Many sensations!

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Tu lo sai cosa sei? (parte seconda)

Livia scivolò via da quel déjà vu perenne e poco piacevole come una saponetta bagnata ma dopo i primi passi ripensò a quello che era successo in bagno. I National nella sua testa suonavano Hairpin Turns, pensò che sarebbe stata una colonna sonora perfetta per quella sera maledetta; se fosse stata lucida, e non folle come la tizia che ballava con le ginocchiere in quel video, avrebbe cantato il ritornello inclinando la testa mentre Luca le diceva: Mi dispiace Livia non posso sposarti, sono innamorato di un'altra, nello specifico Sara tutto beige.

What are we going through, you and me?

Every other house on the street is burning

What are we going through, wait and see.

Cosa stiamo attraversano tu ed io,

ogni altra casa in strada sta bruciando,

cosa stiamo attraversando, aspettiamo e vediamo.

Quella sera sarebbe andata così se fosse stata lucida ma invece si chiuse in bagno finché Luca andò via, pianse milioni di litri di lacrime, si guardò allo specchio e scivolò lenta sulla porta beige del loro bagno.

Imparò con il tempo l'arte di lasciare andare e per un certo periodo relativamente breve visse in un'interpretazione tutta sua della vicenda, si sentì davvero come la tizia succitata che alla fine sembrava camminare in maniera buffa e con scarso equilibrio su un filo sottile immaginario. Si muoveva così, cercando se stessa nel mondo che per la prima volta vedeva da sola.

And I'll keep my eyes open cantavano le coriste con la frangia.

Si sarebbe innamorata solo di Matt Berninger, nessun altro più, lo giurò a se stessa prendendo il corridoio che l'avrebbe riportata nel salone.

– Livia, dov'eri finita ?-

– Tesoro, cominci ad avere problemi con l'italiano, il messaggio sono nel bagno del secondo piano, vieni a prendermi, non mi sembrava così difficile da capire-

– Cavolo, non l'ho visto- rispose Irene guardando lo schermo del cellulare.

– Non importa, mi ha tirato fuori Marta, vedi la fortuna –

– Ei..posso parlarti un attimo?- le disse Luca avvicinandosi all'orecchio.

– Sono rimasta chiusa nell'altro bagno, si è vero, è successo un'altra volta e un'altra volta mi ha tirato fuori tua madre, lo ammetto, ho un problema con le porte dei bagni, risparmiami la predica per favore-

-Livia tranquilla, volevo sapere se stavi bene-

-Mmm...- riflettè per qualche secondo – certo che va tutto bene, sono alla festa di fidanzamento del mio ex che si sposa con la donna per cui mi ha lasciato un mese prima del matrimonio, perché dovrebbe esserci qualcosa che non va-

-Livia...- disse Luca guardandola negli occhi e stringendole la mano.

-Luca.... forse non sono ancora pronta a vedere tutto questo, credevo di si, ne ero certa finché non sono rimasta chiusa in quel maledetto bagno che mi ricorda tanto il bagno di casa nostra, se non fosse per quella cornice di beige più scuro che corre intorno alle pareti, l'avrei voluta anch'io nel nostro..- aggiunse perdendo la sua armatura dorata e spogliandosi di anni di cinismo, freddezza e sarcasmo.

– Vieni un attimo di là – le disse.

– Perché non me l'hai detto prima?- continuò dopo aver chiuso la porta dello studio.

– Cosa dovevo dirti?..guarda non ce la faccio, dopo cinque anni io non ce la faccio ancora, sono ancora ferma lì in quel bagno del cavolo?-

– Non lo sapevo, credevo che con Marco ..-

-Luca, maledizione!Marco non sei tu..e non provare ad avvicinarti, stammi lontano per favore e SI, sono una donnina senza spina dorsale, lo sono – aggiunse guardandolo con fermezza.

– Non sei una donnina senza spina dorsale Livia... sto lontano non preoccuparti, mi dispiace tanto, tu non sai quanto mi dispiace-

– Devo andare via..e ti prego..stammi lontano per il resto della vita –

Una frase da romanzo rosa.

ma allora  proprio   Frank?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora