Ti amo 2

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Ema andó a prendere da bere mentre io e Fede ci andammo a sedere ad un tavolo vicino al palco.
"Marty, lo so che non è il momento piú adatto per parlarne, ma...ti piace Emiliano?"
Rimasi scioccata, non poteva averlo capito.
"Fede...non parlarne, si...mi piace...ma non voglio che nessuno lo sappia"
"Non preoccuparti, non lo saprà nessuno" disse dandomi un bacio sul collo.
"Fede...neanche Ema deve saperlo...ci rimarrebbe troppo male..."dissi accarezzandogli il viso.
"Non glielo avrei detto comunque piccola"
"Grazie Fede"
Gli diedi un bacio all'angolo della bocca per sbaglio e lui sorrise maliziosamente.
"Vuoi mettermi la lingua in bocca Fede?" dissi ridendo.
"Se non fossi mia cugina, si"disse con tono sexy.
"Smettila idiota"dissi spostando la sua testa.
"Sei tu che mi fai questo effetto, sei talmente bella che nessuno riuscerebbe a trattenersi, compresi me ed Emiliano"
"Fede ti ho detto di non parlare di lui, ti prego"
"Scusa..."
Mi diede un bacio all'angolo della bocca e mi sorrise.
"Fede se non fossi mio cugino ti bacierei"dissi accarezzandogli il viso.
"Lo stesso per me piccola" disse dopo avermi dato un bacio sul collo.
"Raga se non sapessi che siete cugini vi prenderei per fidanzati"ironizzó Ema.
"Stai zitto"dicemmo in coro io e Fede. Vidi da lontano una persona a me familiare: Emiliano. Si stava avvicinando velocemente al nostro tavolo, a ogni suo passo perdevo battiti, finchè il mio cuore non si fermó quando fu davanti a me.
"Marty, puoi venire un secondo con me?"mi chiese Emiliano.
"Perchè?"
"Devo parlarti"
Mi alzai e andai verso Emiliano.
"Due minuti"gli sussurrai all'orecchio.
"Anche di meno se non sarai complicata" mi sussurró a sua volta, cosa doveva dirmi?
"Ema, vado due minuti con Emiliano, torno subito"
"Va bene"
Io e Fede ci guardammo un secondo poi fui trascinata via per mano da Emiliano. Appena fummo fuori dal Privè, Emiliano mi spinse contro il muro vicino a noi e mi bació accarezzandomi con la mano destra la coscia sinistra.
"Che cazzo fai idiota?!?"
"Sssh, zitta non urlare..."
Cominció a darmi dei ripetuti baci sulle labbra e io non riuscii a parlare.
"Fermati..."dissi in mezzo a quelle piccole pause che faceva tra un bacio e l'altro.
"Tu non vuoi che smetta, ti piace, ammettilo..."disse quasi col fiatone.
Aveva ragione, mi piaceva tantissimo ma se Ema ci avesse visti non mi avrebbe piú parlato. Lo so, vi starete chiedendo il perchè. Bhe...avevo promesso ad Ema che non mi sarei innamorata di una persona che sarebbe stata sempre assente e che non avrebbe potuto trattarmi come dovuto...quella persona era proprio lui: Emiliano...Prima che lo conoscessi di persona, Emanuele ed Emiliano si vedevano sempre e lui mi diceva che era simpaticissimo, ma non mi venisse mai in mente di innamorarmi di lui. Anche se ormai ero abituata ad odiarlo da quando ci siamo conosciuti, ora avevo voglia di lui, volevo le sue labbra, volevo la sua voce, volevo la sua presenza accanto a me.
Finalmente si staccó da me, anche se a malincuore.
"Che hai piccola?..."mi chiese iniziando a baciarmi il collo.
"Fermati..."
"Non posso piccola...mi son trattenuto troppe volte, ora ti voglio...e non sai quanto..."
Emi anche io ti voglio, ma ho paura...
"Rispondimi...ho passato le notti a pensare cosa dirti oggi...a pensarti e a capire quanto fossi stata importante per me pur non avendoti...ora non puoi lasciarmi cosí...rispondimi..."disse riavvicinandosi alle mie labbra lentamente. Mi poggió un mano sulla gamba e cominció ad accarezzarla.
"I-io, non posso..."dissi trattenendo le lacrime.
"Non puoi neanche piangere, soprattutto per me..."disse davanti alle mie labbra.
"E-Emi, lasciami andare..."
"Se ti lascio ora non ti vedró piú, ne sono sicuro..."
Ok, ora devo riprendermi peró! Devo dirgli di si, non posso stare senza di lui è vero! Peró devo esserne sicura...
"E se avessi ragione tu? Se dopo questa sera non ci vedessimo piú, cosa faresti?"
"Marty se non ci vedessimo piú morirei, la tua voce è come l'aria, senza muoio, le tue labbra sono come l'eroina, se le provi poi non ne fai piú a meno..."disse mettendo le mani sui miei fianchi.
Sospirai.
"Perchè questa domanda piccola?"mi chiese iniziando a baciarmi il collo.
"N-niente..."
"Hey smettila di balettare...dimmi dai..."
"È che...volevo essere sicura di una cosa..."
Emi si stampó un sorriso sul viso e si lanció sulle mie labbra. Mi legge nel pensiero, ne sono sicura! Appena si staccó mi accarezzó il viso e si inginocchió davanti a me.
"Ora non accetto un no, vuoi stare con me?"disse mettendo le mani sui miei polpacci.
Io annuii un si e mi buttai tra le sue braccia dopo che si fu alzato.
"Lo sapevo...ne ero sicuro..."mi sussurró all'orecchio.
"Baciami..."
Non l'avessi mai detto!!
Si lanció sulle mie labbra con una forza spaventosa, se non mi avesse retto lui sarei caduta a terra trascinandomelo dietro.
"Ti porto in un posto..."mi disse dopo aver poggiato la fronte sulla mia.
"Devo chiamare Ema..."
"Va bene"
Non feci in tempo a prendere il telefono che lui melo sfiló dalla tasca posteriore.
"Allora, 1:chi ti ha detto di prendere il mio telefono? 2:come cazzo hai fatto a prenderlo?"
"Piccola io a 17 anni ero un manovale ed è meglio se ci parlo io con Ema"
"Se iniziamo cosí mi son giá pentita di averti dato retta"
Emi divenne improvvisamente serio e abbassó leggermente la testa.
"Non dirlo neanche, sono solo molto protettivo...so cosa ti aveva detto Ema qualche anno fa e non sono d'accordo...io sapró tenerti con me, sapró come trattarti, non ti lascieró MAI da sola...promesso..."
Cominció a baciarmi il collo. Io infilai le mani nei suoi capelli e lo spinsi piano a me.
"Marty se fai cosí mi uccidi..."
"Ssssh"
Alzai la sua testa verso la mia e lo baciai.
"Emi...chiama mio fratello digli che sono con te..."
"E che non tornerai per sta sera...ho intensione di tenerti per me tutta la notte..."
"Emi..."dissi abbassando la testa.
"Hey, non ti faccio nulla...non sono cosí cattivo come credi..."disse rialzandomi la testa verso la sua.
"Ma io non credo che tu sia cattivo..."dissi sorridendo.
"E cosa credi che sia?"
"Mio"
Emi sorrise e mi bació ancora.
"E tu invece? Cosa credi che sia?" Continuai accarezzandogli la cervicale.
"Tu sei la mia vita"disse sorridendo. Io feci lo stesso, lui subito si avvicinó alle mie labbra e mi bació.
"Emi chiama mio fratello, si starà preoccupando"
"Va bene"
Prese il mio telefono e chiamó Ema.
"(Pronto?)Frate sono Emis (Hey tutto bene?) si si tutto bene, volevo avvertirti che Marty rimane con me (Che le hai fatto?) no non le ho fatto niente (Dove siete?) siamo qui fuori (Devo dirvi una cosa ora arrivo) va bene"
Emi attaccó e mi ridiede il telefono.
"Che ha detto?"
Lui mise le mani sui miei fianchi e mi strinse a se.
"Deve dirci una cosa sta venendo qui"
Cominció a baciarmi intorno alle labbra mentre io acarezzavo i sui avambracci.
"Credi che dovremmo dirgli tutto?"
"DOBBIAMO dirgli tutto, è tuo fratello e uno dei miei migliori amici, sarebbe ingiusto non dirglielo"
"Si hai ragione"
In quel momento Ema uscí dal Privè e ci vide. Io ed Emi ci staccammo di corsa.
"Raga che succede?"
"Emi..."dissi prendendolo per mano.
"Ema dobbiamo dirti una cosa..."disse Emi quasi rammaricato.
Gli raccontammo tutto e lui non sembró arrabbiato, anzi, sembrava quasi contento.
"Ema, lo so che ti avevo fatto la promessa di non innamorarmi di lui ma...non son riuscita a mantenerla..."dissi abbracciandolo.
"Dai non fa niente, sono sicuro che Emi saprá mantenere le sue promesse e che non abuserà di te..."disse stringendomi.
Mi staccai da quell'abbraccio e tornai da Emi.
"Ema non potrei mai farle del male...la amo troppo"
In quel momento sarei svenuta, Emi aveva appena detto che mi amava davanti a mio fratello, se Ema fosse stato diverso da com'è ora sarebbe saltato addosso a Emi e lo avrebbe preso a pugni.
"Ema noi dovremmo andare, si è fatto tardi e non voglio che Marty si stanchi troppo"
"Va bene, a domani"
"Ciao Ema"
"Ciao piccola, stai attenta mi raccomando"
Io ed Ema ci abbracciammo poi Emis mi portó nella sua macchina.
"Allora, dov'è che volevi portarmi?"
"Prima a fare un giro in centro, poi a casa per riposare"
"Va bene"
"Se vuoi dormi un pó, cosí possiamo stare piú tempo in centro"
"Non preoccuparti non sono stanca"
"Ok, vuoi che metto un pó di musica?"
"Si si"
Emi accese lo stereo e mise il mio idolo immortale: Lil Wayne.
"Come fai a sapere che mi piace Lil Wayne?"
"Melo hai detto tu, quella sera che ti ho accompagnata a casa"
"A è vero..."
Emi fermó la macchina e si giró verso di me.
"Ci sono due possibilità ora: 1) Scendiamo dalla macchina e ci facciamo un giro.
O 2)Rimaniamo qui e limoniamo"
"Non saprei, tu che preferisci?"
"A me sinceramente piace di più la seconda"disse guardandomi maliziosamente con un sorriso scemo sulle labbra.
"Era poco ma sicuro"
Emi si avvicinó a me e mi bació.
"E se andassimo subito a casa invece?..."mi chiese accarezzandomi la gamba.
"Non allargarti troppo peró...mi hai pomesso che mi avresti trattata bene"
"Non voglio farti niente infatti...voglio solo avere un pó di pryvaci..."
Si riallungó verso di me e mi diede un bacio a stampo.
"Allora andiamo?"mi chiese.
"Ma se andiamo a casa cosa facciamo?"
(Domanda del cazzo)
"Ci vediamo un film, giochiamo alla play, ci mettiamo a dormire...quello che vuoi"
"Va bene andiamo a casa"
Mi diede un bacio a stampo e riaccese la macchina.
A casa...
"Che facciamo allora?"chiesi dopo esser entrata.
Emis mi spinse contro la porta chiudendola e cominció ad accarezzarmi la gamba.
"Prima dammi un bacio...poi ne riparliamo..."
Sorrisi maliziosamente.
"Dammelo tu"
"Mi stai sfidando?"disse accarezzandomi il collo.
"Forse..."dissi mettendo le braccia attorno al suo collo.
"Accetto la sfida..."
Si avvicinó alle mie labbra e mi bació.
"Ti amo..."mi sussurró all'orecchio.
"Ti amo..."sussurrai a mia volta.
Emis mi prese in braccio cingendosi il bacino con le mie gambe ed entró (presumibilmente) in camera sua. Mi mise sul letto e si mise su di me reggendosi con i palmi sul materasso all'altezza delle mie spalle. Con la mano destra portò la mia gamba sinistra attorno al suo bacino e io feci lo stesso con la gamba destra. Emi piegò piano le ginocchia per reggersi mentre con la mani arrivó alla base della mia maglietta per poi provare a torgliela. Avevo i battiti a 100'000, lo volevo quanto lo voleva lui ma non ero pronta.
"Emi fermo...non mela sento..."dissi mettendo le mani sul suo petto e girando la testa verso sinistra.
"Scusa piccola...mi son fatto prendere troppo dalla situazione..."disse ricomponendosi.Gli sorrisi e lo baciai. Lui si sedè sul letto e io mi sedei sulle sue gambe.
"Celo vediamo un film?"mi chiese spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Hm, hm"acconsentii, dopo avergli dato un bacio a stampo.
"Conosci La Haine?"
La Haine? È il mio film preferito!! Io lo amo troppo questo qua!!
(Per chi non lo conoscesse, La Haine è un film francese girato nei quartieri malfamati della francia con protagonisti Vincent Cassel, Saïd Taghmaoul e Hubert Koundé)
"He si che lo conosco, è il mio film preferito"
"Anche il mio, quindi si vede quello"
"Ok"
Emis mi diede un bacio a stampo e si alzó con me in braccio.
"Dove andiamo?"
"Sul divano"
"Emi cele ho le gambe, posso camminare da sola"
"Si ma a me piace prenderti in braccio"
Sospirai e misi le braccia attorno al suo collo.
Alla mia parte preferita del film...
"Ci si sente meglio dopo una bella cacata. Voi credete in Dio? Non bisogna domandarsi se si crede in Dio ma se Dio crede in noi. Avevo un amico che si chiamava Grumvalski, siamo stati deportati insieme in Siberia. Quando ti portano in Siberia nei campi di lavoro, si viaggia nei carri bestiame e si traversano steppe ghiacciate per giorni e giorni senza vedere anima viva, ci si scalda l'uno con l'altro, ma il problema è che per liberarsi, per cacare nel vagone non si può e le sole fermate sono quando bisogna mettere l'acqua nella locomotiva. Ma Grumvalski era parecchio timido e già quando dovevamo lavarci in gruppo si sentiva molto a disagio, io lo prendevo un po' in giro per via di questa storia, insomma il treno si ferma e tutti noi ne approfittiamo per andare a cacare dietro al vagone; ma io gli avevo talmente rotto le scatole al povero Grumvalski che lui decide di andarsene un po' lontano, insomma il tren riparte, tutti saltano su al volo perché il treno non aspetta, il problema è che Grumvalski che se n'era andato via dietro a un cespuglio, stava ancora cacando, allora lo vedo correre fuori da dietro il cespuglio, reggendosi con le mani i pantaloni per non farli cadere e tentando di raggiungere il treno. Io gli tendo la mano, ma come lui mi tende le sue deve mollare i pantaloni che gli cadono alle caviglie, ritira su i pantaloni e si rimette a correre e i pantaloni gli cascano tutte le volte che Grumvalski prova a tendermi le mani... Allora insomma che è successo?...Niente Grumvalski è morto di freddo"
Questa era una parte del film in cui i tre protagonisti si trovano nel cesso di un ristorante e incontrano questo vecchio che stava uscendo dal bagno e si mette a raccontatre questa storia. Io ed Emi a questa scena ridemmo per le faccie dei tre protagonisti quando il vecchio sene fu andato.

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