bene a Biden.

Mentre queste colonie se ne davano di santa ragione, dalla Basilicata arrivò una popolazione molto brutta: i Bruzi. I Bruzi erano imparentati con i Lucani, una popolazione che parlava in lingua osca (una lingua che era una specie di latino, ma un latino sotto acidi pesanti) e scendendo da nord si stabilirono a Cosenza, fondandola. All'inizio le altre colonie erano tipo "Oh no... anyway", sti bastardi cominciarono a sparpagliarsi per tutta la parte centrale della regione e mentre i loro amichetti Lucani cominciarono a rompere le balle ai cugini greci di Paestum, sti qua si svegliarono la mattina e dissero: <<Hey raga, perché non rimandiamo a casa sti Greci?>>. Tutti quanti risposero: <<<Siiiii, yeeeeeeeeeeeee, mandiamoli a casa, aiutamoli a casa loro!>> e da lì, insieme ai loro cugini Lucani cominciarono a muovere guerra contro le colonie greche come Vibo Valentia, Thurii, oppure Kaulon. Intanto nella terra degli arancini il tiranno di Siracusa Dionisio I e poi suo figlio Dionisio II (che fantasia...) cominciarono ad immischiarsi in quel gran casino, un po' come gli Stati Uniti in Medio Oriente. Si passò da un "Aiutiamo Reggio Calabria, seeeeeh, Locri provincia, Reggio capitale" (PaRoLe VeRiSsImE) ad un "I Bruzi e i Lucani sono dei gran fighi, la Calabria appartiene a loro di diritto!". 

Proprio da quel momento cominciò una guerra quasi perenne che si concluse solo quando Roma fece "Cucu!" e tramite giochetti di alleanze con le colonie greche e qualche guerra con i Bruzi, che intanto durante la Seconda Guerra Punica si erano alleati con Annibale, tradendo i Romani in qualità di alleati, quel territorio divenne romano.

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