Martino si sente nervoso durante il viaggio in metro... pensa a come sarà la casa, il quartiere, il ragazzo con cui dovrà condividere i suoi spazi, e pensa a come farà a trovare un lavoro parlando così poco decentemente inglese.. quando la voce metallica annuncia "we are now arriving at Ealing Broadway" sente un piccolo tonfo al cuore. Ci siamo. Esce dalla stazione e si incammina verso una via poco distante, e quando vede il numero civico della sua nuova dimora si stupisce un po' per la chiarezza delle indicazioni che gli aveva dato il padrone di casa. È una casa a schiera piccolina, di mattoni rossi. Tipico. Sono ormai le 8 di sera. Prende un grande respiro, e suona il campanello.
La porta si apre dopo pochi secondi. "Ciao! Martino? Piacere! Io sono Niccolò..chiamami Nico! Vieni entra pure.." Martino era a dir poco sorpreso... non sa perchè ma si era immaginato un tipo un po' nerd, un mezzo intellettuale trasandato, insomma...sicuramente non credeva di trovarsi davanti uno che sembra uscito dalla copertina di Vogue con un sorriso a 56 denti che stenderebbe anche il più crudele dei dittatori.. "annamo bene..." pensa Martino entrando in casa.
"Allora... questa è la tua camera, infondo al corridoio c'è il bagno, e qua a destra ci sono salotto e cucina. La mia camera è quella più avanti della tua a sinistra. Vieni pure in salotto, siediti sarai stanco.." dice Niccolò con aria preoccupata... in realtà è preoccupato perché Martino non è ancora riuscito a dire nulla, è decisamente sotto shock nel guardare quell'essere meraviglioso aggirarsi per casa. Quella che ora è anche la sua casa...
"Grazie!" Riesce a dire sedendosi sul divano rosso del salotto. Guarda la parete dipinta e sorride meravigliato... "ma li hai fatti tu davvero?" Chiede. "Certo! Mi rilassa disegnare..è una delle mie infinite passioni." E ride ancora. Ti prego basta ridere così. Mi stai letteralmente uccidendo.
"Senti...io stavo per cucinarmi qualcosa..hai fame?"
"Mah...sì...in realtà un po' sì. Cosa volevi cucinare?" Chiede Martino curioso di sapere se anche quella fosse una delle sue infinite passioni.
"Carbonara alla londinese!"
"Ah...cioè?" Chiede Martino sospettoso e impaurito..
"Boh...ci butto dentro quello che trovo in frigo!" Ride Niccolò.
Martino decide di dargli il beneficio del dubbio e mentre cucina va a sistemare un po' di cose in camera. Chiude la porta e si appoggia al muro ad occhi chiusi. Non è possibile che sia scappato da Roma per la paura di provare qualcosa nei confronti di Giovanni, e si ritrovi adesso a non sapere più a cosa pensare di terribilmente noioso pur di non avere un'erezione di fronte ad uno che conosce da 10 minuti. Che quando sorride illumina il mondo. Pensava che la sua mezza cotta per Giò fosse solo una cosa passeggera, un pensiero ricorrente dato dall'affetto che prova nei suoi confronti, e che la sua scarsa attrazione verso qualunque donna fosse solo data dal fatto di non aver trovato "quella giusta"... ma la vocina nella sua testa che dice "sei gay" si fa sempre più forte ormai. E non sa come spegnerla.
"Marti! È pronto!" Urla Niccolò. Oddio...mi ha chiamato Marti.... la vocina è assordante in questo momento.
Ok. La cucina NON è una delle sue passioni. Chiaramente. Ma sorride falsamente e tenta di mandare giù quella roba immonda che Nico ha preparato con tanta convinzione. Che poi...cos'è sto retrogusto..? Tabasco..?? Mah... la prossima volta facciamo che cucino io, pensa.
"Allora, come mai sei venuto a Londra?" Chiede Niccolò.
"Mah...ho preso un anno sabbatico per schiarirmi le idee.. volevo fare un'esperienza lontano dalle solite abitudini, dai soliti posti, dalla solita gente...."
"Capito.. beh, Londra è sicuramente il posto giusto. Per quanto tu possa girarla, ci sarà sempre un posto nuovo da scoprire, una faccia nuova da conoscere, una cosa nuova da provare... Londra è piena di sorprese. E se sai come prenderla, ti fa sentire libero.." dice Nico con aria sognante.
"..libero? In che senso."
Nico sorride (di nuovo..ommioddio) "nel senso che qua puoi essere davvero te stesso... senza nessuno che ti giudichi o ti guardi male. Puoi tranquillamente vedere gente in pigiama per strada, a piedi scalzi sulla metro, ragazzi di ogni etnia ridere insieme senza pregiudizi..senza barriere. A nessuno importa come ti poni, conta solo che persona sei."
A quelle parole Martino avrebbe voluto alzarsi ed applaudire... davvero. Se Londra era realmente come Nico l'aveva appena descritta, si sarebbe decisamente trovato bene a vivere lì.
"Wow... sarebbe davvero bello. Sentirmi libero intendo. È una sensazione che non ho provato spesso ultimamente." Martino sorride a Niccolò e per la prima volta nota i suoi occhi profondi ed espressivi. È davvero bello. Chissà se è single, anzi..chissà se è etero, gay, bisex, o cosa... prima o poi magari glielo chiederà. Ma per ora si offre di lavare i piatti e Nico gli dà la buonanotte prima di chiudersi in camera e lasciarlo solo a disfare la valigia. Dopo aver sistemato tutto minuziosamente nell'armadio, crolla dal sonno.
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London Rames
FanfictionMartino finisce il liceo e decide di prendersi un anno sabbatico e trasferirsi a Londra. Non si è ancora dichiarato gay, e ha bisogno di fare chiarezza. Certamente non si aspetta quello che gli succederà una volta arrivato a Londra... la sua vita ca...