Il treno si è fermato alla stazione e, come previsto, Scott mi accompagna alla porta e la apre con uno strattone. Mentre la apre i suoi bicipiti si gonfiano sotto le maniche della t-shirt nera che indossa e ci vuole un suo gesto per farmi risvegliare dalla trance in cui ero caduta alla vista dei suoi muscoli. Mi da la precedenza come un vero cavaliere e lungo la strada che separa la stazione alla sede centrale della scuola mi parla del più e del meno, di come di solito di svolge l'elencazione delle classi, dell'inizio delle lezioni e dei professori che potrei avere. Parla con una tale leggerezza che è piacevole ascoltarlo, ogni tanto fa qualche battuta per sciogliere la tensione che nota sul mio collo. Poco a poco la sua voce diminuisce di volume lasciandomi sola con i miei pensieri. Quando mi accorgo che non lo sento piu parlare, nella mia testa si accende lampo di allarme. -Scott?- mi girai intorno crecandolo. Entro in preda a un attacco di proccupazione quando sento due mani forti sulle spalle e massaggiarmele -Non devi essere tesa. Andrà tutto bene. Non stai mica andando al patibolo!- scoppia a ridere vedendo la mia faccia. -mi hai fatto prendere un colpo, idiota!- esclamo con il sorriso sulle labbra, sollevata e contemporaneamente sorpresa. -Uuuuuu, non si dicono le parolacce ragazzina!
-Ragazzina? Ma se ho solo qualche mese in meno di te!- replico offesa. Lui scoppia a ridere; ha una risata contagiosa e le mie labbra si increspano in un sorriso.
Continuiamo il percorso in silenzio. Un silenzio piacevole e tranquillizzante,per niente imbarazzante.
Arrivati alla sede centrale, Scott si rivolge a me -Ascolta- mi dice - io ora devo andare in classe, tu invece dovrai rimanere in questo piazzale insieme agli altri primini e aspettare il preside che annuncerà in quale classe sarai. Non ti proccupare. Intanto guarda se c'è qualcuno che conosci....ho visto delle ragazze della tua età in stazione magari vengono in questa scuola. - mi guarda negli occhi finche non avrà una risposta -okay...ehm grazie-
-e di cosa, tranquilla-
Prima di avviarsi verso l'ingresso toglie una mano dalla tasca della felpa e stringe la mia. È un gesto d'affetto, che non dimenticherò mai. Si gira e si dirige verso altri compagni; si danno pacche sulle spalle e ridono.
Suoto la testa per liberarmi della sua immagine, che mi compare sotto le palpebre ogni volta che chiudo gli occhi. Ora devo cercare qualcuno: le ragazze della stazione.
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WOLF EYES
RandomEllie è una teenager come tante, frequenta il liceo, è circondata da buoni amici, va bene a scuola...incontra il suo primo amore...fino a quando tutto ciò di cui è a conoscenza non ha niente a che vedere con la sua prossima vita.