"Chi ha naufragato trema anche di fronte ad acque tranquille."Ovidio
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Chloe sentiva il cellulare vibrarle nella tasca della giacca di jeans. Un'altra chiamata, ma la ignorò. Di nuovo. Sapeva chi era e stava iniziando a seccarsi. Molto!
"Non rispondi?" Chiese Drew dal suo letto d'ospedale.
"Nah! Non è importante..."
Il ragazzo fece spallucce.
La vibrazione si interruppe.
"Spero tu mi abbia portato una merendina degna di questo nome, perché altrimenti potrei davvero incazzarmi!" La bocca di Drew si inclinò in un ghigno provocatorio. Chloe lo restituì.
"Dovrei aver paura? Se scappo mi rincorri?"
Drew, steso nel suo letto d'ospedale con la gamba sinistra ingessata, socchiuse gli occhi e si fece improvvisamente serio.
Lo stomaco di Chloe sobbalzò.
Merda, forse ho esagerato...
"Sai... noi giocatori di Football ci alleniamo a lanciare il pallone molto, molto lontano e molto preciso... Non mi serve rincorrerti!" ghignò di nuovo scrocchiandosi le dita delle mani con fare minaccioso.
"Si... così dovrebbe essere... ma ricordo una certa partita con i Beavers in cui..."
"Oh Cristo Chloe!! Perché non ti arrendi mai?!" sbuffò Drew allargando le braccia platealmente.
"Uno dei miei molti pregi!" si impettì, sistemandosi il berretto e spostandosi il ciuffo blu come una diva.
Drew sghignazzò.
"Comunque non mi hai portato niente..."
"Temo di no, scusa..." Chloe si grattò la testa "...domani comunque ripasso di qua, farò un salto al Two Whales prima!"
RRRRrrrrrmmmmmmmmmmmmm
Altra cazzo di vibrazione??
Una sola... quindi un messaggio.
Merda!
"Ti conviene farlo o quando mi alzerò da questo letto ti verrò a cercare."
Chloe rise e si andò a sedere nei pressi della finestra, più vicina al letto. La gamba ingessata era sollevata, appoggiata su dei cuscini, la lettiga reclinata in modo che Drew potesse stare seduto. Vicino al letto, sparsi sul comodino, c'erano quaderni e libri di scuola abbandonati. Tra di essi spiccavano alcuni disegni. Chloe si allungò dalla sedia, li afferrò e iniziò a sfogliarli. Sì, lo stile era inconfondibilmente quello di Mikey. Uno di essi ritraeva Elamon che concentrava i propri poteri magici con atteggiamento cazzutissimo, mantello al vento stile Batman. In un altro si vedeva un guerriero alle prese con un'orda di scheletri non-morti. Un sorriso tenero comparve sul viso di Chloe quando si trovò tra le mani un disegno di Callamastia, la sua elfa barbara, defunta eroicamente nella quest contro Durgaroon! Grazie a lei, che aveva mozzato il braccio del minotauro privandolo del Bracciale di Protezione dal Fuoco, Elamon aveva potuto incenerire quello stronzo e salvare il reame! Quel tributo artistico al sacrificio del suo personaggio fece sentire Chloe... addolcita. Mikey le ispirava degli strani sentimenti materni, un po' per i suoi tredici anni e un po' perché sembrava così indifeso... ma non lo era.
Era coraggioso.
"Come sta Mikey?" chiese Chloe mentre scorreva i disegni.
"Sta bene! Passa di qua tutti i giorni, fa i compiti, disegna... mi tiene compagnia. A volte viene con papà, più spesso con Steph..."
Sfogliando l'ultimo disegno Chloe inarcò un sopracciglio. Ritraeva uno strano individuo basso e grasso, con barba fluente e armato di... un liuto? C'era scritto...
"Povel... lo gnomo bardo?!" Chloe inarcò un sopracciglio guardando Drew "...perché c'è scritto anche il tuo nome?"
"Eh..." Drew sospirò "Quei due mi hanno incastrato con quel cazzo di gioco!"
Chloe scoppiò a ridere.
"Che c'è? Steph ha detto che ci giochi anche tu!" replicò Drew.
"Beh... cazzo si! In questo gioco vinci se inventi cazzate assurde e fai la dura! L'ultima volta ho mozzato per sbaglio i piedi a Elamon!" sghignazzò...
"Sembra una cosa che faresti..." la sfotté Drew.
"Vogliamo parlare di te? Povel lo gnomo bardo... conosci qualche canzone dei Firewalk?"
"Non conosco quella musica di merda!"
"Ah si?! E perché proprio uno gnomo? Mi sarei aspettata... non so, qualcosa di molto più grosso!"
"Le dimensioni non contano!"
"Ssiiii... com'era? 'Non è la dimensione della spada, ma come la usi'?" Chloe sputò un'altra risatina
"Perché oggi pomeriggio non passi di qui e rimani a giocare? Ti faccio vedere io come Povel sa fare il culo col potere della musica!"
"Non credo che potrò oggi, ma di sicuro avrò occasione di farti allo spiedo!"
I due sghignazzarono mentre Chloe rimetteva i disegni sul comodino.
Tra i due calò un momento di silenzio. Drew divenne improvvisamente cupo.
"Penso che si senta in colpa..." sbuffò.
"Chi?"
"Mikey... per... questo..." fece un cenno in direzione della sua gamba ingessata.
Chloe si rabbuiò.
"Se c'è qualcuno che si deve sentire in colpa sono io..."
"Uffh... Chloe, ne abbiamo già parlato. Non è stata colpa tua... hai tenuto Mikey al sicuro come ti ho chiesto, e non hai consegnato i soldi a Frank."
"E tu sei stato pestato a sangue da Damon Merrick e hai un ginocchio rotto... gran lavoro..."
"Se fossi intervenuta... papà sarebbe ancora in quel cazzo di ricovero per barboni. Non se lo merita... e Mikey... non so cosa gli avrebbe potuto fare Merrick..."
Chloe scrollò le spalle, appoggiata mollemente allo schienale della sedia, massaggiandosi la fronte con la mano sinistra. Le parole di Drew non la facevano sentire meglio su come aveva gestito quella situazione. Aveva avuto l'istinto di intervenire, uscire da quella cazzo di porta e dare i soldi a Merrick... ma non l'aveva fatto. Non sapeva come avrebbe reagito, ma forse Drew non avrebbe avuto il ginocchio fottuto... come forse la sua intera carriera nel Football. Aveva avuto paura...
Chiusa nella stanza di Drew, con le sue grida strozzate là fuori mentre veniva preso a calci e Mikey scalpitante per intervenire... si era bloccata... congelata. Aveva ripetuto a sé stessa che era per il bene di Mikey, per proteggerlo dalla furia di Damon, per obbedire alla richiesta di Drew di non uscire per nessun cazzo di motivo... ma aveva solo avuto paura.
Come alla discarica...
e Rachel era stata pugnalata...
"Saputo niente dai dottori?" chiese Chloe.
Drew sospirò.
"Niente di incoraggiante..."
"Vuoi... parlarne?" si offrì Chloe, non proprio convinta di volerlo sapere, ma le sembrava doveroso date le circostanze.
"Mmh..." Drew si massaggiò la fronte e si strofinò gli occhi, tentando di mettersi un po' più comodo. Sembrava impossibile trovare una posizione serena in quella cazzo di branda!
"Di sicuro per questa stagione ho chiuso e probabilmente anche la prossima... L'operazione ha rimesso in ordine il ginocchio, ma il danno è grave. Vogliono vedere come guarisce. Per fortuna mi imbottiscono di merda per il dolore..." fece una pausa. Guardò un punto imprecisato sulla parete di fronte, come se cercasse un suggerimento. Le sopracciglia si incurvarono in un'espressione triste "La borsa di studio che mi aveva proposto l'Oregon University era per il Football... ma visto che non posso giocare l'hanno ritirata... i miei voti non sono abbastanza alti per ottenerne un'altra quindi..." fece spallucce e tacque.
"Merda..." Chloe sospirò amaramente. Molto amaramente... "Mi dispiace così tanto Drew... questa è una vera merda. Non te lo meriti."
"Dici?" sbuffò amaramente il ragazzo.
"Cosa?" Chloe spalancò gli occhi.
"Non me lo merito? Chi è che spacciava per Frank e Damon? Chi si è indebitato con loro? Chi è che ha messo Mikey in pericolo? Volevo aiutare mio padre, ma.... merda i soldi che facevo non li ho dati mica tutti a lui. Una parte la tenevo per me, per divertirmi, uscire, farmi i cazzi miei. Sono stato un coglione a credere di poter fregare uno come Damon..."
"Non dire cazzate Drew. Hai fatto quello che potevi, Damon era uno stronzo del cazzo... non ti meritavi..."
" 'Era'?" Drew inarcò un sopracciglio, lo sguardo interrogativo puntato su Chloe, che si zittì.
Merda...
"Cosa intendi?" insistette Drew visto che la ragazza non rispondeva.
Chloe sbuffò.
"Giuri di tenerlo per te?"
"Certo..."
"Drew, questa è roba grossa... sono seria..."
"Lo giuro! Che cazzo è successo?"
"Uffh.... diciamo che Damon Merrick non sarà mai più un problema per nessuno... ti prego non chiedere dettagli."
"Uh... ehm..." Drew squadrò Chloe con occhi spalancati, colmi di curiosità. Riflessi nelle sue iridi si poteva vedere il carosello dei suoi pensieri, in un flusso di immaginazione alla ricerca di uno scenario, un senso da dare alla criptica rivelazione di Chloe.
" l'hai... insomma... Tu..." chiese Drew.
"No. Non io. Meglio se non sai altro, fidati. Comunque mi sembra giusto che tu sappia che non dovrai più preoccuparti di lui. E nemmeno Mikey."
Drew la squadrò, la fronte corrugata e lo sguardo colmo di attesa, ma capì che avrebbe dovuto farsi bastare quella scarna rivelazione. Era comunque sufficiente. Proruppe in un lungo, profondo, sospiro di sollievo, si rilassò così tanto che parve allargarsi sul materasso come miele che cade su una fetta di pane.
"Beh... cazzo Price!" gli scappò una risatina nervosa "Non so che dire..."
"Non dire un cazzo di niente, è meglio."
"Ti credo..."
Calò il silenzio fra i due, un silenzio strano. Il volto di Drew era di colpo molto più rilassato, come se un grosso peso gli fosse appena stato tolto di dosso. Certo... Damon Merrick era stato un enorme peso...
Drew aveva diciotto anni, Chloe sedici; lui era in ospedale perché un criminale l'aveva gambizzato per riscuotere un debito di droga e Chloe gli aveva appena fatto capire che quello stesso criminale era morto ammazzato... non perdetevi la prossima puntata di Arcadia Bay Crime Story!
"Quindi... come sta tuo padre?" Chloe tentò di cambiare argomento.
Drew allargò le braccia con una sorta di rassegnazione negli occhi.
"Meglio di una settimana fa, ma non è cambiato molto. I soldi che gli ho dato hanno pagato l'affitto arretrato, ma è ancora senza lavoro. Mikey è tornato a casa con lui per aiutarlo con il corso di informatica. Vedremo come va..."
Chloe sorrise dolcemente. Mikey sopportava il peso della situazione famigliare esattamente come il suo mago Elamon affrontava le avventure in D&D. Non avrebbe avuto problemi a uscire da quella porta per soccorrere il fratello... avrebbe voluto farlo.
"Ti avevo davvero giudicato male. Pensavo fossi solo un bullo stronzo..." sogghignò la ragazza, grattandosi nervosamente il cuoio capelluto sotto il berretto.
"E io pensavo che fossi solo una sfigata che gioca a fare la dura..."
"Io non gioco... lo sono..."
"Si come no..." sghignazzò Drew.
"Mi sbagliavo... in realtà sei stronzo!"
I due risero. Fu distensivo.
Chloe sospirò, diede uno sguardo al cellulare per vedere l'ora.
Rachel la stava aspettando.
10:23
(8 chiamate perse - Eliot)
(5 messaggi - Eliot)
Ma Cristo di Dio....
Chloe ringhiò affondando di nuovo il telefono in tasca.
"Che ti prende?" chiese Drew
"Nulla..." sbuffò Chloe. Non voleva parlare di Eliot e del fatto che era tutta la mattina che continuava a scriverle e tentare di chiamarla. I suoi primi messaggi dicevano che era stato rilasciato dalla polizia, che James Amber non aveva sporto denuncia contro di lui e che voleva parlarle. Chloe lo aveva ignorato, erano seguiti altri messaggi e due tentativi di chiamate. Non capiva cosa cazzo volesse quel fottuto stramboide.
Chloe aveva voluto bene a Eliot, un po' gliene voleva ancora, forse in ricordo dei vecchi tempi.
I rapporti tendono a guastarsi quando stalkeri qualcuno, tenti di sequestrarlo, lo aggredisci e lo costringi a bersi tutta la tua merda di gelosia e rancore verso Rachel Amber! Fanculo Eliot, di che altro cazzo mi vorresti parlare? Non è stato chiaro il messaggio quando sono scappata e ti lasciato agli sbirri?
Drew non parve molto convinto della sua risposta, ma lasciò perdere.
Chloe si alzò dalla sedia, spolverandosi i jeans.
"Vado a trovare Rachel."
"Salutamela!"
"Claro!"
Chloe si diresse verso la porta.
"Ehm...Chloe..." la voce di Drew era tremolante, incerta.
"Yeees?" la ragazza si bloccò a metà strada e si voltò teatralmente verso Drew scivolando su un piede.
"...hai detto che Merrick... ci siamo capiti. Sai se Frank è ancora in affari?"
Chloe inarcò un sopracciglio e incrociò le braccia, istintivamente sulla difensiva.
"Perché?"
Drew emise un nuovo sospiro, tra lo stanco e il rassegnato. Il suo volto era quello di un animale in gabbia, che continua ad accanirsi contro le sbarre, sempre nello stesso punto, non rassegnandosi, non capendo che non cederanno...
"Visto come stanno le cose, non penso che mio padre troverà lavoro tanto presto e avrà ancora bisogno di soldi. Non voglio che venga buttato di nuovo fuori di casa, Mikey non lo sopporterebbe." la prese larga, Chloe rimase immobile nella sua posizione arroccata, aspettando che arrivasse al punto.
"Se sei... puoi... chiederesti a Frank se posso lavorare ancora per lui? Pagherò il mio debito e..."
"Che cazzo Drew... non hai appena detto che sei stato un coglione a infilarti in quella merda?!" Chloe affondò la faccia nel palmo della mano.
"Lo so... lo so... ma non ho scelta! Senza la borsa di studio che dovrei fare? Non c'è lavoro normale che mi permetterà di pagarmi l'università e se anche potessi... dovrei lasciare che mio padre diventi un senzatetto? E poi c'è Mikey!"
"Quindi vuoi rinunciare all'Università per..." Chloe abbassò il tono in un sussurro sibilante "...per spacciare??"
"TU stai facendo a ME una predica sulla scuola??" ribatté incredulo Drew
"Vaffanculo!"
Piombò il silenzio. Drew lo subì. Era evidente che le obiezioni di Chloe erano sensate, anche se venivano dal pulpito sbagliato. Ma non vedeva alternativa. Come in campo, Drew non mollava mai. Aveva un obiettivo e lo perseguiva testardamente... seguiva lo schema, l'unico che conosceva. Fino all'autodistruzione se necessario.
Chloe sospirò tentando di calmarsi: "Anch'io ho avuto la mia dose di merda e ho lavorato solo mezza giornata per Frank... cosa ti fa pensare che sia una buona idea?"
"E' l'unica che mi viene in questo momento... mi aiuterai?"
Chloe sbuffò: "Non so neanche dove sia Frank in questo momento. Gli ho scritto ieri, ha risposto una volta e poi mi ha ignorata." allargò le braccia stringendosi nelle spalle.
"Non ti chiedo di... insomma... se ti capita di incontrarlo vorrei che glielo chiedessi. Se dice di no... beh troverò una soluzione. Ma... per favore..." gli occhi di Drew erano disperati. Chloe provò una scomoda sensazione nel vedere quel ragazzo grande e grosso implorarla. Era triste, scoraggiante. Non era una buona idea. Totalmente, definitivamente. Hella pessima cazzo di idea...
"Perché lo chiedi a me?" Chloe era ancora curva e passeggiava nervosamente sul posto.
"Perché... hai lavorato per lui, probabilmente si fida o lo conosci meglio di me. Non lo so... ti sto chiedendo un favore." Drew si massaggiava le mani agitato.
I due si fissarono per un momento, lasciando cadere il silenzio.
Infine Chloe sbuffò: "Ok... non ti prometto niente però."
"Grazie Chloe..."
"Non ringraziarmi... questa è una stronzata! Non so perché ti do retta..."
"Ah... per favore non dire niente a Mikey... o Steph..."
"Altro? Vuoi anche una pedicure già che sono qui?" ringhiò Chloe.
Drew sorrise. Era un sorriso caldo, riconoscente e velato da una strana, distorta speranza.
"Ora vado. Ci si becca..."
"Ci si becca!"
Chloe uscì dalla stanza 785 e quando ebbe chiuso la porta alle sue spalle si appoggiò al muro, chiudendo gli occhi, sprofondando in un lungo sospiro.
Perché gli aveva detto di sì? Fanculo...
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[Rachel]
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Life is Strange: Untold
Fiksi PenggemarRachel è entrata nella vita di Chloe nel suo momento più buio. Chloe è entrata in quella di Rachel giusto in tempo per sostenerla quando il suo mondo è crollato. Il loro rapporto è forte, intenso, forgiato nel fuoco della sofferenza e potrebbe davve...