I'm Bobby Brown!!

9 0 0
                                    

Hey there, people, I'm Bobby Brown, they say I'm the cutest boy in town, my car is fast, my teeth is shiney!

In quel momento sarebbe stata volentieri in uno di quei club con le luci al neon che si accendono e si spengono fino ad estraniarti dalla realtà. Ecco, lei si sarebbe catapultata al di fuori di se stessa, delle sue scarpette tacco medio, della sua gonna a ruota, delle sue odiose rughette che cercava di cancellare con operazioni certosine e a suon di creme all' acido ialuronico e ginnastica facciale, della sua sobrietà conquistata scendendo a patti con desideri ed esperienze più o meno significative. La fuga (si vedeva come una gazzella sopravvissuta ai morsi di un branco di iene affamate, ma con i capelli mossi dal vento, per via di una certa vena poetica che le premeva conservare), era verso una bella porta a vetri che dava sul giardino, lo sdegno per tutto quel beige passò quasi in secondo piano, voleva semplicemente fuggire dalla sensazione di cuore rotto in mille pezzi, tra l'altro scomparsi tra le doghe del parquet lucidato alla perfezione.

Lei che parlava di cuore, eh cappero! si sarebbe detta, a quel punto non le rimaneva molta dignità, era agli sgoccioli.

Ma ahimè, era proprio quella la sensazione che non riusciva a contenere nel suo petto ultratrentenne, perse per qualche istante il suo sguardo sprezzante e acuto riconquistato a fatica e si ammorbidì di nuovo come un panetto di burro da 125 gr al sole di agosto, giusto in tempo per essere braccata nel momento più alto della sua caduta in fondo al Gran Canyon.

– Livia-

– Ehm....Carlo –

– Stai bene tesoro?-

– SiSi – ripetè più volte accompagnandosi con la testa – sono emozionata per Luca, è un giorno importante –

– Livia...credo tu possa risparmiarmi queste cosette –

– Hai ragione...mi tolgo la maschera da buffona di corte allora...è un po' difficile Carlo ma non ci sono problemi, sono adulta, il tempo guarisce ogni ferita e sciocchezze simili, funziona così no?-

– Devo risponderti tenendo ben ferma la mia di maschera o preferisci che l'appoggi sul tavolino dello studio in fondo al corridoio mentre beviamo uno scotch?-

– Magari un Martini, scivola meglio-

– Hai conservato le tue buone abitudini vedo, comunque la nota positiva di questa casa è la varietà di alcolici che tengono in quella stanzetta, ma hai notato quanto beige c'è in giro?-

– Essì, l'ho notato, ho smesso di farlo solo dopo il quarto Martini –

E così successe che una donna ultratrentenne, durante la festa di fidanzamento del suo ex fidanzato, si allontanò con il cuore, ohibò, spezzato, con il suo ex suocero, parlando del suo ex fidanzato quasi marito che l'aveva lasciata per un'altra. Le stelle in cielo brillavano, la luna illuminava le due panchine di ferro battuto in giardino, l'aria era ferma, immobile come fosse disegnata su un A4. Credo ci fosse stato un riccio da qualche parte.

Caro Luca,

è la prima volta che ti scrivo, se ci penso non ci siamo mai scritti dopo quel giorno, o almeno mai più cose che riguardassero noi, ci siamo chiusi in un silenzio talmente buio e senza finestre che con il tempo credevo fosse scomparso tutto, avevo nascosto quei 15 anni in un posto così profondo e così scuro, così sigillato e senza luce da essermi convinta di aver ricominciato o di aver cominciato a vivere, chi può saperlo. Ma tu ti sei preso un posto in fondo al mio stomaco, alla mia anima guardinga, alla mia anima centellinata. Ti sei seduto ad un tavolino e stai bevendo un tè dentro di me mentre mi guardi vivere, ma tu ci sei, ci sei sempre.

Come colonna sonora di una lettera che non avrebbe mai voluto scrivere né tantomeno pensare, filava morbida Have you forgotten dei Red House painters, aveva provato ad infilarci Bobby Brown ma non c'era stato verso.

Quella sera si addormentò in fretta, pensò poco e diede la colpa ai numerosi Martini.

ma allora  proprio   Frank?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora