3. Lost causes

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"We are the reckless,We are the wild youthChasing visions of our futuresOne day we'll reveal the truthThat one will die before he gets there."

(Youth - Daughter)


"C'è un modo di dire: 'Il diavolo è più forte mentre guardiamo dall'altra parte'.

[...] Puoi provare ad avere ragione, puoi provare ad essere buono, puoi provare a fare la differenza.Ma sono tutte cazzate. Perché le intenzioni sono irrilevanti. Non ci guidano, i demoni lo fanno.E io?Ne ho più di molti altri."(Mr. Robot)



Gli agenti Berry ed Corn arrivarono nel giro di dieci minuti, durante i quali David tenne Eliot immobilizzato. Joyce rientrò in casa. Il suo stupore era giustificato, conosceva Eliot da quando era un bambino, l'aveva visto crescere. Sparecchiò in silenzio insieme a Chloe e Rachel, mentre il ragazzo veniva arrestato. Quando David rientrò, fradicio di pioggia, pretese spiegazioni. Chloe fu costretta a raccontare che da qualche tempo Eliot si comportava da stalker e che non aveva detto nulla perché sperava la cosa si risolvesse da sola. Col suo solito modo di fare ruvido e severo, David la sgridò dicendo che avrebbe dovuto avvisare le autorità, che certe cose non vanno sottovalutate. Joyce gli mise un freno prima che scoppiasse un'ennesima litigata con Chloe, che fu trattenuta a sua volta da Rachel. David se ne andò sul divano, borbottando qualcosa sui ragazzini viziati col cervello fritto dai cellulari, prima di eclissarsi davanti alla tv! Joyce fu molto più gentile con sua figlia, assicurandosi che stesse bene. Preparò un tè per sé e le due ragazze, che consumarono in piedi in cucina. Infine, raggiunse il marito sul divano, mentre Chloe e Rachel si rifugiarono in camera al piano di sopra.
Appena raggiunta la camera, Chloe si accese una sigaretta. Appollaiata sulla sua scrivania, fissava fuori dalla finestra, attraverso la pioggia. Rachel, invece, perlustrò la stanza. Con tutto quello che era successo, solo in quel momento realizzò che stava finalmente per vedere la camera di Chloe! Era da mesi che desiderava esplorarla. Trovò singolare la miscela di punk rock e ricordi d'infanzia, con grande vantaggio del punk rock.

"La genialità è 1% ispirazione e 99% LSD", vide scritto sul muro.
Condivisibile!

"I Can't sleep!" un'altra scritta proprio nei pressi del letto.
Graffiti motivazionali per dormire...

"Hole to another Universe"?
Poetico!
Ecco chi era che li disegnava in giro per la città! Rachel avrebbe dovuto sapere che si trattava di Chloe! Ricordava di aver certamente visto un Hole to Another Universe nel parcheggio del Two Whales e sul muretto del parcheggio della Blackwell.

"Credi negli universi paralleli?" chiese Rachel, mentre Chloe fumava in silenzio.
"Non lo so... probabilmente ha senso! Tipo teoria delle stringhe o roba così. Il problema è che tanto non puoi muoverti da quello in cui ti trovi, quindi... siamo fottuti!"
Rachel continuò l'esplorazione.
Poster di band metal, uno squalo di peluche, tre skateboard scassati, alcune lattine di birra vuote, una foto che ritraeva Chloe bambina con capelli lunghi e in mano un premio, accanto a un uomo alto dallo sguardo fiero che doveva essere suo padre. Il vetro era rotto, colpito in un punto o per una caduta o distrutto in un momento d'ira.
"Ho letto da qualche parte che ogni scelta che facciamo o non facciamo dà vita a un nuovo universo. Come se tutto ciò che è possibile in un dato momento si realizzasse in qualche realtà alternativa." disse Rachel.
"Potrebbe essere davvero incasinato..." commentò Chloe sbuffando una nuvola di fumo.
Continuando l'esplorazione individuò una lampada luminosa a forma di orso abbraccione, su cui era stata messa una maschera veneziana e una collana.
Ok, questo è bizzarro Chloe!
Uno specchio su cui era appoggiato un cappello pirata, un canestro con scritto Bigfoots (corretto col pennarello in "Bigfeet Assholes") sopra il letto completamente disfatto, vestiti e cianfrusaglie sparse per terra.

Quella stanza ERA Chloe, sospesa tra un passato di cui aveva nostalgia e un presente pieno di rabbia sotto cui tentava di seppellirlo. Senza riuscirci. Sul lato del mobile accanto al letto, nei pressi della sveglia, Rachel notò un'altra foto attaccata con lo scotch. Chloe e suo padre sorridenti, con un'altra ragazzina dai capelli neri e lunghi. Probabilmente Max.
"Hella incasinato..." riprese il discorso Rachel "ma farebbe davvero comodo un universo di riserva in cui le cose sono diverse..." si pentì immediatamente di averlo detto. Le parole erano scivolate fuori dalle sue labbra senza che lo volesse.
Chloe si voltò a fissarla e, sorprendentemente, le sorrise: "E' quello che penso ogni giorno del cazzo da due anni..."
Rachel ricambiò il sorriso e decise di cambiare immediatamente argomento!
"Mi piace la tua stanza! È molto... te!" sorrise Rachel.
"Ci è voluta una vita per renderla mia!" scherzò distrattamente Chloe, tornando a guardare fuori dalla finestra.
Rachel notò anche la borsa gialla piena di vestiti che aveva portato a Chloe alla discarica, il giorno de La Tempesta.
"Vedo che l'hai recuperata!" commentò Rachel indicandola.
Chloe si voltò e sorrise, prendendo un tiro di sigaretta.
"Si, quando ho visto che la pioggia non smetteva sono andata a riprenderla. I vestiti erano un po' zuppi, ma li ho lavati tutti."
Rachel appoggiò accanto ad essa il borsone verde che aveva portato da casa sua.
"Di sicuro i vestiti non mi mancheranno! Potrei traslocare!"
"Magari! Mi aiuteresti a tenere a freno il Coglionnello... l'hai davvero ipnotizzato stasera a cena!" scherzò Chloe.
"Solo grazie alle informazioni che mi avevi dato su di lui!" ammiccò Rachel.
"Ancora non capisco come cazzo fanno a piacerti le Dixie Chicks..." Chloe prese un tiro e sbuffò tentando senza successo di creare anelli di fumo.
"La vera domanda è perché non piacciono a te!"
"Perché io ho gusto!"
"Disse quella con la maglia di Hawt Dog Man..." replicò Rachel estraendo una maglietta con quello strambo personaggio dal cassetto dei vestiti di Chloe.
"Hey, rimettila via! Impicciona!" Chloe sghignazzò appoggiando la sigaretta nel posacenere e marciando verso Rachel, che allontanò la maglietta.
"No! Questa la uso io, mi sembra ottima per un pigiama party!"
"Mmmm...." Chloe si fermò, squadrandola dalla testa ai piedi. Aveva lo sguardo dell'immaginazione "Ok!"
"Felice che approvi!" ridacchiò Rachel, depositando la maglietta sulla sacca verde, da cui estrasse una pochette con spazzolino, dentifricio e altre necessità.
Chloe tornò a fumare alla finestra.
"Me ne offri una?" chiese Rachel.
Chloe senza parlare prese il pacchetto, con un gesto fece sporgere una sigaretta e gliela porse. Rachel la mise in bocca e Chloe gliela accese.
"Grazie!" si avvicinò sedendosi di lato sulla scrivania, appoggiandovi una coscia sopra.
"Le stronzate folli non finiscono mai eh?" commentò Chloe. Il primo velato riferimento a ciò che era appena successo.
"Un altro grande giorno ad Arcadia Bay..." disse Rachel citando il cartello all'ingresso della città.
"Pfft..." soffiò una risatina poco convinta Chloe "Mi spiace che quello stronzo abbia rovinato la cena..."
"Non l'hai mica invitato... oppure si?"
"In realtà gli ho teso una trappola... tutto è andato secondo i piani!" scherzò Chloe.
"Sei astutamente malvagia..." ghignò Rachel. Le due si scambiarono un sorriso cupo.
"Almeno stavolta quando ti è venuto contro non mi sono bloccata..." commentò Chloe.
"Cosa?"
"Non come... alla discarica o... con Mikey..."
"Ah..." Rachel prese un lungo tiro di sigaretta "Penso che dovresti smetterla di darti addosso."
"E' la mia specialità!"
Rachel sghignazzò e le diede uno scappellotto.
"Auch!"
"Sei fantastica Chloe..."
"L'importante è che ci credi tu. Lo fai abbastanza per entrambe!"
Rachel decise di non insistere, ma si rimise in piedi. Si avvicinò alla ragazza e le cinse il fianco col braccio sinistro. Il respiro di Chloe tremolò a quel contatto inaspettato, cui rispose piegando la testa di lato per appoggiarsi sui capelli di Rachel.
"Hai bisogno di parlare di quello che è successo?" propose Rachel.
"Nah... Eliot... ormai è andato. In tutti i sensi."
"È stato un amico, puoi fingere con tutti ma lo so che ti ha turbato..."
"Si beh... dimostra solo la mia teoria. Non ci si può fidare di nessuno..."
"Grazie!" commentò Rachel separandosi da Chloe e lanciandole un artificioso sguardo risentito.
"Ehm... a parte te ovvio!"
"Comodo dirlo adesso!" sghignazzò Rachel.
Chloe si grattò la testa e consumò fino al filtro la sigaretta, nascondendosi in una nuvola di fumo.
"Piuttosto..." Chloe cambiando discorso "...non voglio costringerti a parlarne, ma... cos'è successo a casa tua?"
Rachel stava tentando di evitare il discorso, ma un'altra parte di lei sperava che Chloe lo chiedesse. Prese l'ultimo tiro.
"Me ne offri un'altra?"
"Me la paghi?" scherzò Chloe.
Rachel strinse gli occhi mettendo un sorriso furbo. Si avvicinò a lei, chiudendo la distanza fra loro al punto che Chloe sentiva il suo respiro sul collo. Si sollevò in punta di piedi e depositò un lungo, morbido, provocante bacio sulle labbra di Chloe. Affondò le dita fra i suoi capelli e Chloe le cinse i fianchi, premendola contro di sé. Un formicolio caldo colmo di desiderio le avvolse il ventre e il cuore, uno sciame di farfalle spiccò il volo dal suo stomaco invadendo tutto il suo essere. Quando si separarono Chloe aveva un sorriso ebete e Rachel la fissava con felina soddisfazione.
"Ok... tieni il pacchetto..." sospirò Chloe. Rachel rise di gusto.
"Per ora me ne basterà una!" e la prese, accendendosela.
Rimasero in silenzio per un po', Chloe sapeva che doveva attendere ancora un po'. Probabilmente avrebbe avuto risposta alla sua domanda. Rachel ultimamente faceva fatica a chiarire ciò che provava. Non che di norma le fosse più facile. Positivo e negativo si mescolavano con una facilità estrema, il paradosso era qualcosa con cui aveva una fastidiosa famigliarità. O forse erano solo gli eventi delle ultime settimane e l'inaspettato, travolgente evolversi del rapporto con Chloe che le stavano mettendo confusione? Infine, dopo aver aspirato un po' di chiarezza dalla sigaretta, si decise:
"Ho discusso con mio padre... gli ho detto che quella non è più casa mia e che sarei venuta da te."
"Oh..." commentò Chloe, accendendosi un'altra sigaretta.
"Ovviamente si è incazzato, ma Rose lo ha stranamente messo a tacere. Gli ho detto che se vuole rimediare con me può iniziare facendomi incontrare la mia vera madre... ovviamente ha detto no..."
Chloe annuì e cinse le spalle di Rachel con il braccio destro.
La pioggia faceva da accompagnamento sonoro alle loro parole. L'intensità del temporale era calata, tuoni molto distanti echeggiavano con sempre meno frequenza.
"Io... ti invidio Chloe..."
"Cosa?"
"Almeno tu di tuo padre hai dei bei ricordi e sai che sono veri... io del mio non so nemmeno... mio padre è una menzogna... la mia famiglia... tutto è una stronzata..."
Chloe sospirò profondamente e prese una lunga boccata di fumo.
"Beh... dipende... potrei risponderti che almeno tuo padre è ancora vivo..." commentò amaramente Chloe.
Rachel le appoggiò la testa alla sua spalla.
"Scusa... non volevo..."
"Non preoccuparti..."
"Tra le menzogne di mio padre, la complicità di Rose e... mia madre che non vuole più incontrarmi... è talmente assurdo che sembra uno scherzo. O forse è solo la vita che è una brutta commedia..." proseguì amara Rachel.
"Tu hai Rose..." si inserì Chloe.
"Cosa?"
"Anche se non è la tua vera madre, lei ti ha cresciuta e ti ama. È chiaro che è così Rach"
"Si... è vero... ma anche lei si è fatta coinvolgere..."
"Perché ama anche tuo padre..."
"Non farmici pensare." grugnì Rachel.
"Dico solo... ci sono ancora persone su cui puoi contare..."
"L'unica persona di quella lista mi sta abbracciando proprio adesso..."
Chloe sorrise e accolse quella considerazione con gratitudine.
"Saputo più niente di Frank?" chiese Rachel.
"No... l'ho richiamato ma il numero da irraggiungibile è diventato inesistente."
"Vedi? Una brutta commedia!"
"Se è ad Arcadia Bay potremmo cercarlo..."
"Per questa notte non voglio più pensare alle prese per il culo dell'universo..." interruppe Rachel.
Chloe annuì e lasciò cadere il discorso. Rimasero in silenzio davanti alla finestra, finendo le loro sigarette con calma. Il fumo che usciva dalle loro bocche si mescolò prima di disperdersi nell'aria umida della notte.
Rachel e Chloe, appoggiate l'una all'altra, due cuori spezzati che battevano all'unisono.
"Hai sonno?" chiese Rachel
"Tipo neanche per il cazzo..."
Rachel ridacchiò.
"Vado a prepararmi per la notte, tu intanto pensa a qualcosa da fare!"
"Ricordati la maglietta!"
"Certo, certo!" sghignazzò Rachel uscendo dalla stanza con l'occorrente per il bagno.

Chloe si grattò la testa.
Qualcosa da fare... qualcosa da fare...
Le uniche serate del genere le aveva trascorse con Max. Giocare ai pirati era decisamente fuori discussione. Non come ci giocava con Max comunque! Chloe sarebbe stata davvero entusiasta di andare all'arrembaggio di Rachel! Un film sul computer sembrava la cosa più neutra. Accese il pc e cominciò a rovistare tra i suoi dvd. Rachel era tipa da Blade Runner? Con tutta la merda che era successa nelle ultime settimane non aveva nemmeno guardato il director's cut che aveva preso da Steph! Poteva essere una buona ipotesi. Ricordò quando l'aveva visto per la prima volta con Max e suo padre giù in salotto. O meglio, ricordava quando aveva iniziato a vederlo... si era addormentata sbavante contro la spalla di William dopo meno di venti minuti, Max l'aveva sempre presa per il culo per quello...
Decise che non era il film giusto, lo rimise a posto e continuò a cercare.
Pulp Fiction? A Rachel piacerà Quentin? Da qualche parte aveva anche Dal Tramonto all'Alba. Quello sembrava il giusto film cazzone per distrarsi dalla serata fuori di testa che avevano passato. Li mise entrambi sul tavolo. Kill Bill? Una ragazza bionda che affetta criminali con una katana per vendicarsi... Top! Nella lista!
La porta della stanza si aprì, passi leggeri entrarono. Si voltò e incrociò Rachel ancora vestita come prima.
"Sei in vena di film!" commentò guardando la pila di dvd e il computer acceso.
"Pensavo che fosse un buon modo per non pensare a tutta la merda..."
"Mi sembra un'ottima pensata!" disse Rachel che nel frattempo prese la maglietta di HawtDog Man e la depose sul letto. Come se niente fosse iniziò a spogliarsi. Chloe spalancò gli occhi, completamente stupefatta mentre Rachel si levava le scarpe e i pantaloni, rimanendo in mutande e reggiseno davanti a lei.
"Goditi pure lo spettacolo!" scherzò Rachel e Chloe si girò, paonazza.
"S..si.. scusa... ehm..."
"Ok, basta che dopo ricambi il favore!" Rachel si infilò la maglietta. Era sufficientemente larga da farle da vestito. Si avvicinò scalza a Chloe e si chinò accanto a lei, indagando nella sua collezione di dvd masterizzati. Chloe si inebriò del suo profumo di gelsomino. Voleva tuffarsi in una piscina piena di quel cazzo di bagnoschiuma al profumo di Rachel!!
"Questo mi piace un sacco!" esclamò Rachel allungando una mano. Porse a Chloe un dvd. Into the Wild.
"C'era da aspettarselo!"
"Non ti piace?"
"Certo che mi piace. Avevo solo selezionato cose completamente diverse!" fece un cenno verso i dvd sulla scrivania. Rachel gli diede un'occhiata.
"Oh beh... gangster, gangster vampiri, ragazze killer di gangster..." Rachel ridacchiò "Semplicemente Chloe Price!"
"Come Into the Wild sembra totalmente Rachel Amber!"
"Direi di sì! Comunque, adoro i film di Tarantino. Li salviamo per altre occasioni... stasera sono più in vena di viaggiare nelle terre selvagge..."
"Lo sai come finisce quel film vero?" si informò Chloe.
"Sì ma... conto di addormentarmi molto prima!"
"Furba! È anche la mia strategia!"
"Allora è deciso!"
Rachel prese il dvd e lo infilò nel lettore del computer. Aprì il programma video e mise in pausa, dirigendosi poi verso il letto.
"Vado a darmi una lavata e torno" avvertì Chloe.
Rachel si sistemò a letto. Era piuttosto comodo e ampio. Invidiò Chloe per poter disporre di quel letto enorme tutto per sé. Si accoccolò un po' fra le lenzuola, che sapevano di lei. Quell'odore misto di tabacco, erba e sudore, uno stravagante mix avvolgente. Non era oggettivamente un buon odore, ma a Rachel piaceva. Chloe ci mise molto meno di lei a rientrare in stanza, la trovò spaparanzata sul letto con le mani comodamente incrociate dietro la testa. La fissava con aspettativa.
"Che c'è?" disse Chloe interrogativa.
"Ti spio!" rispose candidamente Rachel.
Chloe si grattò la testa imbarazzata "Pervertita!" scherzò.
"Tra simili ci si capisce!" ribatté Rachel con quella faccia da gatta furba.
Chloe sospirò, le guance arrossate e formicolii in tutti i punti giusti. Si tolse per primi i pantaloni, mostrando un paio di mutande nere, poi la maglietta. Rachel la squadrò da cima a fondo mentre camminava fino al cassetto dei vestiti. Rovistò in mutande per qualche momento, indossando poi un'ampia maglietta blu scuro con un drago rosso disegnato sul petto. Si tolse i calzini e si diresse verso il computer. Le guance le bruciavano per l'imbarazzo.
"Piaciuto lo spettacolo?"
"Totalmente! Bella maglietta tra l'altro." gli occhi nocciola di Rachel la fissavano sorridenti.
"A te piace qualsiasi cosa accenda il fuoco" ammiccò Chloe, che fece partire il film e si infilò a letto.
Rachel sghignazzò e le cedette il posto, si sdraiò con la testa appoggiata tra il seno sinistro di Chloe e il cuscino. Chloe si trovò a provare una sensazione che le mancava da tanto tempo. La mano di Rachel le afferrò il braccio e lo guidò attorno a sé. Tenendolo stretto, come se Chloe potesse svanire da un momento all'altro. Come se fosse il salvagente che la teneva a galla. Chloe lanciò uno sguardo fugace alla foto accanto al letto. Incontrò il viso sorridente di Max bambina. Si sentiva... in pace. Una sensazione di calore, sicurezza, complicità le riempiva il petto. Era la prima volta in due anni che si sentiva così. Sorrise e sperò. William diceva "il passato è un prologo". Non aveva mai capito cosa volesse dire, ma ora, con Rachel fra le braccia, ebbe l'impressione di esserci finalmente arrivata.

-

Fra le nuvole filtravano alcuni timidi raggi di sole. Una pioggerellina continuava a cadere, imperterrita, ma lieve. Faceva freddo. Rachel si svegliò in quel letto estraneo eppure così familiare. Si stiracchiò, ricordandosi cautamente dei punti sul braccio. Ascoltò il silenzio del mattino, il brusio delle gocce d'acqua all'esterno, lo scrosciare di una macchina isolata che passava in strada. Un cane abbaiava da qualche parte. Suoni provenivano dal piano di sotto. Joyce o David o entrambi dovevano essere svegli. Rachel si allungò verso il suo cellulare, lasciato sul pavimento di fianco al letto. Erano le 8:11.
Si voltò a sinistra e incontrò il viso di Chloe, la bocca semi aperta e lievemente sbavante. La trovò tenera. Un sorriso comparve sul suo volto e un raggio di sole penetrò dalla finestra per sfiorarle una guancia. Rachel rimase in contemplazione. Tutto era cambiato così tanto nelle ultime tre settimane. Le scostò dalla faccia il ciuffo blu, che mostrava più di un centimetro di ricrescita. Chloe si smosse, strinse gli occhi e si contorse fra le coperte. Proruppe in uno sbadiglio mentre si stiracchiava. Si asciugò istintivamente la bavetta dalla bocca. Quando aprì gli occhi incontrò lo sguardo di Rachel e per un attimo parve sorpresa, poi le regalò un sorriso raggiante che le fu restituito.
"Buongiorno!" sussurrò Rachel.
"H.. heey!" biascicò Chloe.
Chloe si contorse nel letto per un po', scombinando ulteriormente le coperte.
"Dormito bene?" chiese.
"La mia prima notte in un letto vero dopo due settimane... con una ragazza carina di fianco. Direi di sì!" Rachel ammiccò, ricevendo una risatina in risposta. Il suo umore era decisamente migliorato. Si sentiva ancora sospesa in una sorta di limbo esistenziale, ma almeno galleggiava placidamente sulla superficie invece di sentirsi affogare. Una piacevole pausa dalla pressione sociale che aumentava. Da quando era stata ricoverata il mondo era andato in stand by. Certo, aveva mantenuto i contatti con i ragazzi del Drama Club e altri amici, aveva studiato con Drew, aveva ricevuto visite in ospedale... ma erano come faccende da svolgere. Il ritorno alla Blackwell e alla sua routine era qualcosa che sentiva distante. La realizzazione che mancavano solo sei giorni le creava uno strano stato d'animo. Desiderava ardentemente tuffarsi di nuovo in quell'ambiente e nelle dinamiche che conosceva, e al tempo stesso la prospettiva la inorridiva. Come avrebbe mai potuto tornare alla normalità dopo quello che era successo? Dopo quello che aveva scoperto. Per il momento era con Chloe, poteva convincere Joyce a concederle qualche altra notte lì (e l'avrebbe fatto!), ma prima o poi avrebbe dovuto tornare a casa. Il pensiero di rivedere suo padre e Rose la inquietava. Significava fare di nuovo i conti con tutte le domande che per il momento aveva accantonato. Stare con Chloe la faceva sentire come se fosse ancora integra. Senza di lei sarebbe stata di nuovo... briciole. La sua vita la chiamava, la reclamava. Ma poteva ancora rimandare... almeno un po'.

"Che cazzo..." la voce di Chloe la distolse dalle sue elucubrazioni. La ragazza si stava fumando la paglia mattutina, seduta sull'angolo del letto che dava verso la finestra.
"Cosa?" chiese Rachel, ancora sdraiata.
"Non smetterà mai di piovere..." bofonchiò la ragazza sbuffando una nuvola di fumo come un drago.
"Non può piovere per sempre..." declamò Rachel.
Chloe si voltò verso di lei con un sopracciglio inarcato e un mezzo sorriso.
"Gesù... davvero? Il Corvo?"
"Me l'hai servita su un piatto d'argento Price..."
"Non ti facevo così dark..."
"Senti se non ti piace Il Corvo possiamo anche salutarci per sempre!" Rachel le puntò un indice accusatore e un sorriso.
Chloe alzò le braccia in segno di resa.
"Brandon Lee è uno dei miei sogni erotici"
"Con o senza trucco?" si informò Rachel.
"Mmmmmh..." Chloe prese un tiro riflessivo dalla sigaretta "...Con!" decise.
"Hella inquietante!!" Rachel le diede un buffetto sulla gamba allungando un piede.
"Lo sono totalmente!" ridacchiò Chloe.
Rachel si mise a sedere e diede una nuova occhiata alla camera di Chloe. Scivolò al suo fianco, prese una sigaretta dal pacchetto di Chloe e se l'accese.
"Come a casa tua eh..." scherzò Chloe.
"Ti ho pagata ieri sera e mi hai offerto il pacchetto ricordi?"
"Però non l'hai accettato!"
"No, ho detto che in quel momento ne avrei presa una sola!"
"Touché... saresti un cazzo di avvocato!"
La ragazza sghignazzò aspirando avide boccate di fumo.
"In effetti Legge è una delle opzioni per il College! O forse lo era..." scrollò le spalle. Chloe indagò il suo sguardo e non le sfuggì una certa malinconia, ma Rachel sembrava davvero su una pagina diversa rispetto ai giorni precedenti. Chloe non poteva che esserne felice.
"Comunque... ti ho sentita russare dopo nemmeno venti minuti di film!" sghignazzò.
"Sai, quando mi sento particolarmente a mio agio mi rilasso..." ammiccò Chloe.
"Buon salvataggio! Io ho retto fino a circa un'ora, poi sono svenuta anch'io!"
"E' a quello che servono i film di sera, a fare da ninna nanna!"
"Sensato!"
Rachel si alzò in piedi, aspirando fumo e aggirandosi per la stanza.
"Alla luce del giorno la tua stanza è ancora più interessante!" commentò.
"Dovrò migliorare i sistemi di sicurezza anti-Sergente Mustacchi!"
"Potremmo piazzare delle trappole, nel caso volesse ancora frugare in giro..."
"C'è il negozio sulla Hudson, quello che vende roba da caccia. Ho visto delle tagliole..."
"Sei geniale Price!" le diede un colpetto al braccio "Le tue idee arrivano da quella ricetta?" indicò il graffito su ispirazione e allucinogeni nei pressi della porta.
"Solo le migliori!"
"Davvero hai provato l'LSD?" curiosò Rachel.
"Beh... no in realtà, ma l'anno scorso... ho fatto un trip con Justin e la compagnia di skater..."
Rachel tornò ad accomodarsi accanto a lei: "Dettagli!" prese un tiro di sigaretta.
"Beh, siamo andati da Frank, abbiamo messo insieme i soldi di tutti e abbiamo preso dei funghetti..."
"Peyote?" si informò Rachel.
"...l'hai provato?"
"non ancora..." ammiccò la ragazza.
"...è stata un'esperienza decisamente... fottuta! Frank ci ha spiegato come prenderlo e ha avvertito che almeno uno di noi rimanesse lucido, per assicurarsi che gli altri non facessero cazzate pericolose..."
Chloe fece una pausa, prendendo l'ultimo tiro e spegnendo la sigaretta.
"Non è stato molto divertente ora che ci penso..." Chloe parve rabbuiarsi.
"Hai visto qualcosa di brutto?" chiese Rachel.
"... mio padre..."
"Oh..."
"... e Max..."
"Scusa..."
"Nah! Sono io che ho la tendenza a farmi risucchiare dalla merda in continuazione" si diede una manata sulla fronte.
"Conosco il fenomeno..." Rachel le appoggiò una mano sulla spalla.
"E' anche difficile impedirlo. Ovunque mi giro vedo qualcosa che me li ricorda..."
Rachel scrutò la ragazza, la cui espressione si era incupita più del necessario. Si sentì colpevole per aver inavvertitamente innescato quella spirale verso il basso.
"Vuoi ancora bene a entrambi..."
"Si... ma questo non rende lui meno morto e non le ha impedito di andarsene..."
"Non credo che volesse lasciarti Chloe..."
"Lo so!" sbottò la ragazza con più aggressività di quella che voleva...

BAM! BAM! BAM!

Tre colpi piuttosto rudi scossero la porta della stanza. La voce di David arrivò dall'altra parte.
"Tutto bene là dentro?"
"Una meraviglia David..." grugnì Chloe.
"Tua madre ha preparato la colazione..." era evidente dal tono che l'uomo avrebbe voluto aggiungere altro, qualche tipo di rimprovero per il tono di voce troppo alto forse? Ma si sforzò di essere gentile.
"Ok!"
I passi di David si allontanarono giù per le scale e Chloe fece un lungo sospiro.
"Scusa..."
"Non devi..." rassicurò Rachel.
"Merda..." Chloe si alzò in piedi e iniziò a passeggiare per la stanza. Rachel rimase sul letto, lasciandole tempo e spazio. Alla fine Chloe continuò: "E' solo... la mia vita è divisa in due... con papà e Max e senza papà e Max... almeno prima che arrivassi tu..."
Rachel le sorrise.
"Penso che tu abbia trovato la soluzione!"
"Cosa?"
"Hai detto che la tua vita è divisa in due, ma io ho contato tre."
Chloe la fissò con una certa perplessità.
"Con papà e Max, senza papà e Max... e poi ci sono io! Non intendo levarmi di torno quindi la tua vita è già entrata in una nuova fase"
"Suona... bene..." disse con una timida e speranzosa curiosità Chloe.
Rachel si alzò in piedi e si mise di fronte a lei, accarezzandole l'avambraccio e provocandole un brivido.
"Se tutto quello che vedi ti ricorda il passato, forse è il momento di cambiare quello che vedi!"
"Ok... adesso stai diventando criptica." scherzò Chloe, che però era completamente intenzionata a seguire Rachel ovunque volesse portarla.
"Dovremmo totalmente riarredare questa stanza!" Rachel spalancò le braccia in modo teatrale. Sul volto aveva un sorriso giocoso.
Chloe la fissò con sospetto e Rachel continuò.
"Non fare quella faccia. Sarà divertente!"
"E' solo una scusa per frugare tra le mie cose..." scherzò Chloe.
"Non mi serve una scusa per quello!" scherzò Rachel "Nuova vita, nuova camera. Non sei d'accordo?" le si avvicinò, fronteggiandola. Il suo viso a pochi centimetri da quello di Chloe. Gli occhi blu della ragazza la fissavano dubbiosi, infine fece un passo indietro e distolse lo sguardo. Si diresse verso lo specchio e fissò il cappello da pirata che era appeso.
"Io non voglio dimenticare..." disse con amarezza.
"Non devi farlo."
"Io non... riesco a superare le persone Rachel... mio padre era... mio padre... e Max..."
Rachel si avvicinò alle sue spalle, le circondò i fianchi con un abbraccio. Chloe accolse quel gesto con gratitudine. Sentì il corpo e il viso di Rachel premersi delicatamente sulla sua schiena.
"Non devi superarli... ma puoi andare avanti Chloe..."
La ragazza si voltò rimanendo nell'abbraccio di Rachel. Teneva ancora il cappello pirata fra le mani. Guardava in basso con gli occhi lucidi. Rachel le prese il viso fra le mani e le regalò un caldo sorriso. Chloe appoggiò la mano destra su quella di Rachel, ancora posata sulla sua guancia.
"Perché sei così... fantastica?" le chiese.
"Certe cose lo sono e basta!" si vantò giocosa Rachel con sguardo altezzoso.
"Ma vaffanculo!" Chloe rise e la spinse via. Rachel scoppiò in una risata.

SBAM! SBAM! SBAM!

"Chloe! Colazione! Ora!" La voce di David digrignò ancora da dietro la porta.
"Ok! Ok! Gesù...."
Rachel sghignazzò.
"Merda... l'effetto della mia magia dev'essere esaurito..."
"Vestiamoci prima che ci deporti a Guantanamo..."
Si misero i pantaloni del giorno prima e scesero in pochi minuti. Joyce si stava preparando ad uscire. Chloe e Rachel si misero al tavolo, spazzolando i pancake rimasti, coprendoli di marmellata di more e sciroppo d'acero. Rachel fece golosi complimenti alla donna, che sorrise compiaciuta. David strappò meticolosamente un paio di annunci dal giornale e si preparò ad uscire per accompagnare Joyce al lavoro e portare curriculum. Chiese quindi alle due col suo solito tono brusco qual era il loro programma per la giornata e Rachel dichiarò fieramente che avrebbe aiutato Chloe a pulire la sua stanza. Lei le lanciò uno sguardo sbalordito prima che la sua testa precipitasse contro il tavolo, seppellendosi negli avambracci, mentre Joyce e David si lanciarono sguardi al limite dello shock. Rachel non scherzava. Chloe mormorava borbottii risentiti con la faccia ancora sepolta. Joyce commentò qualcosa sull'influenza positiva di Rachel, su cui David convenne incredulo. Infine, i due si avviarono verso la porta sereni. Chloe sollevò la testa e fissò Rachel in cagnesco, ricevendo in cambio uno sguardo felino pieno di furbizia. Rimasero in silenzio, come in attesa, finché il motore di David si accese e sentirono la macchina uscire dal viale e allontanarsi.
Allora Rachel si alzò, si diresse in cucina e spalancò il frigorifero. Prese due birre, una la lanciò immediatamente a Chloe, che miracolosamente la prese al volo. Rachel infilò il tappo in bocca e facendo leva coi molari aprì la sua birra, sotto lo sguardo sbigottito di Chloe.
"Che aspetti Price?!"
Chloe aprì la sua birra usando il bordo del tavolo, si alzò e si avvicinò alla ragazza, che le offrì il suo vetro per un brindisi.
"Ai nuovi inizi!" le bottiglie cozzarono ed entrambe presero un sorso avido.
"Cazzo Rach..." ridacchiò Chloe senza sapere cos'altro aggiungere. Era successo tutto abbastanza in fretta, ma aveva colto come la ragazza avesse disinnescato David e Joyce. La prospettiva di Chloe messa in riga dalla studentessa modello della Blackwell era per loro una specie di sogno... non avevano idea di quanto si sbagliassero!
"E' tempo di fottere la tua camera!" esclamò esaltata Rachel, prendendo Chloe per un braccio e trascinandola di sopra.

-

"Dai cazzo! Accendilo!" incitò Rachel.
"Lo sto collegando!" replicò con tono sorridente Chloe, che stava armeggiando con lo stereo un tempo appartenuto a suo padre. L'orso luminoso era stato rimosso dal suo posto sul mobile e ora si trovava sulla scrivania, spento, in attesa di conoscere il suo destino. Non si era mai spostato dalla sua posizione da quando era entrato in casa Price. Per Chloe era stato difficile, quasi un sacrilegio, staccargli la spina. Difficile, ma catartico. Polvere e sporco avevano disegnato indelebile la sua sagoma sul mobile.
"Daiiiii!!" incalzò Rachel che già ondeggiava a ritmo di una musica immaginaria al centro della stanza, in pugno la seconda bottiglia di birra, vuota a metà.
"Ecco ecco!" Chloe prese un CD a caso dalla sua collezione, ovviamente masterizzato. Lo infilò nel lettore, che impiegò qualche secondo a leggerlo, poi schiacciò Play.
Un improvviso suono di chitarra, batteria, basso e tastiera proruppe dalle casse ritmicamente, freneticamente.
"Woooooooh!" urlò Rachel e Chloe le lanciò uno sguardo estasiato. Balzò in piedi e si unì alla ragazza, brandendo una sigaretta in una mano e la birra nell'altra. Iniziarono a ballare al centro della stanza.

I got sunburnt waiting for the jets to land
Circus people with hairy little hands
Hit it, boys, strike up the army band
I got sunburnt waiting for the jets

"Sparklehorse?!" chiese Rachel.
"Credo di si... ho preso una compilation a caso!"
How do you feel
How do you feel
I can't seem to see through solid marble eyes

Rachel cinse i fianchi di Chloe, ondeggiando i suoi in modo sensuale. Chloe la assecondò, mise in bocca la sigaretta e le accarezzò i capelli mentre ondeggiava a sua volta. Rachel si allontanò da lei, rubandole la sigaretta, prendendo un tiro e riposizionandola direttamente fra le sue labbra. Si diresse poi saltellando a ritmo verso la scrivania dove appoggiò la birra e prese la lampada orso. Chloe continuava a danzare in solitaria, alternando sigaretta e birra, osservando Rachel che sembrava un folletto ubriaco. La ragazza depositò l'orso con cura nella scatola di cartone in cui erano finiti anche uno skateboard, il cappello pirata, la benda di Long Max Silver e altri oggetti del passato. Prima di cominciare avevano concordato che niente sarebbe stato buttato via, ma solo messo da parte. Chloe ancora non aveva deciso se quella scatola sarebbe finita in soffitta o nell'armadio. Anche le foto che erano appese sul filo sospeso fra i due muri inclinati, scatti di Max, erano state messe via. Quello sì che era stato difficile!
"Cosa vuoi fare davvero da grande?" chiese Max dondolandosi pigramente sull'altalena nel cortile Price.
"Max, io sono già grande. E tu?" Chloe era in piedi, con un rametto in mano simulava una spada e tirava di scherma contro i fili d'erba.
"Viaggiare. Sarebbe fighissimo. Esplorare il mondo. Andare lontano da qui..."
"Lontano da me? Beh, grazie mille!" Chloe si fermò e piantò le mani sui fianchi con un cipiglio sul viso.
"Ma è ovvio che verrai con me! Mi serve una guardia del corpo per le nostre avventure!" Max si alzò dall'altalena e le si avvicinò.
"Sarei come Lara Croft, ma vera. Questa si che sarebbe una figata!" l'immaginazione di Chloe era già partita.
"Si! Avremo una macchina, barche e aerei ovunque, per andarcene quando vogliamo! E nessun adulto ci dirà cosa fare!" Anche la mente di Max correva lontano.
"Ci sto. E tu cosa farai mentre ti faccio da guardia del corpo?"
"Potrei fotografare le nostre avventure. Vorrei tanto essere una fotografa. Peccato che non lo sarò mai..." Max si rabbuiò abbassando lo sguardo.
"Max che dici?! Tu sei una fotografa! Le tue foto dovrebbero trovarsi in un museo. E un giorno ci saranno. Io credo in te..." Chloe le mise le mani sulle spalle e la tirò a sé costringendola a guardarla in viso.
"Non lo so..." Max continuava a evitare il suo sguardo.
Chloe sospirò, guardando per aria in cerca di un'idea. Odiava vedere la sua migliore amica buttarsi giù così.
"Sai cosa? Sarò la tua prima collezionista!"
"Che cosa?" Max si voltò a guardarla in viso, gli occhi sorpresi.
"Certo! Appenderemo le tue foto in camera mia, così quando diventerai famosa io potrò dire di essere stata la prima a credere nel tuo talento! Che ne dici?" Chloe era serissima e Max lo capì. Sul viso comparve un timido sorriso pieno di speranza e gratitudine.
"Io... grazie Chloe..." disse quasi in un sussurro.

Ricordava bene quel giorno, quando avevano tirato il filo davanti alla finestra e avevano selezionato le foto di Max come se dovessero davvero allestire una mostra. Era nata così la Price Collection, uno dei ricordi cui Chloe era più affezionata. Vederli lì ogni giorno trasportava Chloe ad un tempo di totale spensieratezza, quando tutto aveva senso ed era più semplice. Inoltre, le foto di Max le piacevano davvero. Quelle erano perlopiù paesaggi di Arcadia Bay e dintorni, ma lei aveva quel modo di inquadrarle... quell'intuito... non sapeva che cosa avesse! Solo, panorami visti e stravisti apparivano nuovi, provenienti da un altro mondo. Il mondo di Max.
Trattenne a stento le lacrime quando le staccò una ad una. Una foto era stata presa da Otter Point e sembrava una vera cartolina. Un'altra ritraeva il faro da una prospettiva particolare che lo faceva sembrare una torre mistica. Una foto del lungo mare di Arcadia Bay, con la spiaggia in prospettiva che sembrava un quadro, con la lunga linea di gialla di sabbia al centro che divideva il blu dell'oceano blu dagli edifici grigi, con in lontananza il promontorio boscoso.
Rachel le era stata vicina durante l'intero processo, ascoltando Chloe raccontarle di Max e della sua passione per la fotografia, condividere con lei ricordi legati ad ogni oggetto che decideva di 'scartare'. Più Chloe parlava di Max e più Rachel capiva come mai il suo trasloco e la perdita di contatti le avesse fatto così male. Iniziò a comprendere sul serio cosa Chloe avesse perso e cosa, probabilmente, credeva di aver ritrovato in lei. Rachel dovette ammettere un'amara verità: non aveva mai sperimentato un legame del genere con qualcuno. Mai... prima di Chloe... forse? Per Rachel lei era stata solo un'altra amica, all'inizio. Una con cui si trovava molto bene, che tirava fuori il suo lato ribelle che altrimenti sarebbe rimasto sepolto. Ma dopo il concerto dei Firewalk... dopo l'avventura a Culmination Park, dopo l'incendio, dopo... tutto... Chloe per lei era diventata qualcosa di più. Ancora non riusciva a classificare il loro rapporto...
Vedendo il suo umore precipitare, Rachel decise di trasformare la stanza in una pista da ballo!
Dopo aver messo al sicuro l'orso, tornò da Chloe ondeggiando:
"E' tempo di Natale!" decise. La musica degli Sparklehorse continuava a riempire la stanza.
Fiery pianos wash up on a foggy coast
Squeaky old organs have given up the ghost
Fire them up and kill the piano birds
There's creaky old organs burning on the coast

"Mmmh... su questo non sono per niente convinta..." replicò Chloe svuotando la seconda birra. Avevano preso praticamente tutte quelle che c'erano dal frigo, la scorta era sufficiente per continuare l'intera giornata. O fino al coma etilico.
"Proviamo e se ti fa schifo le togliamo!" negoziò Rachel.
Chloe si arrese. Non riusciva a dirle di no. Tanto non lo avrebbe comunque accettato!
How do you feel
How do you feel
I can't seem to breathe with a rusted metal heart
I can't seem to see through solid marble eyes

Rachel prese il rotolo di lucine natalizie abbandonato di fianco al letto, anch'esso rinvenuto in soffitta, e ne passò un'estremità a Chloe. Insieme lo srotolarono e le fecero passare lungo i contorni del muro, in modo che incorniciasse la zona scrivania e finestra. Il filo era così lungo da raggiungere la zona letto e la sveglia. Fissarono le luci con lo scotch, provvisoriamente, e Chloe inserì la spina nella presa multipla. Le luci colorate si accesero immediatamente, alcune erano bruciate o scattavano, ma la maggior parte funzionava bene.
Finita la canzone, lo stereo iniziò a diffondere il rock furioso e frenetico di una canzone dei Firewalk.

A long night tonight (I'll tell you why)
'Cause the mood's feeling right (Oh my, oh my)
'Cause it's all alright when the clock strikes nine
But it all goes wild when it 'comes midnight

"Questa spacca!!" gridò Rachel. Si allontanò per osservare il risultato soddisfatta, ma indietreggiando senza guardare inciampò nel letto, saltellò su un piede solo tentando disperatamente di mantenersi in piedi, ma perse l'equilibrio. Franò sul materasso e lanciò uno schizzo di birra che si innalzò ad arco, bagnando lenzuola, soffitto e mobili. Sentì una fitta di dolore al braccio, ma la ignorò scoppiando a ridere. Anche Chloe, dopo un momento di allarme, si precipitò da lei ridendo.
"Che cazzo fai?!"
"Sto ritinteggiando la tua stanza!"
"Una riverniciata di birra a soffitto e mobili era quello che ci voleva!" scherzò Chloe.
"Chiudi la bocca!" Rachel le mise le dita sulle labbra e premette, Chloe con uno scatto gliele morse delicatamente. Rachel emise un gridolino sorpreso e divertito mentre ritraeva la mano di scatto e dava uno schiaffo sulla testa di Chloe. Era felice di averla tirata su di morale. Mentre mettevano via le foto si era davvero preoccupata.
"Attenta, sono uno squalo!" ammiccò Chloe.
"Ai gatti piacciono i pesci!" replicò Rachel agguantandola per il collo e appendendosi, cercando di trascinarla sul letto.

You gotta move baby, move baby (La da da da)
You gotta move baby, move baby (La da da da)
'Cause it all goes wild when it 'comes midnight
So move baby, move

Chloe oppose resistenza, ma Rachel era un po' più forte di quel che sembrava, o forse era l'alcol che toglieva i freni inibitori. Entrambe rotolarono sul letto, Chloe urtò la scrivania con un rumore sordo, facendo cadere il dito medio color arcobaleno. Stando al rumore caddero diverse altre cose, ma nessuna delle due si preoccupò di controllare.
"Ahia..." Rachel si bloccò, rendendosi improvvisamente conto di sentire i punti che tiravano. Diede un'occhiata e una macchiolina di sangue macchiava la manica sinistra della camicia azzurra a righe.
"Merda..." commentò, più per aver sporcato il vestito che per la perdita di sangue.

If you want it come and get it, look me up and come around
If you want it come and get it, shake it off and let it out
So (Move baby, move baby), jump around
Move baby, move baby, let it out

"Cazzo Rach..." Chloe si sollevò allarmata dal letto e le prese delicatamente il braccio per verificare l'entità del danno. Rachel la lasciò fare, era così dolce mentre si preoccupava per lei.
"Chloe sta tranquilla... sono solo due gocce..."
"Togli la camicia..."
Rachel la assecondò. Sotto aveva una maglietta nera dei Metallica particolarmente attillata. Niente reggiseno. Chloe notò la sagoma dei suoi seni e sentì avvampare le guance e non solo, ma si focalizzò di più sulla medicazione.
"Spero non ti sia saltato qualche punto..."
"No altrimenti farebbe molto più male." concluse Rachel, più per calmare Chloe che altro. Il suo viso era ancora preoccupato, così Rachel allungò una mano verso la terza birra. Stavolta la aprì usando un apribottiglie. I denti vanno bene ogni tanto, ma non sono progettati per quello! Prese un lungo sorso...
"Anestetico!" spiegò.
"Pffh..." sorrise Chloe "Non bere senza di me!" si allungò per prendere un'altra birra, la aprì e brindarono.
"E comunque le lucine stanno bene!" affermò Rachel con l'espressione a metà fra broncio e sorriso.
Chloe diede un'occhiata con sguardo meditabondo.
"Si dai... forse non sono così sfigate come pensavo!"
"Non essere troppo entusiasta per le mie idee Price!" Rachel le diede un buffetto col braccio destro. La ferita sul sinistro cominciava a fare un po' male in effetti...
Le due risero. Non si sentivano così allegre da... troppo.
"Non pensavo che sistemare la camera potesse essere divertente!" commentò Chloe tra un sorso e l'altro.
"Beh..." Rachel lanciò uno sguardo panoramico sulla stanza, avvolta dal rock. La disposizione dei mobili era rimasta la stessa, alcuni dettagli troppo carichi di nostalgia erano finiti nella scatola, ma in gran parte tutto era molto più incasinato di prima. Avevano svuotato i cassetti dei vestiti di Chloe, scartando quelli che non voleva più mettere e rinnovando il guardaroba. Rachel aveva offerto il suo parere, ma solo su richiesta. Chloe non aveva bisogno di consigli in fatto di look. Ora gli abiti che non avevano superato il test erano ammassati davanti all'armadio, nei pressi della scatola.
"Che c'è?" chiese Chloe.
"Non abbiamo proprio finito, ma è un inizio! Dovremo almeno spostare la scatola e i vestiti scartati."
"Ci penso io, tu sei ferita..."
"Ma piantala..."
"Stai giù!" insistette Chloe. Rachel sorrise e si arrese.
Chloe decise che la scatola sarebbe finita nell'armadio, insieme ai vestiti da buttare, in attesa di deciderne il vero destino. Se c'era una cosa che Chloe non faceva facilmente era buttare qualcosa. Aprì l'anta scorrevole dell'armadio a muro e spinse goffamente dentro il mucchio di vestiti, facendolo aderire alla bell'e meglio per consentire la chiusura dell'anta. Poi ricavò uno spazio per la scatola sulla mensola più in alto e si chinò per raccoglierla. Guardò all'interno e si fermò. Il cappello pirata, la benda, l'orso, uno skateboard troppo rotto per essere riparato, le foto di Max... merda... rovistando nei cassetti era saltato fuori pure il libro-game del Re dei Ratti che avevano scritto e disegnato in classe quando avevano 8 anni. L'ondata dei ricordi travolse di nuovo Chloe.
Momenti della sua vita vissuti con Max, con suo padre... la sua infanzia finita male. Non voleva liberarsene... non voleva nasconderli... separarsi da quella malinconia era come... come fare un torto a suo padre o a Max. Certo, Max era viva e vegeta a Seattle e la ignorava da mesi! Perché? Cos'era successo? Avrebbe tanto voluto chiederglielo, ma già quando stalkerava il suo profilo Facebook era in grado di darsi una risposta. L'aveva dimenticata. Non che il suo profilo fosse particolarmente ricco di dettagli... Max era timida sul web come nella vita, ma di sicuro si era fatta nuovi amici, o era troppo presa a fare le sue foto del cazzo invece di chiamarla. Nonostante questo non riusciva a odiarla... non riusciva a metterla in una cazzo di scatola e chiuderla nel fottuto armadio della memoria. Le lacrime bussarono dietro le sue palpebre.
"Tutto bene?" chiese Rachel mettendosi a sedere sul letto.
"S... Si..." Non proprio vero in effetti. Si sentiva come se dovesse tagliarsi un braccio. Non stava effettivamente buttando nulla, stava solo... nascondendo alla vista. Capiva lo scopo di quel riordino, bisognava arieggiare un po' la sua mente rinchiusa nel passato da troppo tempo. Non stava rinnegando niente... allora perché le sembrava così sbagliato? Andare oltre come poteva non voler dire 'dimenticare'? Non voleva... il cuore le faceva male.
"Chloe?" Rachel si alzò, andò ad abbassare la musica e si posizionò alle spalle di Chloe.
"Si..."
La mano di Rachel si appoggiò sulla sua spalla e iniziò a massaggiare.
"Saranno sempre qui..."
Chloe sospirò. Quell'affermazione poteva applicarsi non solo al contenuto della scatola...
"Lo so... devo solo... lasciare andare. Giusto?" si voltò, incontrando gli occhi nocciola di Rachel. Lei sorrise.
"Questo non è dimenticare... è solo, andare avanti."
Chloe annuì e qualche lacrima cadde a tradimento dai suoi occhi blu. Si asciugò frettolosamente. Forse poteva davvero farlo, con Rachel nella sua vita.
"Grazie..." sorrise.
Rachel restituì il sorriso e le diede un morbido bacio sulla testa.
Chloe si fece forza, sollevò la scatola e la mise sulla mensola più in alto dell'armadio a muro. La spinse energicamente in fondo e poi chiuse l'anta, appoggiandovi contro la schiena. Rachel era davanti a lei, la sosteneva con lo sguardo.
"Questo richiede una celebrazione!" disse Chloe solenne.
"Hai nascosto dell'erba e non l'hai ancora tirata fuori?!" il volto di Rachel si contorse in un'espressione giocosamente offesa.
"No scema!" Chloe rise e raggiunse la scrivania, afferrando l'indelebile. Balzò sul letto e camminò fino al muro rimanendo in piedi sul materasso. Sentiva le molle che protestavano per il suo peso, ma le ignorò. Non ci sarebbe voluto molto.
"Mi passi il cacciavite?" chiese Chloe, indicando un punto sul mobile azzurro a sinistra dell'armadio.
Rachel si avvicinò, trovò l'attrezzo e lo consegnò.
Chloe svitò il piccolo canestro taggato BigFeet Assholes e lo staccò dal muro. Lo lasciò cadere sul letto, stappò il pennarello con la bocca e fissò la sezione di parete vuota. Rimase pensierosa alcuni momenti, decidendo cosa scrivere o disegnare.
Fece la sua scelta...
Rachel la fissò con interesse, curiosa di vedere cosa avesse in mente.
Chloe terminò, balzò giù dal letto, con gran sollievo del materasso, e si posizionò vicino a Rachel, osservando orgogliosa il suo operato.
"Che ne dici?" chiese.
"Mi sembra perfetto!" commentò Rachel.
Sopra al letto, nei pressi del soffitto, ora campeggiava la scritta "Just gotta let go".
Un memento per Chloe. Rachel aveva ragione, era una nuova fase della sua vita. Un nuovo inizio, il passato era un prologo, c'era stato un intervallo di merda... ma ora cominciava il vero spettacolo. Con Rachel accanto, prometteva di essere qualcosa di totalmente fuori di testa!

RRRrrrrrmmmmmmmmmmmmmmmm
RRRrrrrrmmmmmmmmmmmmmmmm
RRRrrrrrmmmmmmmmmmmmmmmm
RRRrrrrrmmmmmmmmmmmmmmmm

Il cellulare di Chloe iniziò a vibrare. Era una telefonata.
Inarcò un sopracciglio, andò alla scrivania e lo controllò.
Il numero non era salvato.
"Chi è?" chiese Rachel vedendo la sua espressione confusa.
"Non lo so..."
"Non sarà... non può mica essere..."
"Eliot?"
Rachel annuì.
Le due si scambiarono sguardi preoccupati. L'avevano arrestato la sera prima, non poteva essere già fuori... o sì? C'era solo un modo per scoprirlo...
Chloe prese un profondo respiro e rispose.
"Si?"
[Price!]
"F..Frank?!" disse stupefatta Chloe. Lo sguardo di Rachel passò dalla preoccupazione all'interesse. Si avvicinò di alcuni passi.
"Che cazzo..."
[Ho cambiato numero, questo è quello nuovo.]
"Dove cazzo eri finito?"
[C'è un po' di casino in ballo...]
"Tipo?"
[Fatti i cazzi tuoi... per il tuo bene...]
Chloe sbuffò.
"Comunque... ho bisogno di vederti" lanciò uno sguardo a Rachel, che pendeva dalle sue labbra.
[Immaginavo...]
"Non è per l'erba... dobbiamo solo parlare..."
[L'ultima volta che abbiamo solo parlato è andata di merda!]
"Frank cazzo..."
[Ok ok... spiaggia, fra tre ore...]
"Grazie Fr..."
[*tuuuuuuuuu*]
"Ma porc...."

Chloe bestemmiò fra sé. Odiava questo modo di fare di Frank.
Chiuse il telefono e si voltò verso Rachel, che la fissava con sguardo pieno di attesa.
"Fra tre ore alla spiaggia..." annunciò Chloe.
Rachel le sorrise e l'abbracciò. Chloe lo restituì, stringendola dolcemente.
"Mi sporchi di sangue così!" scherzò.
"Sssshhhhh!" rispose dolcemente Rachel.
Chloe non rispose, si limitò a tenerla stretta fra le braccia.
La telefonata di Frank era totalmente inattesa, ma non insperata. Rachel ora sapeva che avrebbe presto avuto la sua occasione per chiedere allo spacciatore ciò che sapeva su Sera. Era l'ultimo tentativo, l'aveva promesso. Non ne era convinta. Con Frank apparentemente scomparso, Rachel aveva iniziato a sondare distrattamente nuove possibilità. Magari si sarebbe introdotta nello studio di suo padre? Gli avrebbe rubato il cellulare in cerca del suo numero? Cosa le impediva di farlo anche nel caso in cui Frank non potesse o volesse aiutarla? Non si voleva arrendere, aveva detto a Chloe che avrebbe fatto un ultimo tentativo con Frank, ma... Ora che l'opportunità si era presentata... si rese conto che se quello fosse stato davvero l'ultimo, avrebbe presto dovuto mettere in pratica ciò che Chloe aveva scritto sopra il suo letto.
Lasciar andare...
Non voleva farlo davvero... sapeva che era sensato, ma non voleva. Come poteva?
L'emozione di poter forse ottenere ciò che sperava fu guastata da questo conflitto...
Almeno c'era Chloe.
Stare fra le sue braccia era confortante.
Rachel si aggrappò a lei come a un salvagente...

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Il faro torreggiava dall'alto della scogliera. La spiaggia che intendeva Frank era sul versante nord di Arcadia Bay, in mezzo ai boschi. Uno dei suoi soliti punti d'incontro. La strada per arrivarci era stretta e poco usata, conduceva ad un piccolo parcheggio, da cui si accedeva direttamente al litorale. Il posto era pressoché abbandonato tutto l'anno, salvo verso l'estate quando con il caldo la gente iniziava a farsi il bagno. Ma quel fine maggio era decisamente anomalo, tra piogge ininterrotte e freddo. Nessuno ancora si era fatto vivo. In quel parcheggio c'erano solo l'ingombrante camper di Frank e lo scassone su quattro ruote di Chloe. Il cielo era ancora completamente coperto, i timidi raggi di sole del mattino si erano già nascosti. Dal mare proveniva un vento gelido profumato di salsedine. Ma finalmente non pioveva più. C'era solo umidità nell'aria, come un'invisibile foschia. Chloe e Rachel smontarono dal pick-up e si diressero verso il camper. Rachel precedeva Chloe, anche se aveva le gambe più corte andava di fretta. Chloe sapeva quanto fosse ansiosa di chiedere a Frank di Sera. Del resto, anche Chloe aveva qualcosa da chiedere allo spacciatore, riguardo a Drew. Sulla fiancata sinistra del camper c'era una scritta cancellata, ma ancora leggibile.

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