"𝐝𝐨 𝐲𝐨𝐮 𝐡𝐚𝐯𝐞 𝐭𝐨 𝐦𝐚𝐤𝐞 𝐦𝐞 𝐟𝐞𝐞𝐥
𝐥𝐢𝐤𝐞 𝐭𝐡𝐞𝐫𝐞'𝐬 𝐧𝐨𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠 𝐥𝐞𝐟𝐭 𝐨𝐟 𝐦𝐞?"
-𝐒𝐤𝐲𝐬𝐜𝐫𝐚𝐩𝐞𝐫, 𝐃𝐞𝐦𝐢 𝐋𝐨𝐯𝐚𝐭𝐨
ATTENZIONE: Rating verde.
(y/n significa your name)
Tra tutte le volte in cui mi ero sentita tremendamente sola quella era la peggiore di tutte.
Continuavo a sentire tutti quegli occhi saccenti e pieni di giudizi contro di me, il rumore dei loro sussurri tra di loro e le risatine che non facevano altro che umiliarmi. Era stato uno dei peggiori momenti della mia vita.
La mia intera vita era stata programmata sin dalla mia nascita, i miei genitori avevano pianificato ogni singolo passo che avrei dovuto compiere, senza neanche fermarsi a pensare cosa avrei potuto volere io. Non importavano i miei voleri, i miei desideri, le mie passioni, i miei sentimenti... importava solo ciò che loro avevano perfettamente pianificato.
Dovevo essere la figlia perfetta, e per un po' ci ero riuscita ad esserlo, a nascondere a loro la mia parte più ribelle, ma prima o poi tutto scoppia.
Quello era il momento.
Era una di quelle serate da ricconi, con un sacco di spumante, salotti ottocenteschi e gente vestita elegante. Gli uomini in genere parlavano solo di lavoro e politica, mentre le donne si sparlavano tra di loro. In quei casi i poveri adolescenti che c'erano dovevano studiarsi attentamente tra di loro per trovare il loro futuro marito o moglie.
Io avevo trovato Logan Huntzberger, il bellissimo e affascinante figlio di Mitchum e Shira Huntzberger, erede della Huntzberger Publishing Company e frequentatore di Yale, proprio come me.
Sarebbe stato il ragazzo perfetto per me se solo i nostri genitori non si fossero odiati a morte. I nostri padri erano nemici nel lavoro e quindi tra di loro c'era stato un profondo astio e odio.
All'inizio con Logan non andavamo molto d'accordo, lo trovavo il solito ragazzino viziato e ribelle che si fa qualsiasi essere vivente, ma poi grazie al giornale del college a cui entrambi lavoravamo ci siamo conosciuti meglio e avvicinati.
"Dovremmo tornare di sotto o si accorgeranno che manchiamo." dissi tra un bacio e l'altro. "Mmm... non voglio." Le sue mani erano strette ai miei fianchi, mi teneva vicina a lui, mi faceva sentire completa e viva, così viva da far male.
"Lo... Logan." Con fatica riuscii a staccarlo dal mio corpo e sorrisi. "Anche io starei qui rinchiusa ad evitare tutti, ma è già da venti minuti che siamo scomparsi e sai bene che mia madre mi tiene sempre sott'occhio."
"Ok ok, hai ragione. Non voglio che ti faccia una scenata delle sue." Mi accarezzò il viso con il pollice e un brivido mi percorse la schiena.
Ero follemente innamorata. Ogni cosa di lui mi mandava fuori di testa e neanche più ricordavo le motivazioni che prima mi avevano portato ad odiarlo. Sembrava che quel periodo non fosse mai esistito, che appartenesse ad un'altra vita... non la mia. Ma ci pensavano i miei genitori a ricordarmi ogni santa volta che lui era il degno erede di suo padre.
Mio padre aveva passato una vita a farmi sentire in colpa di essere una femmina. Lui aveva sempre desiderato un maschio, così che avrebbe potuto un giorno dargli la sua azienda. Invece ero nata io.
Avevano provato ad avere altri figli ma purtroppo non ci riuscirono più, questa fu una delle tante colpe che mi fu data.
"Andiamo." Aprii la porta dello sgabuzzino dove ci eravamo rinchiusi e tornammo nel salotto di sotto dove si stava svolgendo la festa dei Fitzgerland.
All'ultimo gradino della scala apparì mia madre davanti a me con sguardo severo. "Dove sei stata? E perché sei con lui?" ci squadrò dall'alto al basso con quello sguardo superiore che odiavo. Aveva passato l'intera sua vita a disprezzarmi e a essere invidiosa di me... si può esserlo della propria stessa figlia?
"Sono semplicemente stata in bagno mamma."
"Lo sai che odio le bugie y/n, non sono certo nata ieri. Quel segno che si trova sul tuo collo dimostra altro. Mi fai schifo, sei solo una sgualdrinella. Non sei mia figlia!" il suo tono di voce era stato così alto che tutti nella sala si erano zittiti e guardavano noi, il più bel intrattenimento della serata, saremmo stati un ottimo argomento per le signore pettegole.
"Sei persino andata a letto con lui? Con il figlio della famiglia che più odiamo." Era completamente andata, stava facendo una scenata che mai più nessuno si sarebbe dimenticato.
"Signora noi..."
"LOGAN!" arrivò sua madre con i nostri padri dietro, il mio cuore non aveva mai battuto così velocemente come in quel momento e l'ossigeno cominciava a scarseggiare... stavo per avere un attacco di panico.
E mentre loro continuavano a discutere io iniziai a vedere la stanza intorno a me girare, il mio corpo era intorpidito, nelle mie orecchie sentivo solo un pungente suono che copriva tutte le voci intorno a me.
Ma ad un certo punto sentii una frase, quella che più di ogni altra mi spezzò letteralmente.
"L'ho fatto per voi, per l'azienda... non era di certo amore." Mi girai verso Logan, le mie labbra si aprirono per dire qualcosa ma no ne uscì neanche un suono. Come aveva potuto dire quelle cose? Io sapevo che non erano vere ma... preferiva continuare a fingere? Preferiva distruggermi in quel modo che dire la verità?
Qualche ragazza poco lontana da noi ridacchiò e iniziai a vedere tutta quella gente che mi giudicava.
"Che puttanella." Riuscii a sentire.
Un conato di vomito mi salii lungo la gola, mi sentivo morire. La mia vita era stata un totale fallimento sin dal primo giorno.
Non ero mai stata circondata da amore, no ne avevo mai conosciuto il sapore se non con Logan ed ora anche la nostra relazione si era distrutta davanti ai miei occhi.
"Sposerai Jules Sallivan, ricordatelo Logan." Lui annuì ed io non sentii più niente perché caddi a terra svenuta, anche se desiderai di essere morta.
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𝙢𝙪𝙡𝙩𝙞𝙛𝙖𝙣𝙙𝙤𝙢 - 𝙤𝙣𝙚 𝙨𝙝𝙤𝙩 (𝙞𝙢𝙢𝙖𝙜𝙞𝙣𝙖)
FanfictionTutti abbiamo bisogno ogni tanto di fuggire dalla realtà e rifugiarci nell'immaginazione, nella fantasia, nei sogni. E' per questo che scrivo, è per questo che leggo. Questa è una raccolta di immagina, one shot, brevi storie... hanno diversi modi...