6. Found somebody to mend you

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"B-beh... tutti perdono le cose che amano"
concluse Chloe, 
i suoi occhi che minacciavano
di riempirsi di nuovo di lacrime 
mentre
sprofondava la faccia nella spalla di suo padre,
le palpebre incapaci di rimanere aperte.
"È vero", ha ammesso papà. 
"Ma tutti scoprono anche cose nuove da amare."
All Wounds - Destiny Smasher


BAM! BAM! BAM!
"Chloe!!"
Una voce baritona urtò le orecchie di Chloe, ancora immerse nel sonno.
Avvolta casualmente dalle lenzuola, strisciò con la testa sotto il cuscino cercando di soffocare i suoni del mondo esterno e ritrovare quelli del suo sogno.
Il calore del corpo di suo padre contro il viso.
La sua voce dolce e ferma al tempo stesso...
BAM! BAM! BAM! BAM!
"In piedi soldato! Non costringermi a entrare!"
"Mmmpfhhh..." piagnucolò Chloe gettando goffamente via il cuscino. Lo sentì urtare contro qualcosa che cadde.
"Chloe?!" David non voleva demordere.
La ragazza si spostò su un fianco come una foca sonnolenta e mise a fuoco la sveglia.
6.33
"Ma porca putthhhnnn..... non sono neanche le sette!!"
"Entro cinque minuti ti voglio di sotto per colazione o ti butto giù dal letto!"
BAM!
L'ultimo colpo sulla porta fu una sottolineatura.
Come dire "cazzo quanto faccio sul serio!"

"Vaffanculo cazzo..." Chloe si strofinò selvaggiamente gli occhi.
Ormai era definitivamente sveglia. Suo padre era una presenza ricorrente nei suoi sogni, che erano cambiati a quasi un anno dalla sua morte. Non li ricordava mai bene, purtroppo svanivano in fretta quando il mondo reale bussava rudemente alla porta. Rimanevano solo flash, frammenti di ricordi o di eventi mai realmente accaduti.
La luce filtrava dalle finestre e lambiva il suo letto.
Era stata molto furba a spostarlo in quella posizione, mai più l'alba molesta l'avrebbe svegliata prima del tempo!
Già... ora ci pensa David...
6.36
Merda!
Sapeva che quando David prometteva qualcosa, la faceva. Soprattutto quando era qualcosa di molesto nei suoi confronti. Aveva ancora due minuti per mettersi dei pantaloni, pisciare e scendere...
Ma come Cristodiddio Joyce poteva davvero stare con uno così??
Chloe aveva deciso che sua madre aveva totalmente perso la testa, era così triste e disperata che si era gettata fra le braccia del primo che le desse attenzione. Il primo e anche il peggiore... con i suoi terrori notturni di merda e le stronzate sulla disciplina e...
6.37
CAZZOCAZZOCAZZO!
Chloe balzò giù dal letto e con rapidità inaudita si infilò i primi pantaloni che trovò a portata di mano, una tuta grigia e puzzolente che NON aveva messo da lavare... chissene frega!
Si voltò verso il mobile accanto al letto, fissando lo sguardo sulla foto che vi aveva attaccato.
"Scusate Pà e Max... oggi non posso salutarvi come si deve..." bisbigliò mentre si avvicinava alla porta, saltellando su un piede mentre infilava il secondo calzino di Super Mario.
Quanto cazzo ero nerd?!
Aprì la porta, lasciandola volutamente socchiusa per segnalare che si era alzata e si gettò in bagno.
Chiuse la porta giusto in tempo, perché i passi pesanti di David sulle scale non si fecero attendere.
"Chloe?!"
"Sono al cesso cazzo! Vuoi venire a controllare??"
"Linguaggio! Vedi di fare in fretta, sei già in ritardo!"
"Semmai sono in anticipo! Grazie a te! La mia sveglia è puntata alle 7 per Dio!"
SBAM!!!
Il colpo, che fece vibrare la porta del bagno, colse Chloe alla sprovvista facendola indietreggiare. Tutti i peli del corpo si drizzarono, un brivido di freddo le percorse la schiena, i sensi si acuirono e le gambe si attivarono. A che serve il caffè quando hai David?
"Ho detto, linguaggio! Fa in fretta, tua madre non ha tutto il giorno da dedicarti!"
"Al contrario di te che non hai un cazzo di lavoro giusto?"
Silenzio.
Chloe rimase come sospesa.
Forse l'aveva di nuovo spinto oltre? Avrebbe avuto un'altra delle sue reazioni estreme di cui poi si sarebbe scusato come se risolvesse tutto?
Dall'altro lato della porta l'uomo prese un profondissimo respiro.
"Fai.In.Fretta!"
I passi si allontanarono di corsa accompagnati da un ringhio sordo...
Chloe sospirò di sollievo.
Si voltò verso lo specchio massaggiandosi la fronte, con il cuore che le batteva in gola. Notò distrattamente i suoi occhi arrossati e cerchiati di viola, i capelli anarchici e i segni delle lenzuola che le attraversavano ancora il viso come cicatrici di guerra.
Ora il caffè le serviva per calmarsi...

Life is Strange: UntoldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora