Capitolo 15.

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POV MARTINA
È passata già una settimana da quando Jorge è partito. Ci sentiamo spesso, cerco di condividere con lui tutte le mie giornate. Mi manca davvero tanto tanto tanto. Penso che ci vorrà l'estate per poterlo rivedere.
A scuola, i prof ci stanno mettendo davvero sotto pressione per gli esami, passo i pomeriggi a studiare come una matta e in più sto iniziando a vedere come iscrivermi all'università. Ho scelto ingegneria, penso possa fare al caso mio.

Oggi andrò in spiaggia con Mer, Cande e Ruggero. L'estate è vicina e la voglia di mare si fa sentire. Arrivati in spiaggia, non ci penso un attimo e vado a gettarmi in acqua, quando riesco vedo che Rug sta parlando al telefono, al mio telefono. Corro verso di loro.
<< Ecco che arriva la tua ragazza.>> dice Ruggero girando il telefono verso di me. Jorge mi vede e sorride.
- ehi ti avevo chiamata, ma mi hanno detto che stavi facendo le immersioni.
- beh si, il primo bagno della stagione. Tu che fai?
I miei amici intanto mi guardano ridendo e parlando tra loro.
- sono in pausa e avevo voglia di sentirti.
<<ooooooh ma che cariiini>> urla Mer. Io mi metto a ridere e Jorge fa lo stesso.
- beh dai, ora ti lascio alla tua giornata in spiaggia, poi stasera mi racconti,va bene?
- ve bene. Ti amo.
- ti amo anche io piccola.

Chiudo la telefonata ed ecco quei tre che mi fissano e fanno delle smorfie.
<< che avete da guardare?>> dico.
<< Tini, ma siete così belli insieme. Il mio cuore si scioglie.>> dice Mer.
<< ti manca, non è così?>> mi chiede Ruggero.
<< tanto.>>
<< e pensare che quando vi siete conosciuti non lo sopportavi.>> dice Cande e mi ritornano in mente alcune scene. Quando sono entrata nel bagno sbagliato, quando mi ha fatto aspettare 45 minuti fuori dalla discoteca e tanto tanto altro...

Il pomeriggio passa in fretta, restiamo fino al tramonto. Poi ritorniamo a casa, faccio una doccia e mi metto a ripetere per l'interrogativo e di fisica del giorno dopo. Mentre ripeto all'infinito mi si illumina il telefono, beh sapete tutti di chi si tratta.
- sei rientrata?
- si Geooorge.
- io sto uscendo a cena con alcuni colleghi, se non torno tardi ti chiamo.💓
- va bene🥺
- comunque quel costume oggi ti stava un incanto...
- dai Jorge... 🙊
- non potevo dirtelo al telefono davanti ai ragazzi...
- che scemo sei?
- immagino tutti i ragazzi sulla spiaggia che ti fissavano...🤯
- non c'era nessuno.
- mmmm e va bene. Ma tu ricordati che sei mia, solo mia. Ti amo.
- ti amo anche io, ora vai. Divertiti.

POV JORGE.
La cena con i colleghi va alla grande. Sono simpatici e amichevoli e mi trovo bene con loro, soprattutto con uno, si chiama Adrew. Dopo la cena io e lui infatti andiamo a bere qualcosa insieme.

<< allora Jorge, questa prima settimana come è andata? Che ne pensi?>> mi chiede.
<< beh Andrew, di certo non è il mio lavoro dei sogni, ma dal momento che il capo è mio padre, mi devo adattare è appena posso rivado in Argentina?>>
<< non ti piace stare qui in Messico?>>
<< beh avevo altri progetti lì a Buenos Aires. Dovevo partecipare alle nazionali di boxe e ho dovuto lasciare andare tutto per venire qui.>>
<< cavolo, le nazionali?>>
<< si esatto e poi diciamo che ho lasciato lì anche una parte del mio cuore.>> dico imbarazzato, ma avevo bisogno di dirlo.
<< ti sei fatto stregare da un'argentina?>>
<< esattamente.>>
<< sai Jorge, io per un po' ho avuto una relazione a distanza, ma era diventato troppo difficile. Non lo dico per scoraggiarti, ma non poterci vedere, non poter condividere tante cose e poi parliamoci chiaro... niente contatto. Non era semplice, io c'ho perso la pazienza e mi sono messo con un'altra.>>
<< ah...>>
<< ti ripeto, non è per scoraggiarti.>>
<< beh diciamo che mi hai parecchio scoraggiato. Io penso di andare a trovarla tra un paio di mesi, vediamo come andrà.>>
<< beh io ti auguro il meglio.>>

La serata finisce in fretta, io ritorno a casa e non faccio che pensare a quelle parole di Andrew. Non durerà.

Il giorno dopo mi sveglio, è sabato e faccio solo mezza giornata. Vado in ufficio ( un po' in ritardo devo ammetterlo) è appena entro trovo Andrew che si mette a ridere.
<< Blanco, hai visite...>> io non capisco.
Tutti gli altri colleghi chiacchierano tra di loro e mi guardano.
<< Andrew che vuoi dire?>>
<< vai in ufficio ora, che sei in ritardo.>> mi dà una spinta verso l'ufficio.

Apro la porta e...no. Non ci credo.
Di colpo si gira verso di me e mi corre incontro ad abbracciarmi e a saltarmi addosso mettendo le sue gambe intorno ai miei fianchi. Respiro il suo profumo. Profumo di fragola. Unico ed inimitabile.

Se ci sei tu. [Jortini]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora