Capitolo 2.

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POV MARTINA.
Quel Peter mi annoia da morire. Non fa che parlare di se stesso, della pallavolo mentre io mi limito ad annuire e intanto penso ai fatti miei.

<< Allora Tini, ti va di venire a vedere la partita stasera? Ti lascio il posto in tribuna e poi dopo usciamo un po' che ne dici? >>

<< beh ecco Peter...>>

Mentre parlo mi si avvicina e cerca di baciarmi. Io mi allontano immediatamente e gli mollo un ceffone in faccia.

<< non ti permettere più. >>

<< pensavo ti piacessi, Martina. Diego mi ha detto che sei single.>>

<< e questo che cazzo vuol dire?>>

<< beh ecco pensavo che volessi qualcuno con cui divertirti.>>

<< Peter,vaffanculo.>>

Mi alzo dal tavolo di colpo e vado in bagno borbottando e procedendo a passo veloce. Che idiota quel Peter, che idioti tutti quelli appartenenti al genere maschile. 

Sono davvero schifata e irritata.

 Apro con violenza la porta del bagno.

Entro convinta e mi ritrovo un tizio davanti che si sta sistemando i pantaloni.

<< oh ma che fai?>> mi dice.

Io richiudo immediatamente la porta e mi rendo conto di essere entrata nel bagno degli uomini. Che figuraccia.

Questa volta entro nel bagno giusto, poi riesco per lavarmi le mani e mi ritrovo davanti di nuovo quel ragazzo che davanti allo specchio si sta sistemando il colletto della camicia azzurra.

Mi fermo a guardarlo. Un fisico definito sembra uscire da quella camicia leggermente sbottonata, ha un ciuffo voluminosi e due occhi verdi. Due smeraldi brillanti.

Mi avvicino anche io al lavandino per darmi una rinfrescata.

POV JORGE.
  Quando quella ragazzina riesce dal bagno, ho il modo di scrutarla meglio.
Mi ha fatto prendere un colpo quando  è entrata nel bagno.

Ora la guardo attraverso lo specchio senza farmene accorgere.
Ha un fisico mozzafiato, nonostante i vestiti non le rendano giustizia, due occhi  che già mi catturano e mi rendo conto che mi sta fissando.

Mi metto a ridere.

<< so di essere bello, ma non guardarmi troppo eh...>>

<< non ti sto guardando, sto solo aspettando che ti levi per potermi lavare le mani. Ti sposti?>>

<< sisi certo, come no. Comunque dovresti quantomeno scusarti di essere entrata senza bussare. Mi hai fatto prendere un colpo.>>

<< sei tu che dovresti chiuderti a chiave,cazzone.>>

<<non sono abituato, lascio aperto in caso una bella ragazza come te voglia raggiungermi per farmi divertire...>> dico certo di conquistarla  e intanto mi sposto per lasciarle il posto al lavandino.

<< avevo ragione, sei proprio un cazzone.>> 

Mi tira uno schiaffo, aggressiva. 

Se ne esce dal bagno furiosa.

Dopo qualche secondo raggiungo Ruggero e ordiniamo da mangiare e intanto vedo quella ragazza del bagno seduta vicino ad un tipo.

Sembra il solito montato, palestrato, figlio di papà. 

<< Jorge a che stai pensando?>> mi dice Ruggero.

<< niente Rugge. Stavo solo guardando quella tipa laggiù. >>

<< sei sempre il solito Jò. Lasciale perdere le ragazze per un attimo. Non fai che stare con tipe giorno e notte. E poi quella mi sembra in dolce compagnia, quindi non credo tu possa riuscire a conquistarla.>>

<< mi stai sfidando Pasquarelli? Lo sai che cadono tutte ai miei piedi. Quella ragazza ha un non so che. >>

Vedo che quel ragazzo affianco a lei si alza e fa cenno ad un paio di amici di andare via. La ragazza misteriosa è raggiunta da una bionda niente male e da un'altra dai capelli corvini.

Poco dopo la porta si apre e le ragazze si girano. Entra una rossa, alta. Vedo che Ruggero la segue con lo sguardo.

Lo guardo, ci siamo capiti. Partiamo all'azione.

Raggiungiamo il tavolo delle ragazze che stanno ridendo e parlando di cose futili, come sempre.

<< e voi chi siete?>> dice la rossa guardando Rugg.

<< io sono Jorge Blanco, piacere di conoscervi signorine.>>
Bacio la mano a tutte e mi soffermo su di lei, su quella del bagno.

Non riesco a staccare gli occhi da lei.

<< lui invece è il mio amico Ruggero...e voi? Possiamo conoscere i nomi di voi splendide fanciulle?>> 

Ci facciamo spazio sulle panche e ci sediamo con loro. Quella su cui ho puntato, ha la faccia annoiata.

La rossa sembra la più amichevole.

<< io sono Cande, lei è Mer, lei è Lodo e lei è Martina, ma potete chiamarla Tini.>>

<< è un piacere Tinita.>> le dico io.

Lei è infastidita al massimo, vorrebbe evitare di guardarmi, ma non ce la fa. Lo sento.

<< bene , è stato un piacere, ma noi dobbiamo andare. Vero ragazze?>> dice Martina facendo segno alle sue amiche.

<< sisi andiamo>> dicono tutte.

No, non può finire così. Io devo rivederla. Devo inventarmi qualcosa. 

Ecco. Lampo di genio.

<< aspettate ragazze, stasera c'è una festa per gli studenti universitari. Vi va di venire? È al Plaza. Vi aspettiamo.>>

<< beh noi non siamo all'università. Quindi non possiamo. Ciao. Dai ragazze andiamo.>> dice lei.

<< ma dai Tini, andiamo a divertirci per una sera.>> dice Cande.

 Brava Cande, brava. Convincila dai.

<< vedremo.>> dice Martina.

<<fateci sapere, noi vi aspettiamo fuori dal Plaza alle 21.30.>> fa Ruggero.

Io gli faccio l'occhiolino. Le ragazze se ne vanno.

Se ci sei tu. [Jortini]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora