Capitolo 13.

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POV MARTINA.
Il tepore del sole che filtra dalla finestra, mi sveglia. Apro gli occhi e dopo poco suona la sveglia di Jorge. Apre gli occhi anche lui,io sollevo lo guardo e lui sorride. È così bello.
Spegne la sveglia, io cerco di alzarmi e di recuperare i vestiti che sono sparsi per terra.
<< buongiorno piccoletta.>> mi dice.
Io lo raggiungo e lo bacio.

Dopo un po' si alza anche lui e scendiamo giù a fare colazione. Non parla molto, credo sia nervoso per la laurea, giustamente.
<< penso proprio che tu abbia bisogno di un abbraccio.>> gli dico gettandomi tra le sue braccia. Lui fa un lungo respiro.
<< scusami Martina, è che sono agitato. Ho paura di dimenticare il discorso e di fare una figuraccia davanti a tutti, ma soprattutto davanti a mio padre che si aspetta la perfezione.>>
<< Jorge, andrai alla grande, ne sono certa. Farai un bel respiro, mi guarderai e inizierai a parlare e vedrai che sarai perfetto. Ti sei impegnato tanto e tuo padre sarà fiero di te.>>
<< tu non lo conosci, quando c'è lui ho la costante paura di fallire, di sentirmi dire che non valgo nulla. >>
<< Jorge guardami. Gli dimostrerai che non è così. Chiaro?>> lo guardo dritto negli occhi.
<< d'accordo.>> mi dice e mi bacia. Ci prepariamo a chiudere la casa e ci mettiamo in macchina.

Arriviamo davanti casa mia, lo saluto e cerco di rassicurarlo. Entro in casa e trovo papà alle prese con il nodo della cravatta.
<< Tini, ma dov'eri?>> mi dice con gli occhi spalancati.
<< ehm papà ecco... ho passato la notte fuori.>>
<< che??? Con chi???>>
<< siamo stati nella casa in spiaggia di Jorge, però davvero non è successo nulla. Abbiamo visto un film insieme, niente di più.>>

Mi guarda perplesso ed ha ragione. Non sono brava a mentire, proprio per nulla. Per evitare di continuare il discorso, vado di sopra a cambiarmi, prendo la piastra per i capelli e metto il vestito lungo rosso che ho già comprato da tempo. Un po' di trucco e sono pronta. Raggiungo papà che mi aspetta in auto e andiamo all'università.

Arriviamo nel posto indicato e entriamo nell'aula. C'è tantissima gente, vedo Jorge seduto in prima fila. È nervoso, si mangia le unghie. Provo a farmi spazio tra le persone per poterlo raggiungere.

POV JORGE.
Ritorno a casa per prepararmi. Sono così felice di avere finalmente stabilito una relazione con Martina.  Era quello che inconsapevolmente, cercavo da sempre.

Entro in casa e trovo mio padre ad aspettarmi sul divano.
<< Jorge, ti vuoi sbrigare? Dove sei stato?>> mi dice nervoso.
<< papà, ti prego, fatti i cazzi tuoi. Sono stato con la mia ragazza e di certo non devo dare conto a te.>>
<< e chi sarebbe questa? Jorge smettila di distrarti e pensa alla tua carriera. Poi ci pensi alle ragazze.>>
<< sai, riesco a fare entrambe le cose senza problemi.>>
<< Jorge, sai come la penso. Io prima ho trovato un lavoro e poi ho intrapreso una relazione con tua madre. Prima il lavoro, poi il resto.>>
<< lascia stare, oggi non voglio litigare.>>
<< mi auguro che tu abbia studiato a sufficienza da prendere il massimo dei voti. Spero di non avere brutte sorprese.>>

Faccio un respiro profondo. Lo ignoro e vado a prepararmi. Non voglio rovinarmi questa giornata. Mentre mi sto abbottonando la camicia mia mamma entra in camera mia.
<< Jorge, figlio mio, sei cresciuto così in fretta. Sono fiera dell'uomo che sei diventato.>> me lo dice con le lacrime agli occhi.
<< mamma, ti amo.>> la abbraccio. Questa donna è una santa. Non so davvero come fa a sopportare mio padre.
<< Jorginho, non ho potuto fare a meno di sentire che hai una ragazza. Quando me la presenti?>> le si illumina il viso e sorride.
<< presto mamma, molto presto. Sono certo di piacerà.>>

Prendo la giacca, una spruzzata di profumo, metto l'orologio e sono pronto. Scendo e raggiungo i miei in macchina.
Arrivati all'università inizio a sentire la pressione. Mio padre parla con alcuni suoi colleghi che lui di sua spontanea volontà ha invitato. Non fa che pensare all'apparenza, mi dà tremendamente fastidio. 

Se ci sei tu. [Jortini]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora