No tu non tene vai

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Dididin! Dididin!
Fottuta sveglia! Mi alzai e andai in bagno con la mia solita camminata da Zombie. Aprii l'acqua, non accorgendomi che era fredda, e mici buttai sotto.
"Porca minchia!" Dissi asciugnadomi velocemente. Sta giornata parte super bene. Mi pettinai un pó e ritornai in camera, tirai fuori dall'armadio dei jeans scuri, una maglietta nera a maniche lunghe, la felpa della Overtake nera e bianca e le Diadora bianche e nere. Mio fratello Emanuele era già uscito di casa.
Presi il telefono, le chiavi di casa, della moto e uscii. Mentre chiudevo casa mi squillò il telefono: era il capo.
"Zanna?"
"Oi Marty dove sei?"
"Sto uscendo ora di casa"
"Ok, sbrigati abbiamo tanto da fare"
"Si, a tra poco"
Attraversai il cancello e salii in sella alla mia vespa rossa. Sfrecciai per le strade di Milano ancora poco trafficate e in poco più di 30 minuti arrivai allo studio. Misi la Vespa nel parcheggio ed entrai.
"Cel'hai fatta da arrivare" disse Zanna venendomi incontro.
"Ho evitato di bruciare e disintegrare la sveglia per arrivare in tempo"
"Brava, stai facendo passi avanti"
"Si infatti"
"Dai andiamo che abbiamo tanto da fare"
"Si"
Allora, il mio lavoro consiste nel assistere Dj Telaviv al beat, praticamente lo aiuto a prendere i suoni per fare le basi, non è un lavoro proprio importante ma meglio di niente.
"Ciao Marty"
"Ciao Telaviv"
Ci dammo un cinque personalizzato a modo nostro e ci mettemmo subito a lavoro. Dopo 2 ore...
"Sono sfinita"
"Ho la testa in fiamme"disse Telaviv
"Mi bruciano gli occhi"dissi io
"Mamma mia raga che palle!"disse Zanna con la sua solita delicatezza.
"Stai zitto Zanna!"dicemmo in coro io e Telaviv.
Zanna rise.
"Marty puoi andare, è finito il tuo turno"
"Meno male"dissi alzandomi e prendendo la giacca.
"Zanna, sei qui?" Chiese una voce a me familiare, sperai non fosse chi credevo io.
"Si entra Emiliano"
Come Emiliano? Non poteva essere quel coso inutile! E invece era lui, lo conoscevo perchè veniva quasi sempre al Berlin e ci aveva provato con me.
Appena quell'essere inutile entró mi salirono i nervi.
"Tela io vado"
"Ciao a domani"
Mene andai ignorando Emiliano e lui sembró indifferente.
EMILIANO'S POV
Entrai nella sala e vidi Martina. Sentii una strana sensazione nel vederla. La conoscevo perché lavorava al Berlin (Il bar più figo di Milano) ma non avevamo per niente un rapporto ad amici, anzi, mi odiava. Quando sene andó passandomi accanto e ignorandomi quella sensazione sparí. Cosa mi stava succedendo?
MARTINA'S POV
"Minchia le chiavi del motorino" dissi tastandomi le tasche dei pantaloni. Presi il telefono e chiamai Zanna.
"Pronto?"
"Zanna credo di aver dimenticato le chiavi del motorino in studio"
"Aspetta controllo... Si sono qui"
"Aspetta vengo a prenderle"
"Si"
Ritornai di corsa in studio ed entrai nella sala.
"Scusa Telaviv devo prendere le chiavi"
"Non fa niente tanto ora facciamo una pausa"
"Ci metto 10 secondi"
Entrai nella saletta e presi le chiavi che erano sul tavolino.
"Ciao Tela" dissi dirigendomi a passo svelto verso la porta.
"Marty aspetta un attimo"
"Dimmi" dissi tornando indietro.
"Le basi che abbiamo fatto prima... le hai sulla chiavetta vero?"
"Si, certo"
"Bhe...per sbaglio...le ho cancellate, puoi darmi un attimo la chiavetta cosí le riscarico?"
Sospirai.
"Sei sempre il solito" dissi dandogli la chiavetta.
"Sei l'assistente migliore del mondo"
"Si certo"
Lui mi sorrise e prese la chiavetta.
"Dammi 10 minuti e ho fatto"
"Sbrigati che devo andare a casa"
"Si mi sbrigo"
Mi sedei su una poltroncina davanti alla saletta, presi il telefono, le cuffie e accesi la musica: l'immortale, Lil Wayne, Mirror.
"In quale cartella stanno Marty?"
"Basi Telaviv"
"Che fantasia"
"Lo so, lo so"
Quell'essere inutile di Emiliano uscí dalla sala di registrazione e mi guardó per un attimo.
"Ciao" disse lui.
"Ciao" risposi io.
"Marty ho fatto" disse Telaviv ridandomi la chiavetta.
"Ok, a domani"
"Ciao Marty"
"Ciao" dissi salutando Telaviv e ignorando Emiliano.
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EMIS POV
Avevo finalmente finito di lavorare quindi decisi di andare a bere qualcosa al Berlin, sperando che Martina sene fosse giá andata. Entrai in macchina e in pochi minuiti arrivai al Berlin. Entrai nel bar e la vidi, era ancora li. Non volevo andarmene quindi mi sedei alla fine del bancone e cercai di prendere qualcosa da bere ma c'era troppa gente.
MARTINA'S POV
"Stai attenta, c'è Emiliano laggiù" mi disse Lisa.
"Perchè esistono persone inutili come lui?"
"È quello che mi chiedo anche io"
"Vabbhe vai, mela vedo io"
"Stai attenta"
Diceva cosí perchè l'ultima volta che era venuto aveva scatenato una rissa.
"Mi porti da bere?!" Disse lui dalla fine del bancone.
"C'è altra gente prima di te!"
"Allora muoviti!"
Sbuffai e servii i 2 clienti che erano prima di lui.
"Che ti porto?" Dissi scocciata.
"Intanto le tue labbra"
"Se devi fare il cretino vattene"
"Cretino lo dici atuo fratello, dammi un Mojito"
"Se continui con questo atteggiamento non ti do proprio nulla" dissi appoggiando i gomiti al bancone.
"Devo costringerti?"
"Che mi fai?"
Lui sorrise beffardo e si avvicinó lentamente al mio viso. Aveva gli occhi chiusi quindi non si accorse che io mi fossi allontanata. Presi un bicchiere pieno d'acqua e glielo svuotai in testa.
"Porca troia Martí" disse alzandosi di scatto.
"Cosí impari a fare il coglione"
"Un giorno tela faró pagare"
"Muoio di paura"sarcasticai.
"Dovresti" disse andandosene.
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Passai altre 2 ore a lavoro poi finalmente arrivarono le 6 e io potei andarmene, ora toccava a Irene. Uscii e andai nel parcheggio a prendere la Vespa. Prima di mettere in moto controllai i messaggi. C'era un messaggio di Ema.
"Non aspettarmi a cena ho avuto dei problemi"
"Uffa mi lasci semre sola😭"
"Dai non fare cosí..."
"Uffa"
"Non faccio molto tardi, solo a cena non ci sto"
"Sicuro?"
"Tu mangi, ti metti a letto, dopo 10 minuti sto la"
"Promesso?"
"Promesso, a dopo piccola"
"Ciau❤️"
Misi il telefono in tasca e misi in moto la Vespa. Non contai quanto tempo ci misi per srrivare a casa, pensavo a Ema. Come avrei fatto senza di lui? Era la mia ancora, la mia stampella, era lui che mi teneva in piedi. Entrai in casa e mi scaldai uno di quei cosi giapponesi in scatola e melo mangiai comodamente seduta sul divano con Sanremo in tele. Conoscevo poca gente: Nesli, Malika Ayane, Tiziano Ferro(ricchione), Moreno e Biagio Antonacci.
Aspettavo con ansia Nesli che salisse sul palco e che Ema tornasse a casa. Dopo 10 minuti che stavo sul divano Ema entrò in casa.
"Hai visto? Preciso preciso" disse dandomi un bacio sulla guancia.
"Si infatti" dissi abbracciandolo.
"Hai mangiato?"
"Si si"
"Brava"
"Vieni qua?" Dissi allungando le braccia verso di lui.
"Un secondo, vado a levarmi ste scarpe e vengo"
"Muoviti"
"Si"
Mi diede un bacio sulla guancia e andò in camera
"C'é Francesco a Sanremo lo sapevi?"
"Francesco Tarducci? Il fratello di Fabri?"
"Yess"
"Bravo"
"Si, infatti"
Si sedè vicino a me e io appoggiai la testa sulla sua spalla. Continuanmo a vedere Sanremo fino alla fine.
"Hey, andiamo a letto?"disse Ema prendendomi in braccio.
"Si, però mettimi giù" dissi stropicciandomi gli occhi.
"Tanto dormiamo nello stesso letto"
Mugugnai qualcosa di incomprensibile e appoggiai la testa sul suo petto.
"Andiamo a dormire Ema?"
"Certo"
Andammo in camera e ci sdraiammo l'una nelle braccia dell'altro sul letto.
"Buona notte piccola"
"Buona notte fratellone"
Ci addormentammo e la mattina dopo, quando mi svegliai, Ema era ancora vicino a me.
"Buongiorno"
"Non dovevi andare a lavoro oggi?"
"Non mi va di andarci"
"Tanto ci sono sempre io che porto i soldi a casa"
"Si certo" disse dandomi un bacio sulla guancia.
"Fammi alzare, tra 10 minuti devo uscire di casa"dissi alzandomi.
"Ti accompagno io oggi"
"Va bene"dissi entrando in bagno.
Mi sciacquai il viso con l'acqua calda sta volta e tornai in camera.
"Ema esci devo vestirmi"
"Va bene"
Ema uscì dalla camera. Aprii l'armadio e ne tirai fuori dei jeans blu scuri, una
t-shirt rossa della Blocco Recordz e il giacchetto della Overtake bianco e rosso. Mi vestii poi presi le Diadora bianche e rosse, mele misi. Dopo aver preso il telefono e le chiavi di casa e andai in salotto da Ema.
"Pronta?"
"Si"
"Allora possiamo andare"
Entrammo in macchina e partimmo verso la Blocco.
"Ti vengo a prendere io dopo"
"Ricordati, alle 4 qui, oggi non ho il turno al Berlin"
"Si mi ricordo"
"Ciao"
"Ciao"
Mi diede un bacio sulla guancia poi sfrecció via sulla sua BMW.
Entrai in studio ma Zanna non c'era, quindi lo chiamai.
"Zanna dove sei?"
"Sono a casa"
"Stai male?"
"Si, ho un pó di frebbe"
"Quindi che devo fare?"
"Telaviv c'è, credo sia nella saletta con Emiliano"
"No se c'é Emiliano mene vado"
"Ignoralo e basta"
"Devo per forza?"
"Se vuoi lo stipendio si"
"Vabbhe cercheró di sopportarlo"
"Brava"
"Ciao Zà"
"Ciao Marty"
Sbuffai e mi diressi verso la saletta.
"Tela ci sei?" Chiesi affacciandomi alla porta.
"Siamo qua entra"
Siamo? Quindi c'era veramente anche quell'essere inutile?
Entrai nella saletta e mi diressi verso Telaviv ignorando Emiliano.
"Ciao Marty"
"Ciao Tela" dissi dandogli il nostro cinque personale.
"Si saluta" disse con tono serio Emiliano.
"Non sei mio amico, anzi non sei neanche un conoscente, è inutile salutarti" dissi senza guardarlo.
"Hey calmati, lo so che vi odiate ma cercate di non uccidervi" disse Tela mettendosi in mezzo a noi.
"Io non volevo neanche guardarlo"
"Allora perchè ci stiamo urlando contro?"
"Ragazzi smettetela! Accettatelo lavorate insieme"
"Io non ci lavoro con certa gente"
Mi girai e mene andai ma uno di loro due mi prese un polso e mi fermó.
"No, tu non tene vai"

Balla col diavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora