La prima volta.

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Iniziammo a vedere il film e alle 19:30 precise arrivò la pizza. Vedemmo tutto il film mangiando pizza e bevendo Heineken.
Alla fine del film...
Erano le 21:30. Mi ero addormentata. Emi mi prese in braccio e mi mise sotto le coperte in camera mia.
"Buona notte piccola"mi disse dopo avermi dato un bacio a stampo.
Sentii i suoi passi allontanarsi.
"Emi non andartene..."dissi allungando le braccia verso la porta, anche se ancora ad occhi chiusi.
Sentii i passi di Emi riavvicinarsi a me.
"Piccola è tardi"
"Non mi lasciare da sola...ti prego..."
Si sede vicino a me e mise una mano sulla mia guancia sinistra. Misi la mano sinistra sulla sua e sorrisi, era cosí caldo.
"Emi rimani con me?..."
"Certo piccola"
Si sdraió dietro di me e io mi girai verso di lui.
"Grazie Emi"
Lui mi diede un bacio a stampo e mi strinse a se in un abbraccio.
"Buona notte piccola"disse lui.
"Buona notte amore mio"
Ci addormentammo tra carezze, baci e grattini.
La mattina dopo...
Droooon!
"Porca puttana! Che è stato?!?"chiesi spaventatissima e incazzatissima.
Mi guardai intorno e vidi Emanuele che rideva come un coglione e aveva la sua trombetta in mano.
"Emanuele ma sei scemo?!?"
Mi alzai di scatto e cominciai a dargli degli schiaffi sulla schiena.
"Piccola calmati"disse Emi stringendomi le braccia dietro la schiena.
"Emi lasciami devo ammazzare mio fratello!"dissi agitandomi ma niente, non mi liberava.
Intanto quell'idiota continuava a ridere.
"Non ci sarà sempre Emi a trattenermi, prima o poi ti ammazzeró"dissi, poi Emi mi portó in cucina sempre tenendomi strette le braccia.
"Dai Emi ora puoi lasciarmi"dissi cercando di liberarmi.
"Prometti che non ucciderai Noyz?"
"Promesso"
"Va bene"
Emi liberó le mie braccia e mi strinse a se cingendo le sue braccia al mio bacino. Inizió a baciarmi il collo e piano piano saliva.
"Emi, se telo chiedo mi baci?..."dissi accarezzandogli i capelli.
"Provaci..."
"Emi baciami..."
Emi mi voltó verso di lui e mi bació.
"Visto?"
"Mh, mh"
Feci scivolare una mano sul suo petto nudo e lui sorrise alzando solo un angolo della bocca.
"Che fai mi provochi?"disse mettendo le mani sui miei fianchi.
"Forse..."
Ci avvicinammo l'uno all'altra e in poco meno di 2 secondi le distanze tra noi furono azzerate.
Quello stronzo di mio fratello entró in cucina e si schiarí la gola.
"Il terzo in comodo vorrebbe prendere un caffè"
"Emi trattienimi potrei ammazzarlo"sussurrai al ragazzo che mi teneva stretta per i polsi.
"Ema mela porto via, i suoi istinti omicidi potrebbero venir fuori da un momento all'altro"
"Va bene"
Emi mi prese per mano e andammo in camera.
"Devo vestirmi?"gli chiesi.
"Bhe se non vuoi uscire in pigiama..."
"Va bene ho capito, aspettami fuori"
"D'accordo..."mi diede un bacio a stampo e uscí dalla camera.
Che cazzo mi metto? Lo so! Jeans neri a cavallo basso, monospalla Ganja Chanel nera, giacchetto della Diadora bianco e nero e le Diadora bianche e nere (no, non sono Juventina, sono rigorosamente Milanista)
Uscii dalla mia camera e andai in cucina, Ema e Emi (la sorte li ha chiamati Emanuele e Emiliano che posso farci? Niente!) stavano parlando di lavoro.
"Raga ma sapete solo parlare di lavoro?"chiesi prendendo Emi per mano.
"Stiamo pensando di fare un pezzo assieme"mi disse Emi dopo avermi dato un bacio a stampo prolungato.
"Che bello, vedró i miei bei ragazzi cantare insieme"dissi accarezzandogli il viso.
"Il terzo in comodo vorrebbe abbracciare sua sorella, se permettete"
"Sei sempre il solito idiota"
Andai ad abbracciare quella persona che poco fa avrei strozzato con le mie mani.
"Ema se rifai una cazzata come quella di sta mattina ti ammazzo"gli sussurrai all'orecchio.
"Tranquilla non lo faccio piú, era per vedere come reagiva Emiliano"mi sussurró a sua volta.
"Idiota"dissi dandogli una sberla dietro la testa. Lui rise e mi strinse di piú.
"Ema devo andare, Emi fa tardi"
"Va bene"
Ci staccammo dall'abbraccio e ritornai da Emi.
"Tela riporto sta sera, promesso"
"Va bene, ciao ragazzi"
"Ciao fratellone"
Diedi un bacio sulla guancia a Ema e Emi gli diede il loro cinque personalizzato. Uscimmo di casa ed emtrammo nella macchina di Emi.
"Oggi hai il turno al Berlin?"mi chiese mettendo una mano sul mio ginocchio.
"Oggi no, sono libera"dissi accarezzandogli il braccio.
"Meno male"
Si allungó e mi diede un bacio a stampo, per poco non sbandavamo.
"Emi stai attento"
"Si scusa"
Si ricompose.
"Visto che non hai il turno al Berlin, dopo la Blocco andiamo a pranzo a casa"
"Va bene"
Spense la macchina e scese, seguito da me.
"Emi vado a aprendermi un caffè, ci vediamo dopo"
"Va bene"
Mi diede un bacio a stampo e andai al bar.
"Un caffé macchiato grazie"
"Subito"
Mi girai di spalle al barista e vidi una sagoma familiare...Fede!
Mi avvicinai a lui e gli saltai sulle spalle.
"Ciao bellissimo"dissi scoccandogli un bacio sulla guancia.
"Ciao tesoro mio"
Si giró e mi diede un bacio sul naso.
"Sei da sola?"
"No, Emi è in sala che mi aspetta"
"Allora non facciamolo aspettare"
Ci prendemmo per mano ed entrammo nella saletta. Emi e Tela stavano parlando.
"Ciao Tela"dissi slatandogli sulle spalle.
"Ciao gnappa"
"Gnappa lo dici a tua sorella"dissi dopo avergli dato un bacio sulla guncia.
"Se ne avessi una glielo direi"
Sospirai e andai da Emi.
Fede, Emi e Tela si salutarono. Emi mi diede un bacio a stampo e mi sorrise.
"Tra quanto iniziamo?"chiesi io.
"Anche ora"disse Tela.
"Va bene"
Emi mi diede un'altro bacio a stampo ed entró nella saletta insonorizzata.
"Marty io vado, faccio tardi"
"Ciao Fede"
Mi diede un bacio sulla guancia e sene andó.
"Marty vieni o no?"disse Tela.
"Si eccomi"
Andai da Telaviv e mi sedei vicino a lui.
"Con che iniziamo?"chiesi metendomi le cuffie.
"Emh...-guarda la consolle-Familia, con Jamil"
"Si, ma Jamil?"
"Eccolo"disse lui entrando.
"Ciao coso"dissi abbracciandolo.
Lo chiamavo coso perchè il suo nome era troppo complicato.
"Ciao cosa"
"Io mi chiamo Martina, non cosa"
"E io mi chiamo Jamil, non coso"
"Va bene, JAMIL"
Tela e Jamil si salutarono.
"Jam, Marty è mia"disse Emi uscendo a salutarlo.
"Non tela tocco tranquillo"
Emi mi prese sotto braccio e mi diede un bacio sulla guancia, poi mi guardó e sorrise.
"Che faccia che hai"dissi sorridendo.
"È la faccia che ho quando non vedo l'ora di tornarmene a casa"
"Va bene ho capito"
Gli diedi un bacio a stampo e tornai alla mia consolle seguita da Telaviv.
"Emi, cos...Jamil, entrate nella saletta"
"Agli ordini"
Cominciammo a registrare e dopo due ora di lavoro smettemmo.
"Marty andiamo a casa allora?"mi chiese Emi prendendomi sotto braccio.
"Si"
"Ciao raga"io e Emi salutammo Jamil e Tela, poi andammo a casa.
A casa...
"Che ci mangiamo?"mi chiese Emi entrando in cucina. Lo seguii in cucina e mi sedei sul tavolo. Emi venne verso di me e mise le mani sulle mie coscie.
"Non so, pasta?"
Mi diede un bacio e stampo e sorrise.
"La pasta cel'ho"
"Sugo?"
"Anche"
"Allora facciamo la pasta al sugo"
Scesi dal tavolo e cinsi le mie braccia al suo collo.
"Va bene"
Gli diedi un bacio a stampo e andai verso i fornelli.
"Mi aiuti? Sono un disastro in cucina"dissi io.
"Va bene, anche se sono un disastro anche io"
"Bene, una coppia di disastri"
"Si, ma la coppia di disastri che si ama piú di tutte"
Ci baciammo. Emi mi spinse contro i fornelli e mise le mani all'orlo della mia maglietta.
"Emi..."
"Marty non resisto più..."
Lo baciai ancora e mi feci trasportare da lui. Mi prese in braccio e mi portó in camera sua. Ci gettammo sul letto, io sotto, lui sopra. Continuando a baciarmi, Emi mi tolse la maglietta e cominció ad armeggiare con i pantaloni. Io tolsi la sua maglietta e gli slacciai la cintura.
"Ora tu stai ferma, domino io"disse per poi tenermi fermi i polsi al letto. Mi tolse i pantaloni facendoli scivolare sulle mie gambe. Io lentamente presi l'orlo dei suoi pantaloni e glieli abbassai, ma prima lui estrasse qualcosa dalla tasca. Eravamo entrambi in intimo, non c'erano distanze tra noi. I nostri corpi aderivano perfettamente, le nostre labbra non si staccavano un attimo e le nostre lingue si intrecciavano di continuo.
"Marty ora basta, ti voglio e non resisto piú..."
"Sono tua..."
Mise i pollici ai lati dei miei sleep e li tolse lentamente.
"Se ti faccio male dillo...non voglio farti soffrire..."
"Non mi farai male...ne sono sicura..."
Ci baciammo ancora e si abbassó i boxer. Io cinsi il suo collo con le braccia e morsi il suo labbro inferiore. Ora capivo cos'era la cosa che aveva estratto dalla tasca: un preservativo. Selo mise e si sistemó tra le mie gambe. Lo ammetto, ero spavenata. Emi sene accorse a appoggió la fronte sulla mia.
"Piccola...siamo ancora in tempo per fermarci...se non vuoi dimmelo..."
"Emi non voglio fermarmi..."
Mi bació ed entró piano dentro di me mentre io intrecciavo le gambe alle sue. All'inizio fu doloroso, lo ammetto, ma non lo mostrai a Emi, si sarebbe sentito una merda. Da un ritmo lento passó a uno più sostenuto. Gemei nella sua bocca e venni. Qualche lacrima rigó il mio viso, ma non era né dolore né trostezza...era felicità.
"Piccola...ti amo"
"Io di piú"
Ci baciammo e ci coprimmo con le lenzuola, poi cademmo in un sonno profondo.

Balla col diavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora