Stranezze

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Il tragitto verso a casa è stato breve e in men che non si dica mi ritrovo davanti al cancelletto di casa mia. Suono il campanello e aspetto che mio cugino venga ad aprire la porta. Pochi secondi dopo, sento la serratura aprirsi per poi lasciare intravedere la figura di Stiles, con la sua solita posizione da spazientito: mani sui fianchi e il peso spostato interamente su una gamba sola, l'altra ovviamente che batteva il piede ad un ritmo di chi sta aspettando qualcuno.

-Vuoi aprire questo maledetto cancello o no?- dico io ridendo. Sento il clic e mi avvio attraverso il giardinetto che conduce all"ingresso della mia piccola ma accogliente casuccia. Ovviamente sto ancora tenendo per mano Scott e non mi accorgo dello sguardo indagatore di mio cugino, rivolto alle nostre mani intrecciate. Sovrappensiero varco la porta legata a Scott, ma quando mi volto in segno a Stiles di entrare lo vedo con una mano alla bocca, evidentemente aperta, e uno sguardo che a momenti trasmette le rotelline ben sviluppate del suo cervello, mettere a fuoco quello che ha appena visto. Finalmente mi sveglio da quella trans e sciolgo non con troppa morbidezza la catena che formavano le nostre braccia. Scott preso alla sprovvista mi guarda interrogativo.

Abbasso la testa, letteralmente imbrazzata, e mi gratto la nuca. -Credo di non capire del tutto quello che stia succedendo....ma ho intenzione di rimanere al corrente di tutto. Quindi perché non mi dite il perché dei vestiti bagnati e soprattutto perché vi tenevate per mano?- chiede Stiles con lo stesso tono di suo padre, quando da piccoli ne facevamo di tutti i colori e lui ci rimproverava. Ci faceva il terzo grado, com'era abituato al lavoro e alla fine dovevamo confessare tutto, della macchia di cioccolato sul pavimento causata da cioccolatini spiaccicati, caduti accidentalmente mentre facevano un rumore talmente buffo da continuare a lanciarli; del cane con il pelo a chiazze fluorescenti per colpa degli evidenziatori e ovviamente del vaso di ceramica della camera matrimoniale pieno di succo d'arancia, che bevevamo con cannucce esageratamente lunghe.

Ritornando al presente, guardo con uno sguardo tra il colpevole e il consapevole di quello appena successo Scott e lo trovo con un sorriso malizioso e divertito stampato sul volto. Cosi rispondo, cercando il più possibile di essere realistica - No. Niente. Non abbiamo fatto niente di niente se non un bagno nel lago per rinfrescarci. Tutto qui! Sinceramente mi ritengo offesa dalle tue teorie troppo affrettate!- dico ridendo. Lui fa una faccia sconsolata e di chi si arrende. -Va beh! Non so più che fare con te!- alza le braccia al cielo, ridendo sotto i baffi. Io e Scott lo seguiamo in cucina, dove si siede sul tavolo, io accanto a lui, ma in piedi.

Mentre Stiles si sta versando un bicchiere d'acqua e blatera su quello che è successo in sintesi nel film, faccio un occhiolino a Scott che scuote leggermente la testa divertito di rimando. Mi rivolgo verso il mio stravagante cugino cercando di capire quello che sta cercando di dire, inutilmente.

-Vieni al punto Stiles!- lo rimprovero io spazientita. -Calmina oh! Cos'hai? Quello che credo tu abbia?-

-No. Non ho quello che tu credi che io abbia, punto primo, punto secondo, non puoi andare in giro e fare domande di questo genere a chi ti pare!!!-

-E perché no?-

-Forse perché sono informazioni personali!!!-

Sbuffa spazientito e mi volto verso Scott, rimasto taciturno durante il nostro battibecco. Lo scopro in oreda ad un attacco di risate agisco immediatamente -E questo vale anche per te!- dico io piantandogli un gomito nelle costole.

Scuoto la testa e ritorno in soggiorn.

-Coomunque,- dice Stiles - ha chiamato mio padre e ha detto che hanno installato il coprifuoco- sia io sia Scott aggiorniamo il campanello dall'arme -Perché? - domanda lui.

-A quanto pare è stato ritrovato un corpo!-

-Il corpo... vuoi dire un cadavere?-

-No Scott, il corpo di un vivo!! Certo ma che domande sono?! Ma il bello è qui... il corpo...non è intero. - io e Scott abbiamo un'espressione allibita mentre Stiles è estasiato all'idea di avere un assassino in questa città. -In che senso non è intero?- chiedo io allarmata.

-L'uomo a quanto pare è stato impiccato a un albero ma risulta soltanto la parte superiore del corpo...quella inferiore è stata tranciata via, ma non con una sega o roba del genere...ma con un morso!! Sulla vita dell'uomo si vedono chiaramente segni di zanne...-

-Okay chiudiamoci in casa e voi restate qui, avviserò i miei di tornare il più presto possibile..-non riesco neanche a finire la frase che Stiles mi interrompe - Oh no...tu rimarrai qui al sicuro, ma noi andremo a trovare l'impiccato...

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